Trebisacce-28/12/2013: Rifiutata l’indennità di accompagnamento ad un paziente oncologico!

Trebisacce:28/12/2013

Anche il Natale non risparmia episodi spiacevoli. Ha il sapore dell’inverosimile il racconto che segue, ma è realtà: una donna 45enne vittima di una patologia grave quale un osteosarcoma si vede rifiutata dall’Inps e dalla Commissione medica l’indennità di accompagnamento. Il fatto. Tramite una Tac , diversi mesi addietro,  alla signora M.A.R viene diagnosticato un tipo di tumore raro e aggressivo. Da qui iniziano i famosi viaggi della speranza. Viaggi particolari ben conosciuti da tantissime famiglie colpite da tumori vari che sono sempre in aumento e le cui cure lasciano sempre incertezze e l’unica speranza di vita la si chiede con fede al Signore. “La commissione medica dell’Asl, con ben tre medici,  conosce il problema e il dramma che anche a livello psicologico affligge il paziente oncologico”, afferma la signora. E continua: I medici ben sanno che occorrono cicli di chemio che alterano notevolmente i valori indebolendo il paziente. I medici ben sanno che occorre anche un sostegno psicologico. I medici sanno che occorre un intervento chirurgico demolitivo per ripulire la parte malata. I medici sanno che occorrono diverse sedute di radio e chemio, dopo l’intervento chirurgico, per tentare e sperare nella guarigione. I medici sanno che occorre sostare in centri specialistici ubicati in città universitarie dove l’alloggio e il vitto, rigorosamente indispensabile, hanno il loro prezzo. I medici sanno che i viaggi in treno o in pullman costano. I medici sanno che anche il post operatorio crea non pochi problemi, dalla fisioterapia, ai farmaci, alle garze, alle pomate, alle medicazioni domestiche e ambulatoriali. I medici sanno che questi pazienti hanno bisogno di ascolto e di rispetto. I medici sanno che i pazienti vivono nel quotidiano con l’angoscia. Questi pazienti si sentono sempre ripetere il ritornello: ”Devi essere forte, pensa in positivo, devi avere coraggio!”. E ancora: ”Gli errori di stile di vita si pagano!”. Sì, è così. Ma la signora non ha vizi, né ha mai fumato. Forse è l’errore del fumo passivo. Forse è l’inquinamento ambientale che c’è. Forse, perché anche la scienza medica azzarda ipotesi per questi tumori. E tutto ciò in perpetua solitudine, lontani da affetti e visi conosciuti e così si vorrebbe, ma per fortuna scende in campo la famiglia a sostenere per come può il congiunto. A questo bisogna aggiungere le visite e le molteplici pratiche burocratiche e lo scadenziario rigoroso per non essere considerati rinunciatari. I medici sanno..i medici sanno anche di più, ma non riconoscono l’indennità! Indennità che viene percepita regolarmente dai falsi invalidi, dai falsi ciechi e non da chi con certificazione specifica dimostra di essere affetta da una grave patologia. Chissà i medici che strategia usano per non accompagnare in questi tristi viaggi un loro parente! Questo è un loro segreto personale e d’ufficio! Certamente la questione avrà un prosieguo legale, dove la magistratura applica la legge e non la logica di bilancio che spesso conduce a truffe dimostrate e a ingiustizie palesi. I medici sanno e decidono, ma i pazienti soffrono la mancanza di salute e la mancanza di risorse. Amen!

Franco Lofrano