Rocca Imperiale-28/02/2016: L’agricoltore che canta alla vita.

Antonio Vitale
Antonio Vitale

Rocca Imperiale:28/02/2016

L’agricoltore che canta alla vita.

Antonio Vitale, del 1939, rocchese doc., nato nel centro storico, è un ‘cantante’ compagnone, ama stare in compagnia, improvvisa versi e declama le sue poesie che ricorda tutte a memoria. Conserva la lucidità e la disponibilità verso gli altri. Unico figlio maschio e con ben 8 sorelle. I genitori Luigi e Manolio Nicolina amavano la famiglia e la volevano numerosa e così è stato. Antonio ha conseguito la licenza elementare e ricorda molto bene gli insegnamenti della famosa maestra Bice e poi quelli del maestro Gaudio e quelli di Angelo Marino. Ha un bel ricordo della sua fanciullezza anche se vissuta in semplicità insieme con i suoi coetanei. Bastava poco per essere contenti, allora, ricorda con nostalgia il nostro Antonio Vitale. Iniziò ancora giovanetto a dedicarsi all’agricoltura e in particolare iniziò curando il vigneto di famiglia, anno 1952, quando avere un vigneto significava avere un reddito e diventava interessante lavorare nel settore agricolo. Fu, racconta Antonio, uno dei primi a squadrare il terreno per le vigne utilizzando il filo di ferro e imparò molto bene l’arte degni innesti e del potatore. Agricoltore, ma anche rabdomante perché riusciva a trovare l’acqua nelle campagne e a scavare gli utilissimi pozzi con pico e pala. Era giovane e forte il nostro Antonio e il lavoro duro non lo spaventava e bastava un bicchiere del suo buon vino per ricaricarsi delle energie necessarie. Essendo giovane e diligente agricoltore, con gli anni, riuscì a costruirsi una clientela fidelizzata e ciò gli permise di pensare al matrimonio. All’età di 25 anni coronò il suo sogno d’amore sposando Albisinni Alba Rosita e dal cui matrimonio nacquero i due figli: Luigi e Nicoletta. La sua casa è nella marina, sotto ferrovia, e percorre il suo ciclo di vita, ma da pensionato attivo. Il suo tempo scorre, da pensionato, in serenità e non gli mancano i suoi interessi che condivide in famiglia e anche con gli amici. Continua in varie occasioni a improvvisare canzoni che personalmente canta e scrive stornelli e poesie e ciò lo fa da quando era ancora un ragazzo. “Il lavoro con lo spirito adatto e con l’animo sereno non è mai un tormento! Bisogna vivere con passione! E il lavoro diventa piacevole!”, è quanto afferma con orgoglio il rocchese Antonio Vitale. Ricorda e racconta ancora che nel 1950 si registrava il benessere a Rocca Imperiale con i vigneti e l’uva si vendeva con facilità. Tra i primi vigneti di uva Regina impiantati ricorda quello di Di Leo Luca, di Mario Marino. Nel 1952 quello del papà Luigi, di Marino Domenico, ecc. Successivamente, con il passare degli anni, la situazione si capovolse e si iniziò a tagliare, a spiantare, i vigneti per un problema di basso reddito e la regione per favorire ciò dava anche un contributo per la trasformazione dei terreni. E così si passò dai vigneti a impiantare i limoni e questo da circa 30 anni a questa parte. Le prime strade interpoderali e anche con l’asfalto e l’acqua nel centro storico arrivarono con l’amministrazione guidata dal sindaco Carlo Tarsia (1965). Allora l’irrigazione si faceva grazie ai pozzi ed ecco perché avere l’acqua in casa era un lusso e una conquista. Proprio mentre parla dei limoni IGP di Rocca recita uno dei sui testi a tema: Poesia del Limone: O Rocca bella/o Rocca fina/tu dei limoni/sei la Regina./Lo dico a voi/o signor dottore/che se a tagliarlo/non vi rincresce/lo puoi usare fin sopra il pesce./Se poi spremuto sulle albicocche/si è una delizia/ma per la bocca./Con una mangiata sulla macedonia/tutta l’Italia ne è testimone./Ci si può fare il limoncello,/la marmellata ti viene bella/ e con il succo la limonata/ o la granita o un buon gelato/ e se non vai di fretta/ci si può fare un gustoso sorbetto/e tutto il resto che ne rimane/ ci ti potrai lavare le mani /e con la polpa/ se tu lo vuoi/lo puoi dare anche ai buoi./ La festa preferita di Antonio Vitale rimane sempre quella della Madonna della Nova del 2 luglio. Per fede, il nostro Antonio, per anni, ha portato, insieme con gli altri fedeli, la Madonna miracolosa lungo lo storico percorso, ma negli ultimi anni, purtroppo, non lo fa più, ma per problemi di salute. Il suo piatto preferito rimane sempre la pasta asciutta che adora. Da giovane si sentiva come un leone e come tale ha vissuto, ora gli anni cominciano a contarsi, ma Antonio è sempre ricco di fede, di spirito e di fantasia e continua ad apprezzare la vita con semplicità, senza chiedere l’impossibile.

Franco Lofrano