Villapiana:19/12/2012
E’ stato presentato, lo scorso mercoledì 19 dicembre, nella sala congressi del centro storico, il libro “La Piazza” di Gianni Mazzei, docente di storia e filosofia presso il liceo di Trebisacce. Un libro scritto da Gianni Mazzei ripensando ad un episodio increscioso verificatosi agli inizi del 2000 quando, appunto, in Piazza Dante, un gruppo di persone poco raccomandabili, di altri paesi vicini, bloccarono l’uscita principale del paese e pestarono in piena piazza dei giovami villapianesi. Parte da qui l’autore per dimostrare che la piazza simbolo della centralità e della sicurezza, invece può rappresentare l’emarginazione e l’insicurezza. L’autore gioca sul rapporto tra centralità e periferia, sia per l’aspetto sociale che per la chiesa. Scritto durante il Giubileo, per l’autore vi è la presenza di una Chiesa ufficiale piena di oro e di ricchezza in genere e anche quella dei poveri che considera la chiesa autentica. Felicia Favale, assessore alla cultura e nelle vesti di moderatrice, ha visto da subito nel libro di Mazzei la reale possibilità di aggregare e coinvolgere soprattutto giovani e difatti dalla partecipazione attiva e dagli interventi è stato molto apprezzato il contributo dato all’evento culturale degli studenti e non solo locali al dialogo-dibattito che ne è emerso. Per la docente Titti Cardamone l’autore passa dal concetto di piazza come mito al fatto che le persone nella piazza si raccontano dei fatti, ma dove emergono anche odi, rancori, sbalzi di umori. Non vi è il concetto statico di omologazione, ma l’individuo cambia spesso atteggiamento. La rivoluzione a cui accenna l’autore in realtà rappresenta una sua dimensione umana. Sul concetto di rivoluzione e sulla trama del libro sono intervenuti gli studenti liceali Nicolaj Corrado e Feliciana Chiaradia, e Antonio Vitale e Carmela De Paola, soci dell’associazione culturale villapianese “la meglio gioventù”, che sono riusciti abilmente a rivoltare il libro come un calzino e a porre delle domande ottime all’autore, gratificandolo per l’interesse e l’attenzione mostrata. I personaggi sono realmente esistiti e sono compagni di gioco e di frequentazione afferma lo stesso Gianni Mazzei, come ‘Peppino i Tummasi ‘che disegnava sul pavimento della piazza e che considerava l’anima del popolo. Continua a raccontare Mazzei che attraverso i personaggi conoscenti-amici ha cercato di riallacciare con un passato troppo bruscamente interrotto. E Mazzei riporta d’istinto una frase tipica di un amico che alla domanda: “Quanti pantaloni hai?” rispondeva.”Quist pantalone, uno coma a quist, e quist- Questo, uno come questo e questo che indosso”. Per il dirigente scolastico dei licei di Trebisacce, l’autore ha usato i personaggi che un tempo hanno animato la piazza, certamente non quella di tipo greco dove di prendevano anche decisioni serie di guerra, ma incontri occasionali per scherzare, per parlare. Oggi, per Masneri , la piazza per i giovani è internet, si è più distratti e con meno tempo. I giovani sono migliori di com’eravamo noi e oggi e con i loro talenti rinverdiranno la piazza. Vitale rivolgendosi all’autore in modo sorridente e simpatico ha chiosato: “L’autore nutre nostalgia per piazza Dante, ma forse più che la piazza in questi anni è cambiato l’autore che la vede cambiata”.
Franco Lofrano