Villapiana-28/12/2016:Natale con i più fragili

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VILLAPIANA «Non si può essere buoni a intermittenza, perché se siamo buoni solo a Natale, vuol dire che per il resto dell’anno ci prendiamo in giro». Lo ha detto, scuotendo un po’ le coscienze e mettendo in guardia contro il diffuso buonismo di Natale, il Vescovo della Diocesi di Cassano Jonio Francesco Savino che nella giornata di ieri ha fatto visita ai pazienti di “Villa San Francesco”, la Residenza Sanitaria Psichiatrica ad alta intensità riabilitativa gestita per conto della Diocesi dalla Cooperativa Sociale “La Tortuga”. Nella giornata di ieri la Direzione Sanitaria ha organizzato una giornata dedicata all’incontro e alla scoperta di una realtà ancora sommersa a cui, oltre al Presule Savino, hanno partecipato il sindaco Paolo Montalti, gli assessori Stefania Celeste e Rosa Falabella, la dr.ssa Paola Fabris in rappresentanza della Questura di Cosenza e tantissimi rappresentanti della società civile che hanno avuto la possibilità di conoscere la piccola realtà sanitaria di Villapiana e di vivere dall’interno emozioni positive. Da “sessantottino” conclamato il Vescovo Savino ha parlato senza mezzi termini, invitando tutti a ribellarsi alle amnesie della politica che col passare degli anni, soprattutto in Calabria, tende a cancellare i diritti sacrosanti delle persone e ad azzerare il completamente il “welfare sociale”, delegando gli altri, e in questo caso la Chiesa, a colmare le lacune del servizio sanitario nazionale. Sulla stessa lunghezza d’onda la dr.ssa Fabris che ha sottolineato la vicinanza della Questura alle persone che soffrono e che sono sempre più emarginate dalla società dei consumi. L’accogliente struttura sanitaria, che al momento non gode di alcun beneficio pubblico, ospita una quindicina di pazienti provenienti da tutta la provincia di Cosenza e dispone di ambienti salubri e accoglienti con caratteristiche domestiche e familiari, con aspetti di “casa” piuttosto che di reparto ospedaliero e al suo interno operano una serie di figure professionali che svolgono tutte le attività assistenziali. Si tratta di 6 infermieri, 6 operatori socio-sanitari, 2 educatrici, 1 assistente sociale e 1 psichiatra, tutti coordinati da un medico di Medicina Generale nel ruolo di Direttore Sanitario. Rispetto alle tante carenze della sanità calabrese il Vescovo Savino ha invitato tutti a scoprire il ruolo della “cittadina attiva”: «E’ l’ora della responsabilità – ha ammonito don Francesco Savino – nella quale chi sta zitto si fa complice e tutti insieme facciamo in modo che questi nostri fratelli, che rappresentano la parte più fragile della società, non si sentano soli e abbandonati a se stessi».

Pino La Rocca