Trebisacce-25/06/2018: La strega della giungla

Trebisacce:25/06/2018

La strega della giungla

 

“La strega della giungla” è il titolo del libro –racconto di Maria Pia Adduci, appena pubblicato da “la mongolfiera” di Doria di Cassano All’Ionio (CS), con le immagini di copertina e di ultima pagina curate da Pino Lucente. Le prime pagine che introducono alla lettura sono a firma di Leonardo La Polla, poeta, saggista, scrittore. L’autrice, classe 1969, originaria di Cerchiara di Calabria, con laurea in Pedagogia conseguita a Roma, vive e opera a Trebisacce. Da sempre appassionata di lettura, da qualche anno ha scoperto il mondo della scrittura creativa ed è giunta al suo secondo libro che fa seguito a “Pensieri e Ricordi” che ha presentato, lo scorso anno, nella sede delle Associazioni Culturali “Unitre” ed “Età Serena”. E’ un vulcano caratterialmente e difatti già è al lavoro per pubblicare il suo terzo libro, ma questa volta di poesie. Insomma vuole dare prova di se stessa sottoponendosi al giudizio critico dei suoi lettori utilizzando i diversi stili che la sua penna conosce. La Polla scrive:”…affascinato, ma non “stregato”, da Linur, la presunta strega nonna di Afro. Linur è una strega? Forse no! O forse sì?”. E continua:” Se incarnare e vivere le contraddizioni di un’esistenza che ti fa apparire tenera, dolce, amorevolmente preoccupata delle persone care, ed essere “dentro” (senza scomodare Freud, i suoi epigoni, psicanalisi, psicologia del profondo e quant’altro) tormentata da voluptas dolendi che si esterna-realizza nel volere per forza essere vittima di regole assurde, sentire primitivo sino all’emozione-brutalità di volere il male di chi si ama, beh, si Linur è strega e streghe e stregoni, probabilmente, lo siamo un po’ tutti. Anche senza giungla”. Maria Pia Adduci, a mio parere, scrivendo è come se volesse comunicare -raccontare al suo fedele lettore una pseudo favola, come succede a chi ricopre il ruolo di genitore e inventa una storia-fiaba, triste o lieta, ma mirata ad uno scopo ben preciso. La fantasia dell’autrice è piuttosto portata a scrivere delle storie fatte di odio, di sangue, di tristezza. La sensazione che ne emerge è quella, probabilmente, di una prima giovinezza vissuta male o vissuta bene e già trascorsa, ma con un bisogno imperioso e fantasioso di volerla riprendere. Eppure riesce attraverso i suoi personaggi a trasmettere il sentimento di Amore e di felicità, seppure inseriti in un contesto diversamente sereno, tutt’altro. Un mix di amore-odio che cattura il lettore sino alla fine, ma quella conclusione è una nuvola evanescente e ognuno può riconquistare quella libertà naturale di liberare la fantasia senza vincoli e lacci che spesso condizionano l’esistenza umana, senza dei quali però nella società si ricerca la dignità. Potrebbe anche configurarsi come un lavoro educativo, nel senso che l’autrice presenta una scenografia di guerra e di paura che poi fa superare ai suoi protagonisti grazie alla forza dell’amore. Quindi il sentimento dell’amore esiste! Così, come per tutti noi, esiste l’amarezza, lo sconforto, la tristezza. Ma anche di questi sentimenti, di queste emozioni ci nutriamo durante il percorso della nostra esistenza. E allora anche la strega della giungla deve vivere e in fondo tanto strega non è!

Franco Lofrano