Trebisacce-16/11/2017:Celebrato a Trebisacce da S.E. il Vescovo Savino il Rito dell’ Eucarestia in riparazione dell’atto sacrilego. (di Eliana Fabiano)

 

Celebrato a Trebisacce da S.E. il Vescovo Savino il Rito dell’ Eucarestia in riparazione dell’atto sacrilego.

Giovedì 16 novembre 2017, alle ore 8,45 , presso la Chiesa di “S. Vincenzo Ferrer”, S.E. il Vescovo Francesco Savino ha celebrato insieme a tutti i Sacerdoti di Trebisacce e al Diacono Sebastiano Indraccolo, il rito dell’ Eucarestia in riparazione all’atto sacrilego verificatosi recentemente. In un clima di sentita unione e condivisione e con tono solenne il Vescovo ha affermato: ”E’ come se fosse stata sequestrata una persona ed abbia subito violenza”. E’ con questo stato d’animo, che ha vissuto l’evento di profanazione il nostro Vescovo. Inoltre continua e dice: ”Perché io credo, noi crediamo che in quelle ostie c’è tutto Gesù: corpo, anima, divinità. S.E. continua dicendo: ”Io ancora mi chiedo questa mattina con tutti voi, dove sono quelle ostie. Io la vedo come violenza, ma al tempo stesso però mi sento consolabile, dal fatto che Gesù non ci fa mai mancare il suo paraclito, il suo spirito di consolazione, di sostegno, di incoraggiamento. Gesù non ci abbandona mai, ne ieri, ne oggi ne domani. Ecco perché allora questa mattina il Vescovo Savino ha voluto che fosse celebrato il rito dell’ Eucarestia, essenzialmente per centrare il mistero della nostra fede “Eucarestia” e riportare il corpo di Cristo nel Tabernacolo, affinché possa nuovamente continuare ad essere adorato, contemplato, ricreando così un dialogo ,tra tutti noi e Gesù Eucarestia. Oggi, il corpo di Cristo è stato restituito a questa comunità, alla presenza di tutti i cristiani e di tutti i sacerdoti di Trebisacce. Un bellissimo segno di Comunione e condivisione per l’intera comunità che appare particolarmente commossa dopo il dolore e lo sgomento subito a seguito di un atto sacrilego, irresponsabile, incomprensibile. Ma dopo il dolore rinasce sempre la gioia perché l’Eucarestia torna in questa comunità. Un gesto di riparazione senz’altro, ma come sottolinea il Vescovo: ”C’è un “Corpo di Cristo” che non è ancora tornato, ma abbiamo la certezza che Gesù è con noi”. Infatti durante l’omelia S.E. il Vescovo mette in evidenza che siamo tutti un’intera comunità in Cristo, se ci crediamo. E se viviamo questa certezza lo dobbiamo dimostrare attraverso atti amorevoli e concreti. Cristo, nella sua prima venuta si è fatto carne e ci ha mostrato cos’è il vero amore. Alla fine dei tempi,  durante la sua seconda venuta o Parusia, saremo giudicati e chiamati a rispondere sull’amore che abbiamo mostrato verso il nostro prossimo, nei confronti dei nostri fratelli, certi del fatto che il Signore ci vede per come siamo realmente, senza ipocrisie o maschere, perché egli legge nel cuore di ognuno di noi. Dopodiché ci sarà un nuovo inizio per l’umanità. A questo proposito il Vescovo ricorda che proprio oggi ricorre San Giuseppe Moscati, “un medico santo” , che ha dedicato la sua vita ad assistere i malati , i più poveri e sofferenti. Un esempio di amore e dedizione da imitare ancora oggi. In seguito ha parlato di Sapienza e del suo opposto, la stupidità e ha evidenziato che il peccato peggiore che può commettere un laico è causare divisione tra i sacerdoti. In quanto aggiungiamo noi: ”Dove c’è divisione non può esserci amore, e dove non vi è amore non c’è la presenza di Cristo”. Perché Dio è amore.

Eliana Angela Fabiano