Trebisacce-08/02/2018: I Beni Culturali da tutelare

Arch.-A.-Malatacca

TREBISACCE I Beni Ambientali e Culturali inseriti nell’apposita “Lista Rossa” sono a rischio ed ecco che Italia Nostra, che ha come compito istituzionale quello di tutelare il patrimonio storico, artistico e naturale del Paese, lancia l’appello ai cittadini che vogliono contribuire alla conservazione di questi beni a segnalare i casi in cui questi beni sono a rischio. La “Lista Rossa”, secondo quanto scrive l’Arch. Angelo Malatacca presidente della Sezione di Trebisacce nonchè segretario del consiglio regionale della Calabria di Italia Nostra, è difatti la campagna nazionale di Italia Nostra Onlus attraverso la quale l’associazione raccoglie ogni giorno denunce e segnalazioni da parte di cittadini attenti e responsabili, di beni comuni o paesaggi in abbandono o bisognosi di tutela, di siti archeologici meno conosciuti, di centri storici, di borghi, di castelli e di singoli monumenti ritenuti in pericolo. «Gli elenchi dei beni culturali manchevoli di un’appropriata manutenzione e dunque a rischio – ha scritto ancora l’Arch. Malatacca – sono molti, testimoniando l’urgenza di pensare a come difendere questo immenso patrimonio dalla superficialità e dall’incuria». E’ per questo che, dopo il successo della prima edizione svoltasi negli anni 2011-2012, alla fine del 2016 Italia Nostra ha deciso di dare vita a un secondo “censimento” per raccogliere nuove segnalazioni e aggiornare lo stato di quelle già presenti. «La Sezione di Italia Nostra di Trebisacce, – ha concluso il Segretario Regionale Angelo Malatacca – invita perciò i cittadini sensibili a questa problematica ad inoltrare le segnalazioni alla mail trebisacce@italianostra.org così da poter intervenire per salvare i Beni Ambientali e Culturali prima che sia troppo tardi, indicando nominativo del bene, tipologia (area archeologica, edificio di culto, edificio residenziale, villa, centro storico etc.), descrizione, accessibilità e fruizione, motivo della segnalazione ed eventuali riferimenti bibliografici».

Pino La Rocca