Trebisacce-10/09/2015:Barbanti (AL): “ Felici che il Ministro stia vagliando le – discutibili – scelte del commissario ma la gente muore OGGI “

Comunicato stampa – 9 Settembre 2015

Ospedale di  Trebisacce , Barbanti (AL): “ Felici che ilMinistro stia vagliando le – discutibili – scelte del commissario ma la gente muore OGGI  “

 

Roma. Sono felice di apprendere che il ministero stia “commissariando” il commissario Scura , almeno per quanto riguarda le scelte in merito all’Ospedale di Trebisacce , ma come ho gia risposto al Ministro Lorenzin , la gente non puo’ aspettare mesi o anni affinchè la burocrazia faccia il suo corso , la gente muore oggi .

Il Ministro concorda con noi per quanto riguarda la destinazione del Chidichimo e del fatto che valutera’ con attenzione le considerazioni del commissario prima di decidere in merito ad un ridimensionamento della struttura ma , come ho subito ricordato nella mia replica , l’ospedale di Trebisacce è GIA STATO RIDIMENSIONATO  .

In piu’ ho fatto notare che le disposizioni verso i due asset principali da tutelare , mi riferisco alla mobilita’ passiva ed al rispetto  dei LEA , sono ad oggi gravemente deficitari e non adeguati .

Non si puo’ diminuire la mobilita’ passiva incentivando i pazienti a curarsi a Policoro e non si possono rispettare i LEA dipendendo da scelte di programmazione in seno alla Regione Basilicata .

Mi sembra chiaro che sulla struttura commissariale – il Ministro – forse non ha ben chiaro la gravita’ della situazione .

Con il deficit che continua a salire , assunzioni di primari insufficiente , criteri di assegnazione dei budget ancora ignoti –  sul quale , come ho preannunciato al Ministro Lorenzin  , vista la reticenza del commissario , dovra’ rispondermi di nuovo a breve- ed una mobilita’ passiva aumentata che costa ai cittadini calabresi 300 milioni di euro l’anno non vediamo altra soluzione che togliere dal giogo commissariale la Regione Calabria restituendola alle strutture democraticamente elette in modo da attuare un programma di medio lungo periodo figlio di una visione politica e non meramente contabile .

Sebastiano Barbanti

Cittadino eletto alla Camera

Alternativa Libera

 

(Vedi l’allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), per un minuto.

SEBASTIANO BARBANTI. Grazie Presidente, signor Ministro, il diritto alla salute costituzionalmente tutelato è, ahimè, un’utopia, in Calabria. Nel caso specifico che le sottopongo oggi – altri ne verranno nei giorni a seguire – la popolazione di tutto l’Alto Ionio Cosentino ha bisogno di risposte concrete dalla politica, popolazione qui rappresentata sulle tribune dal sindaco di Trebisacce e dalla Consulta dei giovani. L’ospedale di Trebisacce è l’unico presidio ospedaliero che serve un bacino di utenza di circa sessantamila persone per 17 comuni, di cui nove sono montani e situati in zone disagiate da un punto di vista delle vie di comunicazione che impediscono il raggiungimento di altri ospedali nella cosiddetta golden hour. Il commissario alla Sanità ha ben pensato di chiudere questo ospedale, relegandolo a un semplice quanto inutile PPI (punto di primo intervento rafforzato), e questo, ovviamente, fa saltare totalmente i LEA così come prevede il Patto della salute, ma, soprattutto, va contro una sentenza del Consiglio di Stato, la n.  2151 del 2015 che ne impone quanto meno la riapertura come ospedale per zone disagiate. È mai possibile che un commissario, un funzionario del Governo, un tutore della legge possa non rispettare e attuare una sentenza del massimo organo di giustizia amministrativa e questo in uno Stato di diritto ? Ascoltiamo fiduciosi la sua risposta.

PRESIDENTE. La Ministra della salute, Beatrice Lorenzin, ha facoltà di rispondere.

BEATRICE LORENZIN, Ministra della salute. Grazie Presidente, con riferimento alla vicenda oggetto della presente interrogazione va precisato che il Consiglio di Stato con la sentenza n.  2151 del 2015 ha accolto peraltro parzialmente il ricorso con il quale il comune di Trebisacce aveva impugnato il decreto del 22 ottobre 2010 del presidente della giunta regionale della Calabria, all’epoca dei fatti il commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario, nella parte in cui disponeva la riconversione dell’ospedale generale di base Guido Chidichimo di Trebisacce in ospedale distrettuale. Il giudice di appello amministrativo nel dispositivo della sentenza ha espressamente fatto salva l’adozione, da parte della struttura commissariale, di nuove determinazioni. L’attuale struttura commissariale ha peraltro adottato il provvedimento n.  9 del 2 aprile 2015 recante l’approvazione di un documento di riorganizzazione della rete ospedaliera, della rete dell’emergenza-urgenza e delle reti tempo-dipendenti. Il provvedimento è attualmente all’esame dei Ministeri affiancanti, lo stiamo proprio esaminando in questo periodo.
Tuttavia, all’esito di una prima valutazione è possibile evidenziare che il citato provvedimento commissariale, richiamandosi al recentissimo regolamento ministeriale recante la definizione degli standard qualitativi strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera, riporta lo stato di attuazione della programmazione esistente, attraverso la dotazione di posti letto al 31 gennaio 2014 tra le aziende sanitarie provinciali della regione Calabria afferenti alle relative aree, nord, centro e sud. Si rappresenta che il fabbisogno di posti letto ospedalieri è stato determinato tenendo conto dell’appropriatezza delle prestazioni e del recupero della mobilità passiva. Il documento riporta anche i principi generali relativi all’organizzazione del sistema territoriale e ospedaliero dell’emergenza-urgenza e delle reti tempo-dipendenti, individuando le azioni prioritarie da realizzare nel triennio e i nodi della rete con le relative funzioni e gli standard qualitativi di riferimento.
Per il comune di Trebisacce è prevista una Casa della salute con un punto di primo intervento attivo con operatività h 24, al pari dei punti di primo intervento delle Case della salute di San Marco Argentano, Cariati, Praia a Mare, Mormanno e Lungro; questi ultimi due con operatività h 12 diurna.
Si rappresenta anche che il medesimo decreto commissariale prevede anche la definizione di elisuperfici attive h24 in tutti gli hub ed elisuperfici attive h12 diurne in tutti gli SPOC, nonché per la questione in esame di elisuperfici attive h24 nelle case della salute di Praia a Mare e Trebisacce.
Svolte le considerazioni di carattere tecnico, rassicuro gli onorevoli interroganti, che come ho più sopra anticipato, l’esame del nuovo provvedimento commissariale è ancora in corso e che ho chiesto ai miei Uffici di verificare la sussistenza di tutti i requisiti idonei a garantire ai cittadini sicurezza e accesso alle cure in modo tempestivo come previsto dalla legge. Quindi, sia l’elisuperficie sia la possibilità di garantire il trasporto in un’area di cui mi rendo conto le condizioni orografiche sono particolarmente disagiate. Quindi, l’intenzione del Ministero è quella di verificare che ci siano tutti i requisiti prima di provvedere appunto al ridimensionamento della struttura.

PRESIDENTE. L’onorevole Barbanti ha facoltà di replicare, per due minuti.

SEBASTIANO BARBANTI. Signora Presidente, signora Ministro, con tutto il rispetto parlando, l’ospedale è già molto ridimensionato. I due asset da tutelare, che sono quelli della mobilità passiva e del rispetto dei LEA, sono attualmente tutti e due deficitari. In primis, perché non si può dire – così ha fatto il commissario Scura, riferendosi alla popolazione di Trebisacce –, siete quattro gatti e non avete bisogno di un ospedale, potete andare a curarvi a Policoro. Ma il rispetto dei LEA non può formalmente dipendere da scelte di programmazione sanitaria di competenza della regione Basilicata, che tra l’altro non è tenuta a cooperare per la soddisfazione dei bisogni sanitari della Calabria. Così come anche inesistenti servizi, quelli appunto di un futuro ospedale di Sibaritide e a quello dell’elisoccorso. Ben vengano queste cose, però Ministro le persone muoiono oggi e queste opere vengono fatte in un futuro.
Diciamo che la struttura commissariale in questi cinque anni ha solo peggiorato la situazione della già precaria sanità calabrese in una maniera drastica, con un deficit che ha continuato a salire, assunzioni di primari insufficienti rispetto alle richieste, criteri di assegnazione del budget ancora ignote – tra un po’ arriverà un altro question time da parte mia – e una mobilità passiva che è immutata, anzi in alcuni casi aumentata e costa 300 milioni di euro l’anno ai cittadini calabresi. È chiara la difficoltà del commissario nel gestire e programmare la sanità in Calabria. Il commissario tra l’altro non conosce, e ne ha dato prova, la geografia e le esigenze dei cittadini distorcendo anche l’interpretazione della legge, ma poi cambiando idea ogni minuto perché agli stessi rappresentanti di Trebisacce un giorno ha detto che l’ospedale sarebbe stato mantenuto e che aveva dato anche compito all’ASP di fare una nuova programmazione, salvo poi cambiare idea qualche giorno dopo. Quindi, anche qui un po’ ondivago.
In ultimo le dichiarazioni circa il numero degli abitanti sono offensive e denotano limiti culturali e gestionali. La soluzione non può essere che la rimozione di questa struttura commissariale, dannosa quanto inutile, e la riconsegna agli organi della regione democraticamente eletti della responsabilità di risanare la situazione e di attuare quel programma di medio e lungo periodo che possa restituire ai calabresi un sistema sanitario degno di un paese civile.