Amendolara-22/07/2016:Mario Melfi:”il sindaco di Amendolara si comporta come un podestà che detta norme, regole e comportamenti».

M. Melfi
M. Melfi

AMENDOLARA Altro che richiesta di collaborazione alla Minoranza all’atto dell’insediamento, «il sindaco di Amendolara si comporta come un podestà che detta norme, regole e comportamenti». A fare queste affermazioni è l’ex sindaco Mario Melfi, oggi consigliere comunale di Minoranza, in relazione al fatto che il sindaco Ciminelli di recente ha fatto approvare dal consiglio comunale una modifica dello Statuto in base alla quale il sindaco può attribuire deleghe e incarichi a cittadini esterni al Consiglio per svolgere attività che comportino una specifica competenza professionale e, ove esse comportino oneri finanziari, a detti oneri dovrà provvedere il Comune. «A nulla – ha scritto Melfi – sono valsi i rilievi della Minoranza, primo tra tutti quello di snaturare il mandato politico attribuito dagli elettori a ciascun consigliere. Abbiamo sottolineato – ha aggiunto ancora il coordinatore regionale di Sel – che il comma approvato contrasta con la normativa vigente e che, soprattutto, delegittimando il ruolo di consigliere, innesca pericolosamente un principio di disaffezione, già carente, alla partecipazione attiva alle competizioni elettorali amministrative. Siamo insomma – commenta Mario Melfi ricordando che tutto questo è possibile solo nei comuni al di sopra dei 15mila abitanti – al sindaco/podestà che detta norme, regole e comportamenti. A questo punto – incalza Mario Melfi – la domanda sorge spontanea: è questa la collaborazione che chiedeva il sindaco all’Opposizione all’atto dell’insediamento? Egli crede realmente – aggiunge Melfi in difesa dei consiglieri legittimamente eletti – che, forte dell’ampio successo ricevuto dalla popolazione, egli possa fare tutto ed il contrario di tutto? Il Gruppo consiliare “Amendolara torna Amendolara” – conclude Mario Melfi – rinnova l’invito al sindaco di non dar corso al comma approvato, anche per evitare il ricorso al TAR contro l’adozione di una Delibera che a nostro avviso verrebbe annullata e che costituirebbe comunque uno spreco di risorse economiche».

Pino La Rocca