Rocca Imperiale-05/06/2013:L’eroe Antonio Rucireta, martire e figlio di Rocca Imperiale, nel ricordo del nipote Pino Affuso.

Alla Base Aerea di Gioia del Colle, il 36º stormo ha compiuto 75 anni.

L’eroe Antonio Rucireta, martire e figlio di Rocca Imperiale, nel ricordo del nipote Pino Affuso.

 

 

Il 31 maggio u.s., nella Base Aerea di Gioia del Colle, dedicata al Colonnello Pilota Helmut Seidel, si è svolto un intenso programma celebrativo per il compimento dei 75 anni di attività del 36º stormo.Erano presenti il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Pasquale Preziosa, il Comandante della Base aerea Colonnello Pilota Vito Cracas, le Autorità civili e religiose, i Radunisti ex appartenenti al 36º, il personale in forza alla Base stessa.La circostanza, oltre al valore commemorativo, è stata un’opportunità per rinnovare la realtà ed il ricordo di uno straordinario passato.

Il Colonnello Cracas ha dichiarato: “Lo Stormo è cresciuto in tutti questi anni fino ad un livello di capacità ed efficienza di assoluto primo piano, dimostrazione della professionalità del personale che nei 75 anni si è avvicendato”.

Il raduno ha visto lo svolgersi di tre momenti  di gran conto:

  1. Cerimonia con onori alla Bandiera, benedizione, deposizione corona ai Caduti e consegna sciabola per X gruppo;
  2. Una mostra statica ricca di reperti, di documentazione e di riproduzione di tutti i modelli di areoplani appartenuti al 36º, con possibilità di visita agli aviogetti attualmente in dotazione;
  3. Decollo velivoli e successivo passaggio in formazione al termine della loro missione.

Un ricco e raffinato buffet è stato offerto a tutti gli ospiti.

Prima del commiato è stato fatto omaggio, agli intervenuti invitati, di un libro strenna in un’edizione di veste pregevole e di contenuto ricercato.

Questo cadeau è stato scritto e curato, nei minimi dettagli, dal 1º Maresciallo Luogotenente Giovanni Palantra.

Rocca Imperiale, terra ricca di Martiri ed Eroi, è stata rappresentata, su invito personale del Comandante della Base, Cracas, in quanto nipote del Sergente Maggiore Pilota Antonio Rucireta.

«Mio zio », ci racconta Pino Affuso, «era nato in Rocca Imperiale, il 3 ottobre del 1919. Nelle ore libere dagli impegni scolastici, si dedicava alla costruzione di modellini di aerei scolpiti nel legno: era drammaticamente attratto dal desiderio di potersi librare in aria con aerei veri. La pervicace volontà di difendere la Patria lo costrinse ad interrompere gli studi per arruolarsi da volontario nella Reale Aviazione, nel settembre del 1938: fu l’unico ad essere promosso con la qualifica di effettivo tra tutti i partecipanti all’addestramento.

Fu pilota di aerosiluranti e di caccia, sugli “Stukas” di fabbricazione tedesca.

Il 27 settembre del 1941 partecipò allo scontro aeronavale nei cieli dell’Isola di La Galite, ad 80 Km a Nord di Tunisi, distinguendosi per coraggio: non gli fu difetto il valore se non la fortuna!

Il convoglio inglese Halberd, salpato da Gibilterra e diretto a rifornire l’isola di Malta, fu costretto a rientrare alla Base, danneggiato gravemente, segnatamente la corazzata “Nelson”, dalle due sezioni componenti il pluridecorato 36º, lo stormo del sacrificio.

Il 36º è attualmente di Base a Gioia del Colle ed intitolato propriamente al Colonnello Helmut Seidl, comandante di Stormo e di Gruppo di cui faceva parte mio zio Antonio: perirono insieme.

Al Comandante Seidl ed alla Bandiera di Stormo fu assegnata la Medaglia d’Oro.

Per i trascorsi sportivi del Sergente Rucireta, a lui fu intitolata la prima Polisportiva di Rocca Imperiale.

L’Amministrazione Comunale volle ricordare questo suo figlio nella lapide ai caduti ed intitolando a suo nome una delle vie di Rocca Imperiale Marina.

Antonio fu “figlio d’arte”, il papà, mio nonno, fu insignito dell’ordine militare dei Cavalieri di Vittorio Veneto.

Di lui resta una copiosa raccolta di foto e le lettere che scriveva ai suoi cari che gelosamente custodisce un altro nipote, Antonio Rucireta, suo omonimo.

Per malasorte i suoi resti giacciono sul fondo del Mediterraneo Meridionale, laddove diede l’Anima a Dio, il Corpo al mare ed il cuore ai cieli della cara Italia.

Partecipando al genetliaco del 36º stormo», continua Affuso, «ho provato un’intensa emozione, segnatamente per gli onori alla Bandiera ed ai Caduti, parimenti forte è stata l’impressione viva avvertita al passaggio ed alle evoluzioni degli eurofighter typhoon vs f-15.

Riverberavano in me fortemente i sentimenti di Patria, di Bandiera e di Onore, “merce” rara in questi anni di disvalori e di disconoscimento di riferimenti morali ed intellettuali che connotano un popolo.

Il mio commosso ringraziamento va a questi guardiani della pace e custodi della nostra nazione».

 

Alessandro Alfano