Trebisacce-27/07/2013:Franco Mundo “Noi la battaglia la facciamo per il nostro ospedale, senza voler sottrarre nulla agli altri,ma soprattutto senza fare gli sciacalli”.

Comune di Trebisacce

                                                                         Il sindaco

                                                                       Nota stampa

 

In riferimento alle notizie  apparse su alcuni organi di stampa circa i disagi che sono sorti  nei pronti soccorsi dell’ospedale spok Rossano-Corigliano, a seguito del presunto mancato  trasferimento del personale sanitario dagli ospedali chiusi di Trebisacce e Cariati, lungi dall’aprire una polemica e scontro con le città e strutture interessate,ci corre l’obbligo di precisare al cronista distratto,sicuramente imbeccato da qualche operatore sanitario interessato che mira a tutelare propri servizi a scapito delle altre strutture, quanto segue: dopo la chiusura dei reparti nell’ospedale di Trebisacce,sia il personale medico che infermieristico  ed ostetrico ,è stato trasferito negli ospedali di Rossano e Corigliano,violando a volte anche i criteri sulla mobilità.

Molte mamme e padri di famiglia,peraltro alla soglia del   pensionamento, hanno dovuto abbandonare il proprio posto di lavoro nella città di residenza per trasferirsi altrove con enorme sacrificio e perdita di risorse economiche.

Purtroppo, non è la prima volta che si cerca ,peraltro in maniera subdola e artificiosa, di far apparire l’ex personale dell’ospedale di Trebisacce tutelato e fannullone .

Forse sarebbe più opportuno cercare di organizzare meglio il lavoro nei servizi degli ospedali spok, anziché ricorrere, in determinate circostanze, ad insinuare omissioni e falsità per coprire, magari, carenze e lacune organizzative o pensare di attingere altrove  per organizzare meglio il proprio lavoro o addirittura richiamare dichiarazioni di pazienti insoddisfatti.

Eppure nessuno mai degli operatori di Trebisacce trasferiti si è permesso di dichiarare che purtroppo la legge e il piano di rientro è stato applicato solo a Trebisacce,mentre in altri ospedali e città sebbene fosse stato previsto un PPI,continua ad essere attivo un pronto soccorso ospedaliero.

In proposito ribadendo che non si vuole certo polemizzare ,ricordiamo che per gli ospedali spok è previsto un solo Pronto soccorso,mentre in violazione della legge e del piano di rientro,rimangono attivi due pronti soccorso ,uno per ospedale.

Con ciò non vogliamo certo dire che bisogna chiuderne uno,ma vogliamo solo evidenziare che anche in tali scelte ,Trebisacce ha pagato un prezzo altissimo rispetto ad altre città ,che per posizione e vicinanza tra ospedali, sicuramente  la distribuzione della rete ospedaliera andava meglio riorganizzata,anche nell’ambito della previsione  dei LEA.

Con la speranza che la precisazione sia stata utile ,anche per evitare in futuro equivoci,ribadiamo che il nostro intento è di lavorare per garantire   a tutti i cittadini servizi sanitari efficienti e immediati,non certo pensando di sottrarre personale, mezzi ed attrezzature ad altri presidi.

Noi la battaglia la facciamo per il nostro ospedale, senza voler sottrarre nulla agli altri,ma soprattutto senza fare gli sciacalli.

Trebisacce lì 25.07,2013

L’assessore alla salute                                                                                        Il sindaco

Saverio Laregina                                                                                         avv. Francesco Mundo