Qatar-06/02/2012:Contador il campione tanto amato, sconfitto da mezza molecola di clenbuterolo.

Contador il campione tanto amato, sconfitto da mezza molecola di clenbuterolo. La paura di morire per un aneurisma  e la superiorità imbarazzante al Giro, ecco il Contador del dopo Tour 2010.

di Pasquale Golia

 

Le analisi effettuate dal laboratorio di Colonia avevano scovato una quantità infinitesimale (0,00000000005) di clenbuterolo nelle urine di Alberto Contador.  Una quantità così minima, che il Tas di Losanna, ha usato per infliggere la pena massima allo spagnolo, Merckx del ciclismo moderno. Proprio come il grande Eddy, squalificato in lacrime nel 1969 al Giro d’Italia, positivo per avere fatto uso di droga, anche Alberto Contador è chiamato, dopo aver scontato lo stop fino al prossimo 5 agosto, a tornare più forte di prima, proprio come fece Merckx, e legittimare così quei successi che ieri gli sono stati portati via. Tornando a ieri, è stato un giorno strano per tutto il popolo del grande ciclismo e non solo. Subito dopo la notizia della squalifica nello spagnolo, un senso di smarrimento forte ha pervaso tifosi ed addetti ai lavori. Da un lato la convinzione rafforzata che nel ciclismo moderno, a differenza di alrtri sport in cui i controlli sono meno severi, oramai chi sbaglia paga, grazie soprattutto ad un sistema di lotta al doping efficacissimo. Dall’ altro lato,  però, intorno alla vicenda nascono tanti interrogativi. Partiamo dal primo, forse più eloquente di tutti: perché Contador squalificato due anni per una quantità quasi impercettibile di sostanza? Il raffronto è presto dato. l’italiano Colò per 200 piccogrammi, 4 volte la quantità contestata a Contador, è stato squalificato recentemente per 1 anno Accanto a questi altri punti di domanda importanti. Le tracce di clenbuterolo vengono individuate in un prelievo del 21 luglio 2010, secondo giorno di riposo di quel Tour che Contador vince con superiorità incontestabile. La non negatività viene comunicata al corridore il 24 agosto 2010, cioè ben 34 giorni più tardi. La sentenza del TAS arriva 530 giorni dopo la comunicazione ufficiale e addirittura 565 dopo il “reato” che non è stato più “reato” per qualche mese strada facendo e che è tornato ad essere “reato” alle ore 12 del 6 febbraio 2012, nel frattempo Contador ha potuto tornare a correre e a vincere da pulito, sino a prova contraria.
Interrogativo che diventa ancor più pesante se si cita il fatto che la FIFA, vale a dire la massima organizzazione del calcio, ha ritenuto nel tempo di non squalificare un centinaio di giocatori (109 per la precisione) trovati non-negativi per lo stesso clenbuterolo anche nel corso del Mondiale Under 17, la famosa Copa de Oro, durante i mesi di giugno e luglio.
Due pesi e due misure. La credibilità dello sport è ancor più minata. Il ciclismo e la WADA mettono invece alla gogna il numero 1 del pedale per la presenza nei prelievi dello 0,0000000000005 grammi di clenbuterolo, che Contador sostiene di aver assunto mangiando una bistecca. Sì: ci sono 12 zeri prima del 5. Stiamo parlando di una parte così infinitesimale che è stata scoperta soltanto perché il liquido è stato ingrandito 400 volte. Per dodici 0 dopo una virgola e prima del 5, Contador perde la faccia. Obiettivamente qualche pasticcio, tante difformità di giudizio, scarsissima certezza della pena e sentenza che fa male al ciclismo. Se a Contador è stato concesso di gareggiare negli ultimi mesi, dopo essere rimasto fuori dai giochi sino all’assoluzione da parte della Federciclo spagnola, perché ora gli vengono confiscati i titoli conquistati con la legittimazione degli obblighi antidoping assolti a pieni voti?

La risposta ai tifosi ed appassionati. Io da inviato per questo giornale al Giro d’Italia ed al Tour de France  2011 posso solo riportare quello che ho visto sulla strada, quello che il Contador corridore prima e uomo poi mi ha trasmesso. Ebbene sulla strada, sulle salite che si inerpicavano sulle grandi montagne, ho visto un atleta nettamente superiore, che di certo non aveva bisogno di aiuti per vincere. Il suo danzare sui pedali era cosi naturale da affascinare, da far passare in secondo piano la bellezza dei paesaggi attraversati. Al Giro aveva una così voglia di soffrire, di entusiasmare che io in quattro anni di ciclismo raccontato non avevo mai visto in nessuno. La giusta voglia dopo la consapevolezza di aver “barato” o la strenua volontà di dimostrare a tutti che il vero Contador era  l’extraterrestre che danzava sulle grandi salite? Chissà, la cosa certa è però che Alberto Contador ha vinto il Giro d’Italia 2011 con merito, da pulito, lo sa bene Michele Scarponi, che proprio ieri ha detto che quel Giro è di Alberto. Accanto all’Alberto Contador atleta c’è anche l’Alberto Contador uomo che ho conosciuto e che vi racconto per quello che ho compreso di lui. Al Giro ed al Tour ho visto un atleta che non si è tirato mai indietro, disponibile con i media, disponibile con la gente, in Italia tutti lo acclamavano, adulti e bambini e lui non ha mai negato un autografo, un “gracias”, ecco perché è stato adottato dal popolo del ciclismo. Alberto Contador mi ha stupito umanamente anche in Francia, sonoramente fischiato alla presentazione delle squadre del Tour, ha continuato ad essere comunque disponibile con tutti,. volendo fare un raffronto con un’altra leggenda che ho visto da vicino: Lance Armstrong al Tour de France 2010 quando veniva fischiato rispondeva anche violentemente. Alberto no, anzi quei fischi sul Galibier sono diventati applausi scroscianti, per il coraggio, la voglia di non darsi per vinto nonostante la sconfitta certa. Un carattere che, mi ha raccontato, nasce, dalla paura di morire. Si, Alberto Contador nel 2004 ha rischiato di  a causa di un aneurisma celebrale. I medici danno inizialmente ben poche speranze di vita a Contador, ed anche nel caso in cui si fosse salvato, si riteneva che un suo ritorno alle corse ciclistiche fosse praticamente impossibile. Nonostante tutto però il giovane madrileno si riprende, e torna presto al ciclismo di alto livello vincendo quasi tutto. Ed allora l’interrogativo che ci si pone è possibile che abbia volontariamente gettato tutto per spingersi oltre il lecito? Sia quel che sia. E’ risorto, come si diceva, anche Cannibale Eddy Merckx e ce la farà anche lo spagnolo, fidatevi. Intanto le traversie che ha dovuto sopportare ce lo rendono più umano. Il tempo ci dirà se è davvero il più grande oppure se il post-clenbuterolo lo vedrà ridimensionato nelle prestazioni e nelle conquiste. 
L’impressione, comunque, è che la storia non sia finita.