Trebisacce-01/11/2017: Nostra sorella santa morte ( di Pino Cozzo)

Pino Cozzo

IL MESE DI NOVEMBRE: il mese dedicato ai santi e ai morti.

Nostra sorella santa morte

 

di Pino Cozzo

 

La morte è da sempre guardata con rispetto e timore, perché tutti gli uomini sono radicati all’istinto di conservazione e perpetuazione. Oggi, è anche troppo banalizzata, la si guarda mostrata crudamente per televisione, quasi con distacco, tanto ormai ci siamo abituati, e, comunque, dopo aver spento il televisore, ci dimentichiamo di tutto. Tanti, che si dichiarano credenti, non credono nell’aldilà, nella sopravvivenza dell’anima, nel paradiso o nell’inferno, nella risurrezione. Siamo più preoccupati della sofferenza del corpo in vita, che delle realtà che potremmo vivere da morti.  Il vero cristiano dovrebbe, invece, impreziosire la propria morte, considerarla un passaggio, una nuova nascita, un atto dovuto per poter degnamente bearsi della visione dell’Onnipotente. Si può, così, perpetuare l’alleanza stabilita con Dio, per gioire della sua presenza, esultare con tutta l’anima, bramare della presenza del Signore che ci richiama al suo cospetto, dopo averci  generosamente concesso di vivere la nostra vita terrena e aver assolto al nostro compito, perché apparteniamo sempre a Lui e con Lui dobbiamo essere in comunione. L’uomo percorre una strada di partecipazione alla incarnazione del Cristo nato, morto e risorto alla eternità, se sulla terra vive un’esistenza di fede, speranza e carità, e passa, poi, ad un’esistenza ancora più eccelsa, consegnandosi alla sua definitiva unione con Dio, senza nessun pericolo di perderlo o non goderlo. Il concetto potrebbe essere questo: più ci avviciniamo a Dio, più dobbiamo camminare in maniera spedita, cercare di fare la sua volontà, attuare la carità, agevolare la disponibilità e predisporci alla chiamata ultima che è quella di essere preordinati alla santità. In essa, Dio rivela la sua presenza, la sua misericordia e la sua onnipotenza, perché solo da Lui può venire un eroismo forte e duraturo che alleggerisca le fatiche, le sofferenze e la morte e ci permetta di aprirci alla divina volontà, che è quella di andare incontro a Gesù che viene, nel tempo e nella storia, ogni giorno della nostra vita. Cresciamo, allora, nella fede, testimoniamola senza riserve o timori, cerchiamo di essere docili al disegno divino, diamo solide testimonianze, nella certezza che il nostro impegno non sarà vano.