Francavilla Marittima-11/12/2020: Diffamazione a mezzo Social,condannati due fratelli

FRANCAVILLA MARITTIMA Diffamare una persona costituisce di per sé un reato penale e, se la diffamazione avviene attraverso i social-media, considerata la maggiore penetrabilità del web sull’opinione pubblica, è un reato ancora più grave. Ed è per questo che oggi diventano sempre più numerosi i casi in cui i cosiddetti “leoni da tastiera” vengono perseguiti per legge. L’ultima Sentenza contro coloro che usano i Social per diffamare spesso senza alcuna ragione gli inermi destinatari delle proprie maldicenze, è stata pronunciata il 7 dicembre scorso dalla dr.ssa Rossella Gallo del Tribunale di Castrovillari nei confronti di due fratelli di Francavilla Marittima A. S. e A. che, attraverso Facebook, avevano pesantemente insultato un noto professionista del luogo reo, a loro dire, di avere partecipato a un evento esclusivo denominato “Il Ballo dei Gigli” che ogni anno raduna l’aristocrazia internazionale a Portofino, presso la celebre Villa Durazzo di Santa Margherita Ligure. Il fatto risale al 2016 allorquando, di ritorno dalla Liguria, il noto professionista è stato avvisato che su Facebook si sparlava della sua presenza a quell’evento mondano, la qual cosa, a parere dei suoi diffamatori, lo avrebbe distratto dai suoi impegni forensi, in danno, quindi dei suoi clienti. Ma ai pesanti insulti dei due fratelli si erano aggiunti altri commenti ingiuriosi i cui autori, però, si erano ben presto rivolti, per ravvedersi e chiedergli scusa, al suddetto professionista il quale ha prontamente accettato le scuse per quel gesto sciocco e imprudente. Cosa diversa, invece, secondo quanto si legge nella nota diffusa dallo studio legale del professionista, «per i due fratelli francavillesi, difesi nella circostanza dall’Avv. Vincenzo Cinicola del Foro di Castrovillari i quali, persistendo nella propria protervia, sono stati condannati con decreto penale ad euro 4mila di multa e poi, avendo deciso di affrontare il processo, alla pena di una multa di euro 800,00 rispetto ai due mesi di reclusione richiesti dal Pubblico Ministero dr.ssa Teresa Tucci, nonché al risarcimento del danno a favore della parte offesa a cui già da ora deve essere pagata una provvisionale di euro 2mila e alle spese legali per euro 3mila più oneri e accessori al legale della parte offesa Avv. Amelia Ferrari del Foro di Cosenza. All’esito del processo, che dietro l’incomprensibile ostinazione degli imputati – si legge ancora nella suddetta nota – vi ha visto instaurata persino una fase araldica volta ad individuare tutti i nobili che vivono a Francavilla Marittima, il Tribunale si è espresso con verdetto inequivocabile. Da parte sua la parte offesa, – si legge infine nella nota del professionista – soddisfatta per l’esito della denuncia ma dispiaciuta per l’accaduto, ha già dichiarato di voler devolvere in beneficenza, a favore dell’AIRC, la somma assegnatagli dai Giudici che non hanno fatto altro che prendere atto e punire chi, per leggerezza e per superficialità, si è reso autore del reato penale della diffamazione a mezzo Social».

Pino La Rocca