Acri -17/05/2014: Verso le Santità (di Giuseppina Raio Marchesiello)

Acri : Verso le Santità

Nei giorni  4 e 5 Maggio 2014  il Beato Angelo d’Acri si è messo in cammino per raggiungere due località della Puglia: San Giovanni Rotondo e Monte Sant’ Angelo in Provincia di Foggia.

Padre Pietro  Ammendola, guardiano e rettore della Basilica di Acri, ha programmato accuratamente le due mete per seguire un percorso di preghiera e spiritualità cristiana piena di devozione e amore verso San Pio e  San Michele Arcangelo.

Nel cuore della notte un seguito di 6 pullman, con in testa la statua del Beato Angelo, scendeva  dai monti calabresi per raggiungere il promontorio del Gargano. Alle 8 del mattino il cordone della processione si ferma a San Giovanni Rotondo in una giornata piovosa, ma ugualmente affascinante e suggestiva.

La  Chiesa Santuario  di San Pio, bellissima struttura progettata dall’architetto Renzo Piano, accoglie i pellegrini intrepidi e ansiosi per la celebrazione della Santa Messa. La statua del Beato Angelo viene posizionata a destra dell’altare a testimonianza dell’ “ incontro spirituale” tra San Pio e il Beato Angelo, entrambi frati minori cappuccini.

Padre  Francesco, guardiano della Chiesa Santuario San Pio, dà il benvenuto ai pellegrini di Acri, ma soprattutto offre parole di onore e orgoglio per la “visita” rispettosa del loro amato patrono, figura santa già conosciuta in San Giovanni Rotondo. Un quadro del Beato Angelo era già  presente nel refettorio del convento e Padre Pio durante i pasti lo aveva  proprio di fronte. Questo  quadro è stato prestato dai cappuccini di San Giovanni Rotondo e tenuto in esposizione, per un breve periodo, nella Basilica di Acri proprio all’inizio di questo anno.

In segno di ringraziamento e riconoscenza  Padre Pietro offre ai cappuccini di San Giovanni Rotondo una  “reliquia” del Beato Angelo a suggello dell’amore e devozione delle due sante anime, lontane nel tempo ( oltre quattro secoli) ma vicine nel loro ardore religioso.

Nella Chiesa Santuario di San Pio è stato realizzato un magnifico  mosaico (bassorilievo) che rappresenta l’albero serafico dei cappuccini; fra i tanti volti raffigurati è presente quello del Beato Angelo d’Acri … sorprende il legame spirituale che unisce i due frati entrambi montanari e temprati nella forza, nel coraggio e nella grandissima fede in Dio!

Padre Pietro Ammendola nella 3^ domenica di Pasqua, durante l’omelia, pronuncia parole edificanti: “Cari  fedeli ravvivo il significato della Resurrezione di Cristo, la Sua ‘venuta’ in mezzo a noi e il Suo grande dono della ‘speranza’ che vince la morte. Noi tutti saremo come i due discepoli di Emmaus sempre in movimento alla ricerca della nostra ‘identità’ e ‘verità’ in Cristo nostro Signore, pronti ad accogliere la Sua parola, fonte di amore. Gesù parlava ai due discepoli persi e confusi e mentre parlava i loro cuori si riscaldavano sempre più, assetati di sapere , fino a riconoscere in quel viandante il Figlio di Dio. La nostra fragilità ed incredulità scompariranno se lungo il nostro  cammino coltiveremo sempre l’amore di Gesù Cristo. San Pio e il Beato Angelo, durante la loro presenza  terrena, hanno abbracciato Gesù, sono stati entrambi amanti dell’ Eucarestia. San Pio per tutta la sua vita è rimasto legato a San Giovanni Rotondo divenuta  ‘culla della fede’; il Beato Angelo per 38 anni è stato cappuccino itinerante ed ha percorso in lungo e largo il sud dell’Italia, soprattutto la Puglia, lasciando segni tangibili del suo passaggio. E la nostra visita  a San Giovanni Rotondo spiega ed esprime la ‘ presenza ‘ del Beato Angelo nei luoghi di San Pio, una presenza conclamata dal tempo, sempre viva e forte. Il Beato Angelo e San Pio sono uniti dalla fede di noi cattolici cristiani”. …

Il pellegrinaggio  si sposta in preghiera verso il Santuario di San Michele Arcangelo la mattina del 5 maggio.

La chiesa Basilica del V° secolo è situata sulle alture del promontorio del Gargano ad un’altezza di 850 metri sul livello del mare. La storia racconta del passaggio di San Francesco nel XIII° secolo e ne ricorda l’ “incanto” del Santo d’Assisi che in segno di umiltà e rispetto depose il Suo ‘tao’ in adorazione.

Un presepe di case bianche, basse e luminose, fiancheggia il Santuario diffondendo nell’aria un profumo di preghiera e santità. Un silenzio ovattato, rotto qua e là dai passi dei nuovi visitatori, si espande tutto intorno ed è un bellissimo invito verso un mondo di pace e riconciliazione tra Dio e l’uomo.

L’appuntamento per i pellegrini calabresi è nella ‘Grotta’ dove San  Michele Arcangelo apparve nelle vesti di un bellissimo ‘angelo-guerriero’ che con la spada trafisse il diavolo.

Alle  ore  11,00  Padre  Pietro Ammendola dà inizio alla santa Messa circondato dai suoi fedeli stretti nella preghiera e nella devozione. Si invoca l’intercessione dell’Angelo Michele affinché allontani le forze del male che inquietano la fragile creatura umana. Ogni pellegrino che visita questo luogo santo si abbandona misticamente, mettendo a nudo le sofferenze dell’anima. La preghiera diventa deterrente per allontanarsi dalle debolezze, dai peccati, dagli errori …  e San Michele sa  accogliere le preghiere delle anime sole e bisognose di aiuto.

Meraviglioso  e indimenticabile è il messaggio di questo ‘viaggio spirituale’ voluto fortemente da Padre Pietro Ammendola … e  a  lui va il ringraziamento sincero di questo cammino, autentico nella fede e nell’amore di Dio.

Giuseppina Raio Marchesiello