Trebisacce-08/08/2018: Riapertura dell’ospedale: Sapia si rivolge al Ministro della Salute

Sapia-Ospedale Trebis.

TREBISACCCE Riapertura Ospedale: Il Pentastellato Francesco Sapia si rivolge al Ministro della Salute Giulia Grillo e chiede un suo autorevole intervento per la riapertura reale e non “di facciata” dell’Ospedale-Chidichimo. Lo ha fatto scrivendo al Ministro una lettera di tre pagine nella quale il parlamentare coriglianese chiede che l’assegnazione del Codice Ospedaliero n. 201 180 016 assegnato nei giorni scorsi dal Diggì Mauro al “Chidichimo” non si trasformi in uno spot propagandistico ai danni delle popolazioni dell’Alto Jonio che da anni aspettano di vedersi restituito il legittimo diritto ad una sanità dignitosa. Diritto sacrosanto, ricorda il deputato Sapia, più volte riconosciuto e sentenziato dal Consiglio di Stato e mai garantito dal Commissario Scura e dalla politica regionale che continuerebbero… a menare il can per l’aia in attesa, forse, che l’auspicata realizzazione dell’Ospedale della Sibaritide renda inutile la riapertura dei cosiddetti ospedali minori. URGENTISSIMO: richiesta di verifiche e interventi per la riattivazione dell’ospedale di Trebisacce (Cs), disposta con sentenze definitive della magistratura amministrativa”. Questo l’oggetto della lettera con cui Sapia sollecita il Ministro della Salute a fare chiarezza sulla scabrosa storia dell’Ospedale di Trebisacce. «Lo scorso 20 aprile, – ricorda al Ministro Francesco sapia – insieme ai colleghi parlamentari del Movimento 5Stelle Silvana Abate, Elisa Scutellà e Francesco Forciniti, ho avuto un incontro con il Commissario per l’attuazione del Piano di rientro, Ing. Massimo Scura, in ordine alla mancata riattivazione degli ospedali di Praia a Mare e di Trebisacce che, stando a sentenze definitive della Magistratura Amministrativa dovevano essere già riaperti. In quella sede, – aggiunge Sapia – il commissario Scura ci garantì che i due ospedali saranno riattivati una volta per tutte entro la fine dell’anno come Ospedali Generali, con i posti-letto necessari, senza però precisare se ciò avverrà con una redistribuzione degli attuali posti-letto della Calabria o in aggiunta ad essi». Dopo aver riferito al Ministro del sopralluogo effettuato presso il Chidichimo insieme ai succitati colleghi-parlamentari e delle carenze registrate in ordine a personale e mezzi “malgrado la normativa, cogente, sui turni ed i riposi obbligatori dei sanitari Francesco Sapia mette al corrente il Ministro Grillo sulla recente deliberazione n. 1413 del 2 agosto u. s con cui il Diggì Mauro, ha deciso di «attivare, in attuazione del DCA n. 64/2016, il codice di struttura 201 180 016 relativo al “Presidio Ospedaliero per acuti di Trebisacce” da riportare sul sistema dei flussi informativi regionali e ministeriali (NSIS) e su tutte le istanze, con relativi codici disciplina, e di disattivare il codice della struttura territoriale CAPT- CdS precedentemente utilizzato». Quest’ultimo adempimento – ha commentato Francesco Sapia – conferma due cose: la fondatezza del mio esposto sopra citato e il perdurare dei problemi organizzativi connessi alla mancata attuazione delle Sentenze di riattivazione del Presidio Ospedaliero in oggetto, con grave pregiudizio per la tutela della salute dell’utenza di riferimento. Le chiedo, allora, – questo l’appello finale di Sapia al ministro della Salute – di voler intervenire per quanto di competenza, anche con eventuali iniziative di carattere ispettivo e/o con apposite sollecitazioni all’attuale Struttura Commissariale, perché tra gravi rimpalli di responsabilità a livello locale, riscontrate carenze di personale contrarie alla Legge n. 161/2014 e inadempienze cumulatesi a fronte di una perniciosa propaganda politica della precedente Maggioranza di governo nazionale e dell’attuale Maggioranza di governo regionale, non solo finora non si è dato seguito, come conferma la citata deliberazione del Direttore Generale dell’Asp di Cosenza, a sentenze definitive della magistratura, ma c’è il rischio concreto che le perduranti, riassunte omissioni dirigenziali, possano nuocere alla salute dei pazienti e alla sicurezza degli operatori».

Pino La Rocca