Italia-11/07/2016: JE SUIS RENZÌ

Flagellanti di Goya
Flagellanti di Goya

JE SUIS RENZÌ

Nell’indifferenza generale si sta compiendo un massacro politico ai danni di un meschino guaglione che, con i poveri mezzi mentali e culturali di un cascherino di pizzicagnolo, non è in grado di difendersi.

Propongo un concreto gesto simbolico: che cosa meglio di una fiaccolata per esprimere, insieme, il nostro sdegno ed il nostro addio?

Alla testa del pietoso corteo vedrei, manco a dirlo, tutti i miracolati che lo hanno valorosamente affiancato nella meritevole opera del rappresentare una realtà, inesistente sì, ma molto affascinante. Efficacissimo sarà, come avviene nelle processioni dei flagellanti, esporre le ferite della loro fede (Goya ne ha rappresentato in un dipinto tutto il fervore); nel loro caso, invece di schiene martoriate, mostrerei le loro lingue sanguinanti dopo l’incessante e spericolata abrasione.

Subito dietro le prime affollate file, metterei gli addolorati fedeli piangenti; testimoni di un nostalgico e patetico addio ai felici bagordi, caricati sulle spalle del simulacro dolcissimo della Maria (Elena), sciolta in miracolose lacrime anch’essa.

Ad evitare pericolosi scivoloni sull’asfalto inondato da tutti questi piagnoni, si dovrà pensare ad un gruppo in retrovia di asciugoni, composto da truffati dalle banche, che potranno utilizzare, per la meritevole opera di assorbimento, la carta straccia delle loro obbligazioni.

Il sacerdote preposto ad officiare il De Profundis dovrebbe semplicemente leggere le demenziali variazioni proposte per la nostra Costituzione, accompagnato in controcanto dal lugubre coro degli afflitti corrotti arrestati (gli innocenti indagati, fino a prescrizione, saranno già presenti tra i piangenti), diffuso dagli altoparlanti collegati in diretta con le patrie galere.

Non mancheranno, lo dico subito, i soliti perdigiorno contestatori, vale a dire quei numerosi sciagurati (milioni e milioni) che non hanno voluto, come suggeriva il caro Leader, cogliere l’opportunità di apparire finalmente arricchiti; hanno voluto, scioccamente, continuare a sembrare poveri. Chi è causa del suo mal…

Maurizio Silenzi Viselli