Trebisacce-28/06/2018:  LA COPPIA RASSEGNATA: COME INTERVIENE IL CONSULENTE? (di Eliana Fabiano)

       

 LA COPPIA RASSEGNATA: COME INTERVIENE IL CONSULENTE?

             SEMINARIO DI FORMAZIONE AL CONSULTORIO FAMILIARE “L’AGAPE” DI TREBISACCE

 

Domenica ventiquattro giugno 2018 , nella sede del Consultorio Familiare diocesano l’Agape di Trebisacce, si è svolto un seminario di formazione esperienziale  patrocinato dall’A.I.C.C.e F. dal tema:” La Coppia rassegnata, come interviene il consulente?” Dopo la consueta accoglienza dei Consulenti Familiari presenti provenienti anche dal Consultorio la Famiglia di Cosenza , e i saluti da parte dell’equipe dell’Agape diretta dalla Prof.ssa Adriana Severino, ha relazionato sul tema la Dr.ssa Gabriella Bonanno, referente regionale per la Calabria A.I.C.C.eF e conduttore della Scuola di formazione di Roma. E’ emerso nell’immediato che la coppia preferisce stare insieme nonostante i conflitti e le difficoltà in una situazione che si può definire di Standby. Sono state esaminate dettagliatamente le motivazioni delle crisi di coppia , che sono risultate diverse e differenti. Una delle motivazioni di base ai problemi di coppia sono rappresentate dalle difficoltà di intimità sessuale e quindi di comunicazione. “Quando non si comunica più non si comunica neanche attraverso i corpi”, ha sottolineato la dr.ssa Bonanno.  Un’altra motivazione della crisi in una coppia può essere data dal fatto che uno dei due partner non è più innamorato. A minare l’equilibrio della coppia vi è anche la presenza di emozioni negative quali: noia, rabbia , senso di solitudine, paure e molte altre.  Un altro fattore da non sottovalutare e che avviene spesso, è l’interferenza delle famiglie di origine durante le varie fasi del matrimonio. Altri problemi che favoriscono la crisi di coppia sono di natura economica o materiale. Anche eventi particolarmente difficili da gestire , per esempio: lutti, malattie , perdita del lavoro  che contribuiscono a favorire la crisi della coppia. Inoltre, molto spesso  accade che uno dei due abbia troppi problemi personali che si riversano sul rapporto. In ultima analisi a dominare il partner può esserci la gelosia di uno dei due coniugi, che a lungo andare può diventare un grosso problema per il sano equilibrio della coppia. Il tradimento a volte viene messo in atto  come segno di protesta e ha come conseguenza la perdita della fiducia nei confronti della persona.  Le cause frequenti dei conflitti sono dovute anche a diversità di valori e atteggiamenti, diversità di opinioni su questioni etiche e morali, personalità differenti, comunicazioni disfunzionali, differenze economico-sociali, divergenze di interessi, di percezioni e giudizio, bisogni insoddisfatti e ambiguità delle responsabilità che presumibilmente una persona adulta e matura dovrebbe comprendere ed attuare. Si è parlato dei disagi relazionali derivanti dalle abitudini che ci portiamo dalle famiglie di origine e dei fraintendimenti, che si verificano quando i punti di vista sono differenti o abbiamo informazioni parziali o travisate. In definitiva quindi comprendiamo che la mancanza di ascolto empatico, l’anaffettività, la mancanza di intimità e una sessualità immatura portano la coppia a vivere dei conflitti o disagi. Dovremmo analizzare i bisogni che sono dietro il conflitto ricordando che: ”L’amore  è sempre incondizionato ed è gratuito, non si ama per tornaconto personale o per ricevere qualcosa in cambio”. Spesso la scelta  di recarsi  in contemporanea in consulenza, rivela da parte dei partner una presa di coscienza circa la necessità di arrestare un processo degenerativo in atto nella relazione e di ricorrere, quindi, ad un professionista perché si ha la sensazione di non farcela da soli. Solitamente accade però che in consulenza vada uno solo dei partner. La relatrice ha poi precisato che Il Consulente Familiare lavora soprattutto sul fattore autonomia e accompagna gli utenti verso un cambiamento. Per risolvere la propria crisi di coppia ognuno dei coniugi deve realizzare per primo il proprio personale cambiamento, con impegno e pazienza  senza pretendere che sia l’altro a cambiare, ricordando il mantra :”Nulla cambia, io cambio, tutto cambia”. E’ necessario comprendere che tutto parte da noi stessi: dalla conoscenza dei nostri pensieri, emozioni e vissuti. E’ altresì fondamentale prendere coscienza del fatto che le emozioni sono indipendenti da ciò che accade. Come disse il grande Einstein: ”Non si può risolvere il problema con il modo di pensare che ha causato il problema”. Nessuna delle emozioni che proviamo dipende dalle parole o dalle azioni degli altri. Niente e nessuno ha il potere di provocarci sofferenza o di farci star male. Infatti il ruolo fondamentale del C.F è quello di aiutare l’utente ad entrare in intimità con le proprie emozioni imparando a riconoscerle per primo, in modo da accettarle, accoglierle e saperle comunicare senza giudizio. In conclusione la relatrice ha ribadito che una delle soluzioni costruttive dei conflitti è la competenza emotiva. La scelta del partner è una scelta “Edipica” e cioè si riferisce al nostro primo oggetto d’amore per cui avviene del tutto inconsapevolmente. Scegliamo il partner perché vi è un riferimento alla nostra prima scelta d’amore che per quanto disprezzata è molto più profonda di quanto crediamo. Dobbiamo imparare a comunicare non facendo richieste o accuse, ma semplicemente domande , imparando a gestire le nostre emozioni magari aprendoci e confidandole. Impariamo a non generalizzare o assolutizzare, ad essere trasparenti e non brutali e a perdonare a perdonarci per modificare il presente e cambiare il nostro futuro. Così ritroveremo ogni giorno la scelta reciproca attraverso un punto di incontro. Diamoci il permesso di dare e ricevere fiducia accettando l’altro così com’è. E’ fondamentale il rispetto delle differenze accettando i nostri limiti e quelli degli altri . Oggi più che mai è importante fermarci e confrontarci attraverso il dialogo, dimostrando all’altro la nostra vicinanza. “Nella coppia non ci devono essere mai vincitori o vinti”. Con queste parole ha concluso la coinvolgente relazione la Dr.ssa Bonanno che ha visto un uditorio attento e particolarmente attivo. Dopo una breve pausa, i Consulenti si sono organizzati in piccoli gruppi per partecipare ai laboratori esperienziali che li hanno visti coinvolti nella discussione dei casi presi in esame. A seguire, dopo la pausa pranzo è stata introdotta e presentata dal prof. Bruno Valastro la visione del film :”Storia di noi due”, diretto da Rob Reiner, una commedia romantica con protagonisti i famosissimi attori Bruce Willis e Michelle Pfeiffer. Il film fa vedere una coppia che conduce una vita agiata . Abitano in California, hanno due figli e sono al quindicesimo anno di matrimonio, ma in realtà non sono felici. Infatti, quando i figli partono per il campeggio estivo i due si rendono conto che l’unica cosa che contribuisce a tenerli uniti sono i bambini. I due non fanno altro che punzecchiarsi sui loro difetti. Troppo rigida e calcolatrice lei, spontaneo e poco riflessivo lui. Attraverso alcune scene, ci viene mostrato come i due si amassero profondamente in passato e fossero più passionali, immagini che si contrappongono al presente e fanno presagire un imminente divorzio finora evitato perché non sanno come comunicarlo ai figli. La coppia passa da momenti di apparente serenità a scontri verbali molto aspri e la tolleranza sembra essere scomparsa. Questo stato di cose si riscontra in molte coppie odierne. Nella maggioranza dei casi l’elemento comune è costituito dalle liti che possono diventare violente e nuocere alla coppia. Alla fine del film ognuno dei partecipanti ha espresso il proprio feedback al riguardo sempre nell’ottica di cosa possa fare il Consulente Familiare nel caso in cui si presentino coppie con le stesse problematiche. Infine , dopo i saluti sono stati consegnati gli attestati ad ognuno dei partecipanti da parte della segreteria dell’Agape.

Eliana Angela Fabiano