Trebisacce-26/01/2018:È emergenza medici al Punto di primo intervento.

 
 TREBISACCE È emergenza medici al Punto di primo intervento. Attualmente i camici bianchi sono 6 compreso il primario Giorgio Ferrara che però è a mezzo servizio essendo un dirigente sindacale ed avendo, di conseguenza impegni di carattere istituzionale. Alla fine di questo mese termina il contratto al dottor Antonio Cannizzaro e ad oggi, seppur sono arrivate rassicurazioni in merito al prosieguo del servizio da parte del sanitario cosentino, però la continuazione del rapporto di lavoro al Ppi non è stata messa nera su bianco da parte dei vertici aziendali. Caso che si ripete ogni sei mesi, considerando che tanto dura il contratto del professionista Bruzio. E non solo. I problemi non finiscono qui. Infatti la dottoressa Mina Gaudiano, ultima arrivata in ordine di tempo, nell’ Unità operativa situata al pian terreno del “Guido Chidichimo” nei prossimi giorni, dovrebbe assentarsi per un lungo periodo, per problemi legati alla propria salute. A conti fatti i medici resterebbero 3 e mezzo considerando gli impegni suddetti del responsabile Ferrara. Che potrà continuare a contare sui colleghi medici Giovanni Parrotta, Vito Bonanno e Alessandra Lombardi anche quest’ultima assunta a contratto. Com questo scenario sarebbe impossibile garantire i turni e coprire tutto l’arco lavorativo giornaliero composto da 24 ore. E tra l’altro i numeri, premiamo il Ppi trebisaccese,con oltre 700 prestazioni dall’ inizio dell’anno e confermano,se proprio ci fosse il bisogno, la grande validità del reparto e allo stesso tempo, la notevole mole di lavoro, considerando che in media la presenza giornaliera di pazienti visitati, ed in caso di necessità, trasferiti o urgenze trasferiti in altri ospedali della zona,è di oltre 25 unità al giorno. Segno tangibile ed evidente che il Ppi e sempre più punto di riferimento sanitario per i cittadini del comprensorio.E solo in questo primo mese del nuovo anno,sono stati trattati almeno un centinaio di pazienti in codice rosso, perlopiù con infarto, giunti con mezzo proprio al nosocomio dell’ Alto Ionio. Si rende necessario innanzitutto prolungare almeno per altri sei mesi l’incarico al dottor Cannizzaro ed in caso di lunga malattia,bisognerà anche rimpiazzare la dottoressa Gaudiano. Altrimenti sarà davvero un impresa con il numero assai esiguo di medico assicurare l’ apertura h24. E in virtù della prossima trasformazione del reparto da Ppi a Pronto soccorso, che si badi bene e tutt’altra cosa, con l’arrivo come promesso dai vertici dell’Asp di due anestesisti, si renderà indispensabile continuare a garantire all’Unità operativa, almeno la presenza di sei medici, numero presente attualmente in reparto. A questo dovrà aggiungersi almeno la reperibilità, per tutto l’ arco del giorno e della notte dei cardiologi guidati dal dottor Pierluigi Aragona, per affrontare eventuali emergenze cardiologiche che sono quelle più di “moda” e all’ ordine del giorno. Invece oggi questa figura specialistica indispensabile è presente solo nelle ore mattutine dalle 8 alle 14. Poi il buio, con i medici del Ppi che devono affidarsi alla telecardiologia per far refertare gli Ecg. Cosa che fa perdere tempo prezioso, che spesso potrebbe risultare vitale in casi di problemi cardiaci. Reperibilità medica che va anche estesa all’ Unità di Radiologia diretta dal dottor Mario Ciacco,tralasciando anche in questo caso la teleradiologia, con il medico che senza vedere il paziente, deve rendersi conto da lontano sul suo stato di salute. Stesso discorso dicasi per il laboratorio analisi alla cui guida c’è il dottor Gabriele Maiuri, pure esso necessario, notte e giorno per avere in tempi utili i risultati di esami del sangue spesso importanti per avere una diagnosi precisa. Infine, ma solo in ordine di scrittura, c’è il 118, gli angeli del soccorso, con due ambulanze che contano decine di migliaia di chilometri e non certo di ultima generazione, e con l’equipe che quotidianamente fa da spola, attraversando a gran velocità la statale 106, con i Ps degli ospedali di Castrovillari e Rossano alla ricerca disperata di un posto letto che il più delle volte, non c’è,ed è solo un lontano miraggio. Questo lo scenario attuale in riva allo Ionio. E purtroppo, non è certo dei migliori. Tutt’ altro. Con disagi evidenti per malati ed operatori sanitari.
Rocco Gentile