TREBISACCE-07/11/2017: A bloccare la riapertura dell’Ospedale di Trebisacce sarebbero “forze oscure

Ospedale Trebisacce
  • TREBISACCE A bloccare la riapertura dell’Ospedale di Trebisacce sarebbero “forze oscure”: è quanto avrebbe dichiarato il presidente Oliverio nel corso del suo intervento in seno al Congresso Provinciale del PD svoltosi a Cosenza. Lo ha riferito l’ing. Riccardo De Nardi, componente del Direttivo del PD locale che ha partecipato al Congresso in qualità di Delegato del Circolo PD di Trebisacce. «Questo – secondo la nota emessa dallo stesso De Nardi – è anche il motivo per cui Oliverio ha minacciato che, se non riceverà notizie entro il 30 novembre, si recherà a Roma e si incatenerà davanti al Parlamento». Per la verità Oliverio ha minacciato di incatenarsi davanti a Palazzo Chigi se entro il mese di Novembre non gli sarà assegnata la Delega alla Sanità che viene ostinatamente confermata nelle mani del Commissario Scura. Secondo l’ing. De Nardi a ribellarci dovremmo essere tutti noi cittadini calabresi, depredati da tecnocrati romani del nostro diritto alla Salute. Diritto negato che, secondo De Nardi, costringe la povera gente a percorrere chilometri di strada in più, a volte rivelatisi fatali, per ricevere quei soccorsi, neppure tanto di qualità, che la Giustizia ha decretato debbano essere prestati a Trebisacce. «Chi, – si chiede ancora l’ing. De Nardi – pagherà per questo? Lo Stato ci chiede di rispettare la legge, ma poi non la rispetta! E’ vero, – aggiunge il neo-eletto componente del Direttivo del PD – la Sanità in Calabria è una bomba “a grappolo” che potrebbe colpire chiunque si trovi nel suo raggio d’azione e i danni collaterali spesso coincidono con la perdita delle competizioni elettorali. Forse è proprio a questo che Oliverio si riferisce nel suo discorso! Comunque – commenta De Nardi – un fatto è certo: le forze oscure giocano ormai da troppi anni sulla nostra salute e a noi a tutto questo ci dovremmo ribellare. E’ infatti ora di mettere un punto su questa farsa e riaprire l’Ospedale!». Detto questo e confermata l’inquietante ipotesi di Oliverio che a dettare l’agenda della politica sanitaria ci siano “forze oscure” che remano contro il “Chidichimo”, lo stesso De Nardi si augura che la sanità calabrese venga gestita con altri metodi, cercando di privilegiare la meritocrazia e scegliendo medici che siano in grado di far fare un salto di qualità ai nostri ospedali per evitare che la gente per utilizzare una sanità d’eccellenza debba per forza emigrare. «Ci sono infatti delle professioni che – ammonisce Nardi invocando una sanità di qualità – non possono essere svolte da tutti indiscriminatamente: il medico è uno di questi e allora iniziamo a scegliere Primari di spiccata fama e poi vediamo se saremo ancora costretti a rivolgerci a strutture fuori regione. La buona sanità – ha concluso l’ing. De Nardi – è un diritto dei cittadini ed è un dovere di chi governa e, se i giudici hanno sentenziato che il “Chidichimo” deve essere ripristinato allo stato “quo ante”, la legge va rispettata perchè continuare a giocare con la salute dei cittadini dell’Alto Jonio è vergognoso: la politica ha creato il problema, la politica lo deve risolvere! E Subito!».

Pino La Rocca