Rocca Imperiale-29/12/2015: La biblioteca di Rocca Imperiale e la nuova figura del bibliotecario ( di Vincenzo Manfredi)

La biblioteca di Rocca Imperiale e la nuova figura del bibliotecario

di Vincenzo Manfredi

 

Si spera che nel mese di marzo-aprile, la biblioteca, rimasta chiusa per due anni per mancanza di personale idoneo, sarà riaperta al pubblico, subito dopo che il personale del servizio civile, che sarà nominato in gennaio, avrà acquisito i primi rudimenti per quanto riguarda il funzionamento di una biblioteca.

Naturalmente sarà sempre una situazione precaria perché è noto che detto personale rimarrà in carica 10-12 mesi, così che ogni anno si attende  nuovo personale che deve  essere a sua volta  aggiornato.  Una situazione che alla fine porterebbe alla chiusura definitiva della biblioteca, con la dispersione di un ricco patrimonio librario (attualmente si contano circa 6000 titoli  e altri 2000 sono in arrivo, oltre a documenti vari riguardanti la storia del nostro territorio e non solo, e un fondo antico con manoscritti e opere rare) o al trasferimento della dotazione libraria ad altre biblioteche.

Perché la biblioteca possa nel futuro funzionare è  necessario che si assuma personale qualificato e stabile, cioè un bibliotecario che abbia i requisiti per gestire oggi la struttura.

La tecnologia negli ultimi anni ha fatto passi da giganti. Vi sono i computer, i cellulari, si dice che le biblioteche non abbiano più senso, perché non si legge più. Ciò non è vero: i libri hanno la loro  funzione. Le informazioni che danno i computer sono nozioni utili, sì, ma non sono cultura, i libri permettono la riflessione, il confronto, il sottolineare, lo scegliere: i libri hanno un loro profumo. Con i libri si può interloquire, cosa che la tecnologia non permette, il soliloquio è la caratteristica di oggi, non c’è dialogo,  è penoso osservare persone che siedono allo stesso tavolo, alla stessa mensa ma che non colloquiano: ognuno con in pugno il proprio cellulare o il proprio smartphone.

Certo al moderno dirigente di una biblioteca non basta saper inventariare, catalogare i libri, non può essere più quello di qualche anno fa, colui che aspettava che i lettori venissero a chiedere un  libro. Deve essere un operatore culturale, cioè sollecitare la cultura, deve attivarsi di fronte ai profondi cambiamenti culturali della società di oggi e non  continuare nella mera autoreferenzialità: deve procacciarsi un ruolo attivo.

Tra gli impegni che la moderna biblioteca deve assumere è proprio quello di giocare un ruolo attivo nella rivoluzione digitale, e non  subirla.

La biblioteca si deve aprire a  tutte le categorie di persone e non solo a quelle del commercio e degli impieghi e favorire l’integrazione delle comunità straniere presenti nel territorio.

Perciò è’ necessario che il bibliotecario abbia  una valida cultura e la passione per la lettura: è la passione, l’amore per la cultura che fa superare le delusioni e a volte le amarezze.

Deve avere uno sguardo particolare verso gli anziani i quali vogliono ancora imparare, viaggiare, dedicarsi agli hobby, allo sport, alla musica, all‘ incontro, alla condivisione.

Gli anziani si ritiene siano persone in panchina, che hanno dato tutto ciò che possedevano

Ma non è cosi: l’anziano è  vitale, non è un  peso, ma una risorsa.

Il bibliotecario deve saper perciò creare le condizioni perché ognuno,  giovani e anziani, possa portare il proprio contributo di idee.

Una biblioteca proiettata verso il futuro dell’attuale millennio deve arricchirsi di iniziative: cineforum, biblioforum, concorso di poesia, di prosa,  pittura, fotografia, concorso canoro, presentazione di libri possibilmente con la presenza degli autori, e collocarsi nell’  Unitre, l’università della terza età, un’iniziativa, questa, volta  alla valorizzazione e alla trasmissione del patrimonio culturale delle  persone anziane e con la partecipazione degli stessi anziani.

In breve, la biblioteca deve essere un’ istituzione in ascolto, attenta e vigile e pronta ad accogliere tutte le urgenze che provengono dai vari strati sociali in un mondo in continua e rapida trasformazione

 

L’attuale sindaco avv. Giuseppe Ranù ha preso a cuore la questione e ha incaricato l’attuale segretario comunale dottor Nicola Di Leo di studiare,  oltre ai criteri per l’assunzione in ruolo del direttore bibliotecario,  la possibilità di creare  la figura di bibliotecario nella pianta organica del Comune e di reperire i fondi necessari da prevedere già nel prossimo bilancio di previsione

 

Tra  l’altro, è di questi giorni la notizia data dal ministro Franceschini che il governo ha stanziato somme importanti per la cultura e che finalmente è finito, sempre per la cultura, il blocco delle assunzioni e che perciò si può assumere nuovo personale.

Sono certo che questa volta alle chiacchiere seguiranno i fatti.