TREBISACCE-25/07/2017: Mentre la riapertura dell’Ospedale viene rinviata alle calende greche, in quello che dovrebbe ridiventare il presidio sanitario dell’Alto Jonio ci si bisticcia e ci si offende.

dav

TREBISACCE Mentre la riapertura dell’Ospedale viene rinviata alle calende greche, in quello che dovrebbe ridiventare il presidio sanitario dell’Alto Jonio ci si bisticcia e ci si offende. Succede insomma come nella storia romana che …mentre a Roma si discute la città di Segunto viene espugnata. E così, mentre presso il “Chidichimo”… volano stracci, i cittadini vengono privati del diritto ad una sanità dignitosa. A contribuire a scatenare il putiferio, secondo i bene informati, sarebbe stata la recente campagna elettorale che ha finito per coinvolgere il personale sanitario a vario titolo. Finora per la verità le polemiche sono rimaste circoscritte al posto di lavoro, ma ora sono esplose attraverso documenti scritti con la penna intrisa di vetriolo. «Apprendiamo con grande stupore – esordisce così il documento della UIL-FPL sottoscritto dai sindacalisti Vincenzo Leonetti e Giovanni Valentino secondo cui si tratterebbe di un semplice “referente” della Direzione Sanitaria – che a Trebisacce non solo è stato riaperto l’ospedale ma che, addirittura, è stato nominato un Direttore Sanitario il quale, anzicchè pensare di migliorare i pochi servizi esistenti, da più tempo perseguita i dipendenti con provvedimenti e disposizioni di servizio “punitivi” e rimproveri nei corridoi». Affermazioni gravi, queste, che ovviamente non possono lasciare indifferenti i vertici aziendali che nello stesso documento vengono puntualmente chiamati in causa e messi sul banco degli imputati: «L’Asp, – si legge infatti – come al solito, incapace di risolvere problemi, anche in questa vicenda che coinvolge persone e dipendenti, ancora non ha adottato alcun provvedimento finendo per avallare comportamenti illegittimi e illegali, alimentando contrasti e screditando una struttura che avrebbe invece bisogno di serenità e di programmazione». Secondo i due sindacalisti a nulla sarebbero valsi finora segnalazioni e denunce di soprusi di cui sarebbero state vittime infermieri e medici trasferiti senza tener conto di alcuna graduatoria. Detto questo e scoprendo quello che potrebbe rivelarsi un autentico vaso di Pandora, i due sindacalisti chiedono al Direttore Generale Mauro di «revocare tutte le disposizioni di servizio del presunto direttore sanitario (referente) emanate senza alcuna necessità o istanza, al fine di riportare serenità e collaborazione tra tutti gli operatori sanitari, necessarie per un miglior funzionamento dei servizi sanitari, ma soprattutto per ripristinare la legalità e interrompere le vessazioni in atto…».

Pino La Rocca