Trebisacce-24/11/2016: Polemiche sull’inizio dei lavori all’Ospedale

ospedale-di-trebis

TREBISACCE Martedì 22 novembre sono finalmente iniziati, accompagnati dalle solite polemiche e dai soliti interrogativi, i tanto attesi lavori presso iI “Chidichimo”. Ma si tratta di lavori di ristrutturazione dei locali che ospitano il PPI (punto di primo intervento), o di lavori propedeutici all’apertura del Pronto Soccorso a cui dovrebbe seguire la riapertura del “Chidichimo”? Ma è ipotizzabile la riapertura dell’ospedale di Trebisacce ora che pare si vogliano accelerare i tempi per l’apertura dell’Ospedale Nuovo della Sibaritide? Interrogativi legittimi, sia gli uni che gli altri, anche perché i vertici dell’Asp fanno di tutto per lasciare tutti nel dubbio agevolando così, specie ora che si avvicina la campagna elettorale, la speculazione politica, sia da una parte che dall’altra. Gli amministratori in carica, da parte loro, fanno di tutto per tranquillizzare le popolazioni locali ma gli atti prodotti dall’Asp per assegnare i lavori sono poco chiari e qualche volta in contrasto tra loro. Una volta si parla di lavori al PPI e una volta di lavori al Pronto Soccorso del presidio ospedaliero di Trebisacce che, di fatto, non esiste più dal 31 marzo 2012, allorquando l’ospedale è stato chiuso in un batter di ciglio. Salvo poi a riconoscere che era stato commesso un madornale errore strategico. Né si può ingenerare nell’utenza il convincimento che il PPI è uguale al Pronto Soccorso, altrimenti si rischia di ingenerare nella popolazione false aspettative, di indurle in errore e di instradare le emergenze-urgenze verso il Punto di Primo Intervento, facendo perdere al paziente attimi che possono essere fatali. Farebbe dunque bene il Diggì Mauro a recarsi sul posto insieme ai suoi referenti politici ed a chiarire una buona volta cosa si intende fare e farebbe ancora meglio, visto che non basta adeguare i locali per riaprire l’ospedale, ad avviare le procedure per il reclutamento del personale ed a mettere ordine, con la preziosa collaborazione del Referente della Direzione Sanitaria dottor Antonio Adduci, in un organico che nel frattempo, trasferiti altrove pochi medici e pochi infermieri, è rimasto quasi tutto sul posto ma è stato completamente stravolto, sia nei livelli che nelle mansioni. E’ urgente dunque, insieme al ripristino dei locali, razionalizzare le risorse umane, sia per ripristinare la legalità sia per ridurre la spesa sanitaria, perché sono stati proprio gli sprechi a portare alla chiusura degli ospedali cosiddetti minori.

Pino La Rocca