Trebisacce-19/02/2015:I docenti in assemblea discutono di doveri e i diritti?

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Trebisacce:19/02/2015

I docenti in assemblea discutono di doveri e i diritti?

Contrattazione d’Istituto ed elezioni RSU i temi discussi durante i lavori dell’assemblea indetta dalla Flc Cgil, svoltasi lo scorso giovedì, 19 febbraio 2015, nella sala riunioni dei licei. Il Segretario Generale del sindacato, Pino Assalone, al tavolo della presidenza con accanto altri docenti iscritti al sindacato ha erudito la folta platea dei docenti intervenuti sui temi trattati. Molti dei partecipanti con le loro domande e con i loro puntuali interventi hanno pienamente dimostrato la conoscenza anche approfondita delle varie tematiche. Non sono mancati spunti di dialogo e riferimenti critici sulla legge di stabilità a livello di politica nazionale. “Attenti alla valutazione d’Istituto!” ha chiosato Assalone, perché è una cosa importante e non bisogna rispondere con superficialità ai quesiti. Proprio per la complessità del problema noi ci stiamo muovendo perché la competenza cada sull’intero Collegio dei Docenti e non sui singoli educatori. Per fortuna “La Buona Scuola” è stata bocciata! L’unica cosa che di buono c’è riguarda l’assunzione di 140.000 precari, inclusi i docenti inseriti in terza fascia, ha sottolineato Assalone. La maggior parte verranno inseriti su posti vacanti e una parte andrà a far parte dell’organico funzionale. Nella legge di stabilità si parla di tagli di 20.000 assistenti amministrativi e collaboratori scolastici. La Cgil è per una scuola inclusiva e non per le discriminazioni. Il Vice ministro Faraone accoglie l’ingresso delle agenzie esterne che investono nelle scuole e noi non condividiamo ciò perché dopo decideranno anche sul piano della didattica, asserisce il relatore. La verità, per Pino Assalone, è che si va verso la privatizzazione della scuola e il Dirigente scolastico si sceglierà la propria squadra. I dirigenti scolastici, infatti, chiedono il potere di poter licenziare i docenti. Per la contrattazione d’Istituto Assalone invita ad avviarla anche solo sui 4/12 disponibili e a completare dove sono già disponibili i restanti 8/12.  Un docente, Vincenzo Blumetti, intervenendo con simpatia esterna: “Ma cosa dobbiamo contrattare se i fondi disponibili bastano solo per una destinazione già precisa e la parte restante è di poco conto? E ancora Amerise interviene e: “Si punta sulla qualità per una competizione europea, ma bisogna anche pensare ad una retribuzione adeguata come a livello europeo”. E interviene ancora Abate: “Come facciamo a scioperare se siamo deboli e ricattabili? Ci possiamo permettere di rinunciare alla giornata di lavoro? Io credo in altre forme di lotta, perché la storia insegna che sono pochissimi i docenti disposti a scioperare e molti quelli che restano in servizio”. Il MEF, è stato detto negli interventi, Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ragioneria Generale dello Stato (RGS), Ispettorato Generale per gli ordinamenti del personale e l’analisi dei costi del lavoro pubblico, rispondendo al Dipartimento del Tesoro Direzione VII Finanza e Privatizzazioni, che chiedeva chiarimenti circa l’applicabilità anche per l’anno 2015 delle disposizioni di blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali (art 9 comma 1, 2 21 del dl 78/10), ha emanato una nota in cui si dice esplicitamente: dal 1 gennaio 2015 cessano gli effetti delle norme di contenimento delle spese del personale previste dal citato articolo 9. Si conferma quanto da noi già detto  subito dopo l’approvazione della Legge di stabilità 2015. Perciò non sono più operanti né il blocco dei trattamenti economici individuali, né il blocco economico delle progressioni di carriera, né i passaggi tra le aree professionali. E, dunque, non è più operante neppure il blocco della contrattazione dei lavoratori pubblici. Certo, trattandosi di una riattivazione di automatismi, si dice anche che è “impossibile” riconoscere gli arretrati per gli anni dal 2011 al 2104, ma il recupero salariale sarà materia del tavolo negoziale. Le amministrazioni non hanno più alibi: non sono più ammissibili boicottaggi nei confronti dell’apertura dei tavoli negoziali per le applicazioni contrattuali relative al salario accessorio alle indennità, allo sviluppo professionale, alle posizioni economiche. I lavoratori, che ricordano come l’ultimo contratto sia scaduto dal 2009, non possono più aspettare per negoziare su orario, salario, organizzazione del lavoro. Temi, questi, che si affrontano al tavolo e non per legge, come pure sembra voler fare il Governo. Noi siamo pronti a far ripartire la contrattazione decentrata e a rinnovare i contratti collettivi nazionali di lavoro. La FLC CGIL ha già presentato tutte le piattaforme contrattuali: della Scuola, della Dirigenza Scolastica, dell’Università, della Ricerca, dell’AFAM. La FLC CGIL ha presentato, a livello nazionale, le liste in oltre il 94% delle sedi di voto per le RSU di Scuola, Università, Ricerca e AFAM: il 2% in più delle elezioni precedenti. Si tratta di un risultato straordinario frutto dell’impegno dei nostri dirigenti e attivisti. Ma questo risultato non sarebbe stato possibile senza le migliaia di lavoratrici e lavoratori dei settori della conoscenza che hanno dato la disponibilità a candidarsi o a svolgere gli altri importanti ruoli previsti per queste elezioni. Tra i nostri candidati è forte la presenza del personale precario che, grazie all’accordo da noi fortemente voluto, potrà votare ed essere rappresentato nelle RSU. Il risultato è omogeneo in tutti i comparti con una punta del 97% nelle Università. In 55 province le liste sono state presentate in tutte le sedi. Ora il nostro impegno sarà ancora più intenso per consolidare e allargare il nostro consenso. Un confronto sereno e democratico che ha riunito tanti docenti che hanno potuto esprimere liberamente il proprio pensiero. Ora l’appuntamento è per il 3,4 e 5 marzo per le elezioni delle RSU. Auguri a tutti i candidati.

Franco Lofrano