Trebisacce- 10/05/2018: Omaggio a Michele Lofrano: Poeta del sentire Popolare

Trebisacce: 10/05/2018

Omaggio a Michele Lofrano: Poeta del sentire Popolare

 

Una serata piena di emozioni quella vissuta nel pomeriggio presso la sede delle associazioni Unitre ed Età Serena, in via Torricelli. Al tavolo dei relatori ad introdurre la figura del poeta Michele Lofrano, scomparso lo scorso primo febbraio, il Presidente dell’Unitre Prof. Leonardo La Polla, a cui ha fatto seguito l’intervento del Prof. Salvatore La Moglie (docente di Italiano presso l’ITS “Filangieri di Trebisacce-scrittore e poeta) e le conclusioni sono state affidate al figlio di Michele Lofrano, Francesco (Docente di Economia Aziendale presso l’ITS “Filangieri” di Trebisacce e giornalista pubblicista). Leonardo La Polla ha tracciato un profilo esaustivo del poeta dai versi in rima Michele Lofrano e ha sottolineato che è stato anche uno dei soci fondatori dell’Età Serena, presieduta da Antonio Granato. Attraverso la lettura dell’opuscoletto-raccolta di testi “L’Ingegnere senza laurea”, il Prof. La Polla è riuscito a far percepire lo spirito puro del poeta che si racconta e racconta fatti accaduti che ritornano alla memoria collettiva per trasmettere errori da non commettere e per rinnovare il valore prezioso di veri valori che hanno guidato il vivere semplice di una persona perbene. La Polla ha ricordato della collaborazione del Lofrano con lo storico “Tiraccio”,con la “Zanzara”, con “La Palestra”, con “L’Albidonese”,ecc. e che qualche poesia ha trovato spazio sul libro dell’Unitre: “La memoria è domani”. Ha ricordato, inoltre, il suo Amore per Dio e per la famiglia. I testi poetici di Lofrano sono in Italiano e in dialetto e questo mix è una miscela graditissima e siccome amava la rima diceva:”Se una poesia è senza rima..che poesia è?”. In sostanza il Prof. La Polla è riuscito con la solita maestria a coinvolgere i sentimenti, l’amicizia e la poesia tracciando così i ricordi dello scomparso Michele Lofrano. Salvatore La Moglie ha precisato che non ha conosciuto di persona il Lofrano, ma che attraverso i testi vari è riuscito a comprendere i valori e le doti morali che in sé portava e possedeva in modo genuino. In particolare “   I testi poetici, come del resto quelli in prosa, presenti in Poesie, prose, ricordi e pensieri sono scritti in maniera semplice ma sempre ricchi di significati e di parole che non possono non emozionare e trasmettere valori alti e nobili a chi li legge.  Essi sono scritti in lingua ufficiale ma anche nel dialetto albidonese e/o trebisaccese e anche in un misto di lingua e di dialetto laddove il testo lo richiede. I temi e i motivi sono tanti: la vita e la morte, l’amore, la pace, la guerra, il tempo che scorre inesorabile, l’attaccamento alla vita, l’amore per la natura e per la sua bellezza, la solitudine, l’illusione della felicità che si vede sempre più inconsistente, l’irripetibilità dell’esistenza di ciascuno di noi e la voglia di vivere la vita nella sua pienezza  (Vi dico a tutti/ vogliamoci bene/ che la vita una sola volta viene./ La nostra vita è/ una ricchezza infinita…)”. A ricordare dal pubblico. o tramite contributi testuali, la figura di Michele Lofrano sono intervenuti: Gianni Mazzei, Pino Cozzo, Ciacci, Giuseppe Costantino, ecc.- Il Giuseppe Costantino ha evidenziato che era un bell’uomo,ma la bellezza non è solo quella genetica perchè era una bella persona anche caratterialmente che veniva fuori dal comportamento naturale del vivere quotidiano. Voleva bene alle persone e partecipava alle attività sociali perchè sentiva forte il bisogno di socializzazione. E tutti hanno sottolineato la cordialità e la gentilezza di Lofrano che contento di frequentare le associazioni viveva il ritrovarsi, il momento di socializzazione come l’occasione per ritemprarsi lo spirito e condividere con le persone lo stare bene insieme nell’unione e nella concordia. E così per il filosofo Gianni Mazzei ” E la raccontava in versi e in rima: la rima è la musicalità delle cose, il sentirne l’anima, è la coralità del popolo nelle grandi circostanze, liete e tristi, dai brindisi durante la festa ai lamenti per le disgrazie. Ma è anche sforzare la mente per avere, nella rima, un lampo di genio: come in un suo verso, che potrebbe avere significati profondi sia filosofici che teologici, quando mette in rima “ mistero “ e “ vero”. Infine il figlio Franco, anche a nome del fratello Alessandro che vive a Roma, ha raccontato dei vari ruoli ricoperti dal Papà sia in famiglia, sia nel sociale come Presidente dell’associazione Combattenti e reduci e di come possedeva anche nel quotidiano e nel dire amichevole quella sana rima poetica che lo rendeva una persona amabile e speciale.  Ha ancora aggiunto che è in pubblicazione un libro che raccoglie gli scritti di Michele Lofrano e che non appena la Casa Editrice “Aletti” consegnerà le copie ne farà gradito omaggio agli amici soci…a ricordo. E siccome rifuggiva la tristezza e applaudiva alla gioia della vita, a fine serata, un buffet ha trasformato il momento di ricordo in aria di festa così come avrebbe desiderato con gli amici il poeta scomparso Michele Lofrano.

Franco Lofrano

sdr

Salvatore La Moglie
Michele Lofrano