FRANCAVILLA M.-05/07/2013: CONCLUSI GLI SCAVI PRESSO IL PARCO ARCHEOLOGICO DI MACCHIABATE E TIMPONE DELLA MOTTA
CONTRIBUTO MONTESANTO SAS
FRANCAVILLA M., CONCLUSI GLI SCAVI PRESSO IL PARCO ARCHEOLOGICO DI MACCHIABATE E TIMPONE DELLA MOTTA
FONTE: SIBARINET.IT – ARTICOLO FIRMATO DA PINO LA ROCCA
Conclusa la campagna di scavi 2013 presso il Parco Archeologico di Macchiabate e Timpone della Motta con nuove e interessanti scoperte che aprono nuovi squarci sulla storia di questi luoghi e degli uomini che hanno abitato la Magna Grecia a cavallo dei secoli VII e VIII, in coincidenza con l’arrivo dei Greci e la nascita di Sibari. Il sito archeologico di Francavilla Marittima, come è noto, è posizionato sulla sponda settentrionale del Raganello, su un promontorio, che si erge al limite nord della Piana di Sibari, facendo quasi da cerniera fra le ultime propaggini del Pollino e le prime distese della stessa Piana di Sibari. Gli scavi di quest’anno, finanziati dal ministero per i Beni Ambientali e da un fondo nazionale svizzero, condotti, sotto il controllo diretto della dottoressa Silvana Luppino funzionario della Sovrintendenza regionale, da ben 14 studiosi dell’università di Basilea guidati dal professor Martin A. Guggisberg, hanno riguardato in particolare la zona di Macchiabate dove, nel corso degli ultimi 5 anni, sono state portate alla luce ben 11 tombe dello stesso tipo e delle stesse dimensioni, con relativo corredo funerario, che hanno confermato l’ipotesi che la prima tomba, denominata “tomba strada”, scoperta 50 anni orsono (1963), non era una tomba isolata ma faceva parte integrante di una necropoli adiacente ad un insediamento umano composto da famiglie, o da clan, di epoca proto-storica. Si tratta di tombe di forma ovoidale scavate nel terreno vergine e profonde tra 75 e 85 centimetri, rivestite da grossi ciottoli di fiume. Il bordo è composto da grossi blocchi di pietra mentre il riempimento era costituito da pietre di minore pezzatura caratterizzata da una pavimentazione costituita da un fitto strato di ciottoli piatti. Le nuove tombe scavate meritano di essere visitate e per tale ragione si sta studiando una soluzione per renderle fruibili al grande pubblico insieme a tutto il parco Archeologico. «Si tratta – ha dichiarato il professor Guggisberg – di tombe per lo più femminili, arricchite da un corredo funerario costituito da oggetti personali e soprattutto gioielli. Ma non manca qualche tomba maschile, per lo più guerriero con il suo corredo funerario fatto di lance in bronzo ed in ferro, oggetti personali e vasi in ceramica che certamente dovevano contenere liquidi (vino, olio…)». Oltre a tombe di adulti sono state scoperte 3 tombe di bambini della stessa tipologia e della stessa epoca di quelle degli adulti, la qual cosa ha confermato la presenza in zona di gruppi di famiglie. «Gli scavi di Francavilla – ha dichiarato la dottoressa Colombi assistente del professor Guggisberg – vanno quindi visitati perché hanno una rilevanza particolare, quasi unica in tutta Europa, in quanto vi sono presenti i resti di un santuario, di una necropoli e di un insediamento umano adiacente al santuario».
FONTE: SIBARINET.IT – ARTICOLO FIRMATO DA PINO LA ROCCA