Rocca Imperiale-12/09/2016: Don Pasquale Zippari è il nuovo parroco della Parrocchia Visitazione della B.V. Maria.

don Pasquae Zippari e Giuseppe Ranù
don Pasquae Zippari e Giuseppe Ranù

Rocca Imperiale:12/09/2016

Don Pasquale Zippari è il nuovo parroco della Parrocchia Visitazione della B.V. Maria.

 “Quo Vadis?” apre alla riflessione.

Solenne celebrazione per l’ingresso del nuovo parroco don Pasquale Zipparri, la scorsa domenica 11 settembre, che succede a don Mario Nuzzi che continuerà a svolgere la sua missione pastorale come Rettore del Santuario Madonna della Nova, in contrada Cesine. La Chiesa B.V.M. si è presentata stracolma di fedeli perché ha dovuto ospitare la comunità dei fedeli di Montegiordano e quella rocchese, oltre a rappresentanti istituzionali, forze dell’ordine e diversi volontari della Misericordia, della Guardia Nazionale,Volalto, ecc., nessuno è voluto risultare assente in questa straordinaria e speciale occasione: don Pasquale Zipparri dopo ben 18 anni lascia la Parrocchia Beata Vergine Maria del Rosario di Montegiordano Marina e don Mario Nuzzi che lascia dopo ben 32 anni, per decisione e scelta di S.E. il Vescovo Mons. Francesco Savino. Nello spazio dinanzi la gradinata d’ingresso della Chiesa si sono riuniti tutti i fedeli e sulla loggetta adiacente l’ingresso della chiesa S.E. il Vescovo Savino con al seguito don Pierfrancesco Diego, don Michele, Mons. Antonio Cavallo, don Mario Nuzzi, don Pasquale Zipparri, don Domenico, don Emmanuele, don Nicola Mobilio, ecc. oltre a diversi chierichetti. Nel ruolo di guida per il rito d’ingresso Angela Marino. Al sindaco Franco Fiordalisi di Montegiordano è toccato il primo saluto e testimonianza per l’ottimo lavoro svolto da don Pasquale per la comunità di Montegiordano e tra le tante emozionanti parole: ”Un prete umile, vicino a tutti, molto valido. Don Pasquale grazie per tutto quanto fatto a Montegiordano. Don Pasquale merita rispetto e aiuto da tutti voi per continuare a fare bene. Chiedo a don Pasquale un bacio di saluto..”. Un corale applauso ha fatto seguito alle sue toccanti parole. Ferdinando Di Leo, portavoce del Consiglio Pastorale, ha ringraziato il Vescovo Savino perché c’è una rinascita spirituale. Ha ancora sottolineato che-dinanzi a questa scelta forte siamo disorientati, ma si è certi che il Vescovo vuole creare un vero laboratorio spirituale. Don Mario Nuzzi-ha ancora sottolineato-lascia una grande eredità e che don Pasquale è tenuto a considerare e accettare. Ringraziamo don Mario che è stato oltre che un padre spirituale anche un grande educatore. A don Pasquale, certi che farà tesoro di questa eredità, auguriamo buon lavoro. Grazie Eccellenza per questo momento di gioia e benvenuto tra di noi a don Pasquale. Alle 18,15 tutti fanno ingresso in chiesa. Dieci minuti dopo il Vescovo presenta alla comunità don Pasquale Zippari del 1974:” Carissimi, la nostra comunità parrocchiale di Rocca Imperiale, riunita nel giorno del Signore, giorno di festa, vive un momento di particolare gioia e solennità, perché riceve dal Vescovo il suo nuovo parroco nella persona del presbitero don Pasquale Zipparri. Nella successione e nella continuità del ministero si esprime l’indole pastorale della Chiesa, in cui Cristo vive e opera per mezzo di coloro ai quali il Vescovo affida una porzione del suo gregge”. Ha fatto seguito la lettura del decreto di nomina, fatta da don Emmanuele e alla fine è stato espresso il dovuto consenso. Subito dopo in Vescovo Savino consegna le chiavi della chiesa al nuovo parroco Zipparri. Il nuovo parroco, sono le 18,30, si porta in mezzo al presbiterio, di fronte al Vescovo per la benedizione. Subito dopo il Vescovo consegna a don Pasquale l’aspersorio che, dopo se stesso, asperge i fedeli passando attraverso la navata della Chiesa. Quindi il Vescovo impone l’incenso nel turibolo. Don Pasquale bacia l’altare e lo incensa nel modo consueto. Dopo l’altare incensa l’immagine della Madonna e di S. Giuseppe. Alle 18,45 a don Pasquale viene affidato il libro dei vangeli, perché sia per noi testimone e guida verso Cristo luce del mondo. Mentre il bravissimo coro parrocchiale intona l’Alleluia, don Pasquale accede all’ambone in forma processionale portando l’Evangelario, compie il rito dell’incensazione e proclama il vangelo. Ora tutto è pronto per l’omelia del Vescovo che tra i tanti passaggi:”…la protagonista è la Misericordia. Oggi c’è una sola rivoluzione che può cambiare il mondo, l’uomo, la Chiesa, la Cultura e si chiama Rivoluzione della Misericordia. Oggi tutti siamo fragili, tutti smarriti e sbattuti…,ma come un vasaio è capace di ricostruire un vaso rotto, così la Misericordia può ricostruire l’uomo. La sintesi del Cristianesimo è la Misericordia. Dio non si rassegna dinanzi al nostro smarrimento. Il dramma è quello di esercitare la libertà, ma l’uomo dev’essere libero. Ma dobbiamo saper gestire la libertà. Siamo diventati incapaci di vivere bene l’amore perché non ci fidiamo più gli uni dagli altri; ecco perché vivere la fede è difficile! Proprio perché non ci fidiamo. Prevale il pregiudizio; la Chiesa non è un condominio a cui va il dovuto rispetto, ma la Chiesa è la comunità degli amici di Gesù e ci sono carismi. Papa Francesco usa dire che il prete fa tre cose importanti al giorno: discernimento, discernimento e discernimento. E’ difficile capire cosa Dio vuole da noi. Non abbiamo un senso della Chiesa. La Chiesa è bella ed è più grande di noi. Dai tempi di Cicerone esistono le leggi. Riuscite ad immaginare una società senza leggi? Gli uomini che non vogliono cambiare non cresceranno mai nella vita. E’ il vangelo che ci fa crescere. La comunità di Rocca Imperiale deve dimostrare tutta la sua grandezza nel saper accogliere don Pasquale. Grazie a don Mario per il lavoro svolto, ora avrai la responsabilità del Santuario. A Rocca Imperiale esistono delle divisioni e a don Pasquale il compito di moderatore delle comunità per creare Comunione. Al potere piace la divisione. Per celebrare l’eucarestia ci vuole la comunione, la Pace, l’unione. Don Pasquale chiede aiuto alla comunità religiosa per costruire l’unione. Misericordia e gratitudine e diamo a tutti la prova di maturità e di responsabilità. Dobbiamo giungere a essere Ministri della Misericordia, una Chiesa capace di testimoniare di essere una cosa sola, caro don Pasquale e caro don Mario. Prima della  benedizione finale il Vescovo invita il nuovo parroco alla sede presidenziale: ”Il Signore ti conceda di presiedere e servire fedelmente, in comunione con il tuo vescovo, questa famiglia parrocchiale, annunciando la parola di Dio, celebrando i santi misteri e testimoniando la carità di Cristo”. Ora la guida del rito d’ingresso chiama al saluto il primo cittadino Giuseppe Ranù: ”E’ andata bene ad ambedue le comunità: a Rocca Imperiale e a Montegiordano. E’ difficile fare scelte, ma è giusto fare un ricambio in modo naturale. Sono contento e soddisfatto e ringrazio don Mario Nuzzi per il lavoro positivo svolto a favore della crescita spirituale della nostra comunità. Da stasera si apre una nuova stagione con don Pasquale Zipparri. Bisogna camminare all’interno della Chiesa in modo unitario, senza divisioni. Non una Chiesa del pregiudizio, ma una Chiesa vicina agli umili, aperta a tutti. Le regole fondamentali sono quelle che portano il rispetto verso le istituzioni. La sfida di chi amministra è quella di dire cose giuste, non ciò che si pensa. Don Zipparri farà bene a tutti: ai giovani per la rivoluzione delle coscienze. Lavoreremo con don Pasquale Zipparri perché amiamo la nostra comunità, così come lavoreremo di concerto con le forze dell’ordine e con le associazioni. Abbiamo il dovere di aprire una nuova fase e tutti siamo chiamati ad aiutare e  sostenere don Pasquale. Ranù a questo punto usa una metafora per inviare un messaggio preciso e tira in campo “Quo Vadis?”: Il titolo, in latino, significa “Dove vai?“, e si riferisce all’incontro tra San Pietro e Gesù sulla Via Appia. Secondo gli Atti di Pietro, Pietro, in fuga dalle persecuzioni di Nerone ebbe una visione di Cristo, al quale chiese: “Domine, quo vadis?” (“Signore, dove vai?“). Gesù rispose a lui, “Eo Romam, iterum crucifigi” (“Vado a Roma, per essere crocifisso una seconda volta”). Pietro capì che questo significava che lui stesso doveva tornare a Roma e non sottrarsi alla sua sorte, che era quella di morire come il suo maestro. Pietro, infatti, tornò a Roma e morì crocifisso, ai piedi del Colle Vaticano, dove oggi si trova la Basilica di San Pietro. Forse il sindaco ha voluto dire che a ognuno tocca la propria sorte, anche se fatta di tristezza o di non accettazione. Grazie al Vescovo Savino, ha concluso Ranù, per la sua capacità di mediazione e intelligenza che gli permette di usare la carota e il bastone. Visibilmente commosso prende la parola don Mario Nuzzi che: ”La Chiesa deve rinnovarsi. Io continuerò con altri atti d’amore a servire questa comunità. Ha ricordato il suo legame con la comunità di Montegiordano allorquando sostituì l’allora parroco don Pierino, celebrando messe e facendo processioni. Ringrazio i fedeli di Montegiordano intervenuti numerosi. Sono stato per tanti anni parroco della comunità di Rocca Imperiale, ma lascio con tristezza e sofferenza. Ben 32 anni fa non c’è stato il passaggio di consegna e ciò dimostra che la Chiesa con il passare del tempo migliora e va avanti. Chi succede non deve solo godere di quello che trova, ma deve cercare di migliorare”. Il Vescovo, dopo aver letto il decreto di nomina come Rettore del Santuario, lo consegna a don Mario Nuzzi. Ora il nuovo parroco, che non ha tenuto l’Omelia, rivolge all’assemblea il suo toccante e chiaro discorso di saluto: ”Saluto tutti voi che da stasera sarò il vostro pastore. Presenta anche il programma che intende realizzare partendo dalla formazione dei giovani formatori. Per tutte le iniziative che intraprenderemo sarà vivo l’incontro con Cristo. E’ importante servire la Chiesa, ma non servirsi della Chiesa. E così ha continuato con altri messaggi pregnanti. Alla fine ha ringraziato il Vescovo, don Mario, ha rivolto un saluto alle autorità presenti e un saluto particolare lo ha rivolto al sindaco Fiordalisi con cui ha condiviso tanti momenti e all’intera comunità di Montegiordano dove ha maturato la sua esperienza di pastore “grazie alla docilità” della comunità. Ha richiamato la sua guida San Gregorio e ha concluso: ”Possa il Signore darmi la forza per essere un buon pastore per voi. Sia questo un giorno di gioia e di pace”. I due parroci don Mario e don Pasquale alla fine si sono fermati dinanzi l’altare per salutare tutti i fedeli. Una giornata speciale per la comunità rocchese si è conclusa, una pagina di storia religiosa è stata consegnata. Da domani una pagina bianca aspetta l’inchiostro per riempirsi e tanti cuori sono in attesa della buona novella fatta di Pace e di speranza per un futuro migliore per tutti gli uomini di buona volontà.

Franco Lofrano

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