Trebisacce- 08/08/2015: Diabolik in scena sul lungomare.
Trebisacce: 08/08/2015
Diabolik in scena sul lungomare.
“Fumetto-Istruzioni per l’uso” è stato il tema su cui si è consumata piacevolmente la serata in Piazzetta San Francesco, sul lungomare, lo scorso venerdì 7 agosto, organizzata dall’associazione “L’Arte delle nuvole”, di cui è presidente il giornalista Andrea Mazzotta (supportato nella logistica dalle associazioni Rizoma e ‘Il Pontile’) e che ha goduto del patrocinio dell’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Franco Mundo. I numerosi appassionati del famoso fumetto del brivido, giovani e adulti, si sono dati appuntamento sul lungomare per vivere una serata in compagnia dell’uomo dallo sguardo di ghiaccio e di Eva Kant inseparabile complice di leggendarie imprese. Conduttore passionale della serata Andrea Mazzotta e ospite d’eccezione Giuseppe Palumbo disegnatore da ben 15 anni di Diabolik. Il fumento rappresenta la nona arte- ha asserito Mazzotta- e ha spiegato cos’è un fumetto e come è nato, utilizzando anche immagini di papiri, colonne traiane, riprodotte attraverso un video produttore per dare la possibilità a tutti i presenti di gustare e capire i vari passaggi del viaggio nel tempo che ha portato alla prima realizzazione del fumetto. Le immagini a partire dal 1895, per quanto belle, davano già una prima idea del fumetto, ma mancava la sequenza e pertanto si è dovuto aspettare gli anni ’60 per la sua realizzazione in formato tascabile. Nei tempi lontani, e ancora oggi, delle immagini sono state usate anche durante le campagne elettorali per offrire la possibilità a qualche candidato senatore americano di poter inviare strategicamente alle masse dei messaggi utili per carpire dei voti. In sostanza è emerso che il fumetto cerca di interpretare la realtà e la quotidianità e di raccontarla per immagini. Un contributo su cos’è il fumetto, dopo la relazione di Andrea Mazzotta, è giunto puntuale da Palumbo che ha ricordato alla platea che il fumetto è nato all’interno dei quotidiani e sino a diventare, man mano, comunicazione autonoma usando un linguaggio empatico. Tutta la coscienza del lettore si trasferisce nella storia, nel racconto, e lo stesso lettore diventa un tutt’uno con il fumetto. Il fumetto è l’arte invisibile, ha sottolineato Palumbo, dove il lettore inserisce la musica che desidera alle scene e dove con la fantasia può scrivere e raccontare una storia personalizzata e a volte diversa da quella letta nel fumetto. La serata, divisa in tre parti, ha affrontato anche il concetto di interazione tra arte e fumetto. E per spiegare che arte e fumetto si fondono nella quotidianità Mazzotta e Palumbo hanno scomodato delle opere di Pablo Picasso che era un appassionato di fumetti. La stessa copertina del fumetto è importante ed è difficile da realizzare perché deve obbligatoriamente carpire la curiosità, l’interesse e invogliare l’appassionato lettore. Mazzotta e Palumbo tra domande e risposte hanno continuato il loro interessante dialogo, mentre il pubblico ha ascoltato in silenzio e con attenzione quanto veniva man mano proposto, perché si è compreso che il fumetto ha anche una valenza formativa e utile per la nostra esistenza perché ci aiuta a leggere la realtà anche da un punto di vista politico, economico e sociale. Palumbo ha poi parlato di Rocco Scotellaro e dell’interazione del fumetto con la letteratura, ha parlato ancora del comunista Giacomo Manzù e dei rapporti con il papato e con la religione soffermandosi sul concetto di “Pietas” e degli scambi culturali tra l’Europa e la Lucania, regione di origine di Palumbo e ha concluso parlando del suo ultimo libro. Curiosità corale tra il pubblico per capire i “Cruschi”di Manzù che Palumbo ha subito spiegato: trattasi di peperoni dolci essiccati che dopo averli arrostiti passano su di un marmo e la differenza di temperatura tra il caldo e il freddo immediato li fa diventare croccanti e quindi ‘Cruschi’ e che tanto furono apprezzati come specialità dal Papa all’epoca del racconto. Motivo della nascita del fumetto? Arte, amore, passione, romanticismo, amoralità, necessità di un ante eroe, anteprima di un rapporto alla pari tra uomo e donna ,tra Diabolik ed Eva Kant, una coppia che ama fare progetti e vi è il desiderio forte di realizzarli a qualsiasi costo. Il lettore, invece, ama fare progetti e nasconde il desiderio di realizzarli e su queste certezze le sorelle Giussani hanno posto le basi per il loro fumetto di successo incontrastato. Gli altri fumetti nascono e spariscono di scena, Diabolik ed Eva Kant continueranno a vivere, così come l’ispettore Ginko continuerà a lottare per catturare la geniale coppia. Vi è una sostanziale differenza di stile tra i fumetti e Diabolik ha sempre un progetto preciso in ogni storia e questo lo rende forte. Una nota, forse stonata, riguarda il fatto che il disegnatore non viene considerato dal lettore, perché il protagonista assorbe tutto, ma noi siamo convinti che il lettore attento osserva e considera anche questo aspetto e riconosce al Palumbo la sua meritata bravura. Chi non si accorge che il disegnatore Palumbo deve prestare attenzione a ciò che vuole trasmettere e con quale intensità? La cura dei particolari diventa importantissima perché il lettore si accorge anche del minimo particolare. E’ quindi quello del disegnatore Palumbo un lavoro delicato, creativo, professionale e di responsabilità che gli viene riconosciuto da tutti i lettori. Appuntamento al prossimo anno su Diabolik e chissà forse finalmente scopriremo perché Diabolik continua con la sua Jaguar d’epoca ad agire, come fa a tenere i coltelli nella calzamaglia e sul perché manca l’elicottero che consentirebbe a Ginko una vittoria sul crimine. Rispetto delle regole e gusto per la trasgressione: il confronto continua…
Franco Lofrano