Trebisacce-05/05/2017:Una vita magistrale: omaggio a Zia Dorina Verni Le Voci (di Pino Cozzo)

Pino Cozzo

Una vita magistrale: omaggio a Zia Dorina Verni Le Voci

di Pino Cozzo

 

Nel disordine della nostra vita, la ricerca del vero diventa spesso una corsa tumultuosa e arida nel produrre e consumare, nel tentare di possedere quanto più possibile, aspirare al piacere, all’utile immediato e immeritato, al tutto e subito. In molti, però, ci accorgiamo di correre senza avere uno scopo da raggiungere, di volerci riempire di cose vuote, di vivere nell’anonimato, di agire sempre in contrasto con quello che dovrebbe essere il nostro anelito più profondo, che è quello di amare e di essere amati. Se  leggiamo e  pensiamo: la nostra è un’esistenza breve e triste, pensiamo di essere venuti al mondo per caso, passiamo vicino a un muro che fa ombra sul nostro percorso e su noi stessi. Ci inebriamo del vacuo e dell’effimero, avvertiamo il sentimento del nulla, ci vestiamo di bramosia e di logica incoerente. In tutto questo, abbiamo una consapevolezza della nostra libertà, del raggiungimento di obiettivi degni dell’uomo,  riduciamo tutto ad un vago ed inutile affanno, uno sterile agitarsi senza profitto. Non è ragionevole e dignitoso prestare fede e attenzione solo a ciò che è tangibile e visibile, perché così si lascerebbe fuori il nucleo centrale della nostra persona: la fiducia, l’amicizia, la bellezza, la bontà, la gioia, l’amore. La vita è un dono, un dono divino, rappresenta un elevato progetto, non è un destino senza mete e cieco. Nasce da un gesto d’amore infinito verso un amore infinito, un cammino senz’altro difficile e impervio, ma pregno di significato. Gli uomini e le donne passano sulla terra, attraversano e vivono situazioni ed esperienze varie, cercano, si affannano, non trovano e cercano ancora. A volte, dovremmo provare a fermarci un po’, a osservare la natura, la vera vita che si manifesta nello sbocciare di un fiore, nel sorgere del sole, nel levarsi della luna, nel sorriso di un bambino, nel bacio di una mamma, nella carezza di una mano, nell’abbraccio di un amico. Una donna appagata è una sposa e una madre che riuscirà a portare queste gioie, questo senso di pienezza anche nel suo rapporto di coppia e nell’educazione, nella formazione, nell’affiancare il percorso di crescita e di sviluppo dei propri figli. La realizzazione di propri autentici desideri non può che alimentare positivamente la nostra anima, e il nostro corpo, quindi la nostra persona nella sua interezza, che non potrà far altro che donare questo suo star bene con sé stessa agli altri,  in un’apertura e un’accoglienza del desiderio e della felicità di sé stessi e degli altri. Non è facile alle volte guardarsi dentro, altre volte ci sembra di perder tempo, e spesso risentiamo delle pressioni  che ci spingono a fare scelte contrarie ai nostri desideri. La perfezione non sta nel raggiungimento di un obiettivo in modo eccellente, cancellando tutto il resto dalla nostra vita, ma nel saper tenere insieme armoniosamente più aspirazioni, ugualmente importanti, in maniera equilibrata. La Maestra Dora Verni Le Voci, per tutti noi zia Dorina, ha incarnato questi valori, li ha fatti suoi, ha lasciato la sua terra, adorata, e, per amore e dedizione, si è trasferita in un altro ambiente, è stata una moglie fedele ed affettuosa, una madre amorevole e attenta, una nonna premurosa, un punto di riferimento, in famiglia e nella società civile. Ha formato generazioni di alunni con la sua professione di maestra, nel senso etimologico del termine, con la sua profonda competenza e la tradizionale chiarezza e lucidità che hanno sempre caratterizzato il suo agire, ed ha trasmesso loro tutti quei valori, religiosi, prima, e civili, dopo, che hanno fatto di loro professionisti di valore che danno lustro alla nostra cittadina ed agli ambienti in cui operano. La famiglia giustamente la adora, la società giustamente la rispetta, la comunità parrocchiale giustamente la onora. Ha fatto della sua fede una ragione di vita, che ha alimentato ogni giorno della sua vita, in ogni condizione e a qualunque costo, con il sole e la pioggia, con il vento e il bel tempo, e che ha trasmesso prima alla famiglia e poi ai tanti suoi allievi. Una santa messa, commovente e pienamente vissuta, è stata celebrata il giorno quattordici marzo scorso nella Chiesa Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria, con la presenza dei parroci, Don Nicola Cataldi, Don Vincenzo Calvosa e Don Claudio Bonavita. Numerose e toccanti le manifestazioni di affetto che hanno fatto da scenario alla centenaria zia Dorina, che, con la consueta lucidità e forza morale, ha ringraziato tutti, ma, su tutti, il Signore che le ha benevolmente concesso il privilegio di raggiungere questo traguardo anagrafico. E’ stata circondata dai tanti parenti e dai tanti alunni, che ha formato in maniera completa e seria. Auguri, zia Dorina, auguri da tutta la comunità, e voglia il Dio della vita e della fede concedervi ancora tante belle soddisfazioni e gioie. Noi non smetteremo di pregare perché tutto ciò diventi realtà e perché la presenza del Signore sia sempre e dovunque al vostro fianco per assecondare i vostri desideri, che sono quelli di essere specchio della divina verità.