Catanzaro-28/06/2012:Sanità Day

COORDINAMENTO REGIONALE OO.SS. DIRIGENZA MEDICA, VETERINARIA e S.T.P.A.
Tel/fax: 0984 795040 cell.: 320 4356140 e -mail: intersindacale@hotmail.it
COMUNICATO STAMPA
28 GIUGNO 2012 : “SANITÀ DAY”
GIORNATA NAZIONALE DI MOBILITAZIONE DELLA DIRIGENZA MEDICA, SANITARIA, AMMINISTRATIVA, PROFESSIONALE E TECNICA DIPENDENTE E CONVENZIONATA.
La sanità pubblica italiana è ormai da alcuni anni compressa tra le ristrettezze economiche imposte dagli ultimi governi e il pesantissimo intervento economico su dieci regioni, tra cui la Calabria, sottoposte a piano di rientro economico che, tradotto in cifre, per i cittadini calabresi significa, anche per il 2012, un incremento dell’imposizione fiscale nella misura di 0,15% dell’IRAP e dello 0.30% dell’addizionale regionale IRPEF.
Ma ancora più grave sembra essere la minaccia di un servizio pubblico ridotto ai minimi termini per la regioni più povere e la parte più povera della loro popolazione. Si assisterebbe all’avvento di un sistema sanitario con forti connotazioni privatistiche (per chi se lo può permettere).
Imperversa in tutta Italia, ma particolarmente nel Centro-Sud, il problema della tenuta dei Pronto-Soccorso degli Ospedali, che rappresentano spesso e volentieri l’unico presidio medico di vasti territori.
Le dotazioni organiche continuano a ridursi, mentre più significativo è il ricorso al precariato per la professione medica e sanitaria che di fatto sembra rappresentare allo stato l’unico accesso possibile al SSN.
L’Assistenza Primaria stenta a trovare una valida soluzione che rilanci la necessità di una tutela sanitaria a tutto campo per tutti i cittadini.
In questa situazione i Dirigenti medici e sanitari, senza contratto e senza convenzioni e con lo stipendio bloccato da anni fino a non si sa quando, sono lasciati soli, esposti a tutti gli attacchi esterni in termini di contenzioso medico-legale e in alcuni casi di vero e proprio scontro fisico, mentre le Aziende non assicurano ormai nemmeno la tutela assicurativa anche in assenza di iniziative alternative di risk management.
Se questo è lo scenario Nazionale, in Calabria la situazione sta raggiungendo estremi inauditi di gravità.
Un Piano di rientro ragionieristico imposto dall’Agenas e dal Ministero dell’Economia non sta trovando da parte dei responsabili della Sanità calabrese nessuna seria interlocuzione che ne limiti gli effetti negativi, mentre nello stesso tempo scoppia la polemica tra il tavolo nazionale e i commissari.
Alla chiusura di molti piccoli Ospedali (che peraltro sta avvenendo col contagocce per non alienarsi il consenso messo in forse dalle spinte localistiche) non è corrisposto nessun aumento di risorse e personale negli Ospedali più grandi, su cui di fatto è caricata l’assistenza, falcidiando invece il numero di posti-letto, di strutture e di personale con l’emanazione di Decreti quali il 106/2011 ed il 136/2011 che de facto mettono in ginocchio le Aziende Ospedaliere e gli ospedali spoke, mantenendo in vita la Fondazione “Campanella” come ibrido giuridico e sanitario e non proponendo una organica e definitiva soluzione del nodo della Facoltà di Medicina.
Completamente assente, al contrario, qualsiasi intervento serio per la creazione di strutture territoriali che rappresentino un vero filtro per il ricovero ospedaliero e una risposta alle esigenze di primo livello.
I rientri di bilancio tanto sbandierati sono stati realizzati dalle Aziende Sanitarie de Ospedaliere grazie ad un selvaggio turnover zero e al restringimento dei servizi alla cittadinanza.
E’ facilmente prevedibile l’aumento della spesa della mobilità passiva legata al fatto che migliaia di calabresi spendono nel centro nord le risorse regionali attratte dalla “generosa” offerta settentrionale, protraendo così nel tempo una sorta di colonialismo sanitario che impedisce ai servizi calabresi e meridionali di poter investire e decollare.
I Medici e i Dirigenti sanitari del SSN non possono più continuare ad assistere inermi allo smantellamento del servizio sanitario pubblico nazionale ed in particolare quello calabrese ed invitano tutti i cittadini ad una grande mobilitazione contro i provvedimenti che vogliono sottrarre questo valore fondamentale al Paese intero.

AAROI/EMAC – ANAAO ASSOMED – ANPO/ ASCOTI / FIALS MEDICI – AUPI – CISL Medici
CIMO /ASMD – FASSID- FEDERAZIONE VETERINARI E MEDICI – FESMED – FEDIR SANITA’
FP CGIL MEDICI -FP CGIL STPA – SINAFO- SNABI SDS – UIL FPL Medici
COORDINAMENTO REGIONALE OO.SS. DIRIGENZA MEDICA, VETERINARIA e S.T.P.A.
Tel/fax: 0984 795040 cell.: 320 4356140 e -mail: intersindacale@hotmail.it
COMUNICATO STAMPA
28 GIUGNO 2012 : “SANITÀ DAY”
GIORNATA NAZIONALE DI MOBILITAZIONE DELLA DIRIGENZA MEDICA, SANITARIA, AMMINISTRATIVA, PROFESSIONALE E TECNICA DIPENDENTE E CONVENZIONATA.
La sanità pubblica italiana è ormai da alcuni anni compressa tra le ristrettezze economiche imposte dagli ultimi governi e il pesantissimo intervento economico su dieci regioni, tra cui la Calabria, sottoposte a piano di rientro economico che, tradotto in cifre, per i cittadini calabresi significa, anche per il 2012, un incremento dell’imposizione fiscale nella misura di 0,15% dell’IRAP e dello 0.30% dell’addizionale regionale IRPEF.
Ma ancora più grave sembra essere la minaccia di un servizio pubblico ridotto ai minimi termini per la regioni più povere e la parte più povera della loro popolazione. Si assisterebbe all’avvento di un sistema sanitario con forti connotazioni privatistiche (per chi se lo può permettere).
Imperversa in tutta Italia, ma particolarmente nel Centro-Sud, il problema della tenuta dei Pronto-Soccorso degli Ospedali, che rappresentano spesso e volentieri l’unico presidio medico di vasti territori.
Le dotazioni organiche continuano a ridursi, mentre più significativo è il ricorso al precariato per la professione medica e sanitaria che di fatto sembra rappresentare allo stato l’unico accesso possibile al SSN.
L’Assistenza Primaria stenta a trovare una valida soluzione che rilanci la necessità di una tutela sanitaria a tutto campo per tutti i cittadini.
In questa situazione i Dirigenti medici e sanitari, senza contratto e senza convenzioni e con lo stipendio bloccato da anni fino a non si sa quando, sono lasciati soli, esposti a tutti gli attacchi esterni in termini di contenzioso medico-legale e in alcuni casi di vero e proprio scontro fisico, mentre le Aziende non assicurano ormai nemmeno la tutela assicurativa anche in assenza di iniziative alternative di risk management.
Se questo è lo scenario Nazionale, in Calabria la situazione sta raggiungendo estremi inauditi di gravità.
Un Piano di rientro ragionieristico imposto dall’Agenas e dal Ministero dell’Economia non sta trovando da parte dei responsabili della Sanità calabrese nessuna seria interlocuzione che ne limiti gli effetti negativi, mentre nello stesso tempo scoppia la polemica tra il tavolo nazionale e i commissari.
Alla chiusura di molti piccoli Ospedali (che peraltro sta avvenendo col contagocce per non alienarsi il consenso messo in forse dalle spinte localistiche) non è corrisposto nessun aumento di risorse e personale negli Ospedali più grandi, su cui di fatto è caricata l’assistenza, falcidiando invece il numero di posti-letto, di strutture e di personale con l’emanazione di Decreti quali il 106/2011 ed il 136/2011 che de facto mettono in ginocchio le Aziende Ospedaliere e gli ospedali spoke, mantenendo in vita la Fondazione “Campanella” come ibrido giuridico e sanitario e non proponendo una organCOORDINAMENTO REGIONALE OO.SS. DIRIGENZA MEDICA, VETERINARIA e S.T.P.A.
Tel/fax: 0984 795040 cell.: 320 4356140 e -mail: intersindacale@hotmail.it
COMUNICATO STAMPA
28 GIUGNO 2012 : “SANITÀ DAY”
GIORNATA NAZIONALE DI MOBILITAZIONE DELLA DIRIGENZA MEDICA, SANITARIA, AMMINISTRATIVA, PROFESSIONALE E TECNICA DIPENDENTE E CONVENZIONATA.
La sanità pubblica italiana è ormai da alcuni anni compressa tra le ristrettezze economiche imposte dagli ultimi governi e il pesantissimo intervento economico su dieci regioni, tra cui la Calabria, sottoposte a piano di rientro economico che, tradotto in cifre, per i cittadini calabresi significa, anche per il 2012, un incremento dell’imposizione fiscale nella misura di 0,15% dell’IRAP e dello 0.30% dell’addizionale regionale IRPEF.
Ma ancora più grave sembra essere la minaccia di un servizio pubblico ridotto ai minimi termini per la regioni più povere e la parte più povera della loro popolazione. Si assisterebbe all’avvento di un sistema sanitario con forti connotazioni privatistiche (per chi se lo può permettere).
Imperversa in tutta Italia, ma particolarmente nel Centro-Sud, il problema della tenuta dei Pronto-Soccorso degli Ospedali, che rappresentano spesso e volentieri l’unico presidio medico di vasti territori.
Le dotazioni organiche continuano a ridursi, mentre più significativo è il ricorso al precariato per la professione medica e sanitaria che di fatto sembra rappresentare allo stato l’unico accesso possibile al SSN.
L’Assistenza Primaria stenta a trovare una valida soluzione che rilanci la necessità di una tutela sanitaria a tutto campo per tutti i cittadini.
In questa situazione i Dirigenti medici e sanitari, senza contratto e senza convenzioni e con lo stipendio bloccato da anni fino a non si sa quando, sono lasciati soli, esposti a tutti gli attacchi esterni in termini di contenzioso medico-legale e in alcuni casi di vero e proprio scontro fisico, mentre le Aziende non assicurano ormai nemmeno la tutela assicurativa anche in assenza di iniziative alternative di risk management.
Se questo è lo scenario Nazionale, in Calabria la situazione sta raggiungendo estremi inauditi di gravità.
Un Piano di rientro ragionieristico imposto dall’Agenas e dal Ministero dell’Economia non sta trovando da parte dei responsabili della Sanità calabrese nessuna seria interlocuzione che ne limiti gli effetti negativi, mentre nello stesso tempo scoppia la polemica tra il tavolo nazionale e i commissari.
Alla chiusura di molti piccoli Ospedali (che peraltro sta avvenendo col contagocce per non alienarsi il consenso messo in forse dalle spinte localistiche) non è corrisposto nessun aumento di risorse e personale negli Ospedali più grandi, su cui di fatto è caricata l’assistenza, falcidiando invece il numero di posti-letto, di strutture e di personale con l’emanazione di Decreti quali il 106/2011 ed il 136/2011 che de facto mettono in ginocchio le Aziende Ospedaliere e gli ospedali spoke, mantenendo in vita la Fondazione “Campanella” come ibrido giuridico e sanitario e non proponendo una organica e definitiva soluzione del nodo della Facoltà di Medicina.
Completamente assente, al contrario, qualsiasi intervento serio per la creazione di strutture territoriali che rappresentino un vero filtro per il ricovero ospedaliero e una risposta alle esigenze di primo livello.
I rientri di bilancio tanto sbandierati sono stati realizzati dalle Aziende Sanitarie de Ospedaliere grazie ad un selvaggio turnover zero e al restringimento dei servizi alla cittadinanza.
E’ facilmente prevedibile l’aumento della spesa della mobilità passiva legata al fatto che migliaia di calabresi spendono nel centro nord le risorse regionali attratte dalla “generosa” offerta settentrionale, protraendo così nel tempo una sorta di colonialismo sanitario che impedisce ai servizi calabresi e meridionali di poter investire e decollare.
I Medici e i Dirigenti sanitari del SSN non possono più continuare ad assistere inermi allo smantellamento del servizio sanitario pubblico nazionale ed in particolare quello calabrese ed invitano tutti i cittadini ad una grande mobilitazione contro i provvedimenti che vogliono sottrarre questo valore fondamentale al Paese intero.

AAROI/EMAC – ANAAO ASSOMED – ANPO/ ASCOTI / FIALS MEDICI – AUPI – CISL Medici
CIMO /ASMD – FASSID- FEDERAZIONE VETERINARI E MEDICI – FESMED – FEDIR SANITA’
FP CGIL MEDICI -FP CGIL STPA – SINAFO- SNABI SDS – UIL FPL Medici
ica e definitiva soluzione del nodo della Facoltà di Medicina.
Completamente assente, al contrario, qualsiasi intervento serio per la creazione di strutture territoriali che rappresentino un vero filtro per il ricovero ospedaliero e una risposta alle esigenze di primo livello.
I rientri di bilancio tanto sbandierati sono stati realizzati dalle Aziende Sanitarie de Ospedaliere grazie ad un selvaggio turnover zero e al restringimento dei servizi alla cittadinanza.
E’ facilmente prevedibile l’aumento della spesa della mobilità passiva legata al fatto che migliaia di calabresi spendono nel centro nord le risorse regionali attratte dalla “generosa” offerta settentrionale, protraendo così nel tempo una sorta di colonialismo sanitario che impedisce ai servizi calabresi e meridionali di poter investire e decollare.
I Medici e i Dirigenti sanitari del SSN non possono più continuare ad assistere inermi allo smantellamento del servizio sanitario pubblico nazionale ed in particolare quello calabrese ed invitano tutti i cittadini ad una grande mobilitazione contro i provvedimenti che vogliono sottrarre questo valore fondamentale al Paese intero.

AAROI/EMAC – ANAAO ASSOMED – ANPO/ ASCOTI / FIALS MEDICI – AUPI – CISL Medici
CIMO /ASMD – FASSID- FEDERAZIONE VETERINARI E MEDICI – FESMED – FEDIR SANITA’
FP CGIL MEDICI -FP CGIL STPA – SINAFO- SNABI SDS – UIL FPL Medici