Trebisacce-27/08/2018: Padre Bernardino presto sarà Santo

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TREBISACCE A 12 anni dalla sua dipartita (26 agosto 2006) i Frati Francescani custodi della Porziuncola di Assisi, il luogo dell’abbraccio del Poverello d’Assisi con sorella morte, hanno ricordato e celebrato una messa solenne in suffragio di Padre Bernardino Maria De Vita, frate francescano, figlio prediletto di Trebisacce, una vita dedicata al Signore, per lunghi anni ministro di Dio presso la Porziuncola di Assisi dove è stato per anni instancabile confessore e padre spirituale di migliaia, forse milioni, di sacerdoti, di prelati, di monaci e di laici. Padre Bernardino, in odore di santità per essere stato fedele seguace delle virtù del poverello d’Assisi, della sua semplicità, umiltà e fede in Dio, – ne sono convinti i frati francescani che lo hanno conosciuto e stimato in vita e quanti lo hanno conosciuto prima e dopo essersi fatto frate – presto diventerà Beato e poi Santo della Chiesa Cattolica e così, oltre che nella cronologia dei Santi, Padre Bernardino Maria De Vita entrerà a pieno titolo nella storia e nella memoria della città di Trebisacce che gli ha dato i natali nel 1925 e che già sogna di poterlo accostare alla mitica figura del Poverello d’Assisi, Patrono d’Italia. Come si ricorderà la città di Trebisacce, su proposta degli Scout del Gruppo “Trebisacce 2”, delle Associazioni “L’Albero della memoria” e “Arsa – Rione Sant’Antonio” e di tantissimi trebisaccesi che hanno avuto il privilegio di conoscerlo, gli ha voluto dedicare una stele sul Lungomare Riviera dei Saraceni e, in quell’occasione Vincenzo Romano che lo ha conosciuto da vicino e lo ha frequentato a lungo insieme ai suoi Scout, Padre Francesco Di Lazzari, che è stato suo Superiore ne ha tratteggiato la figura e si è detto certo che quanto prima inizierà il processo di beatificazione. Tutto questo a ragione della straordinarietà di fatti e accadimenti da lui sperimentati da vicino, tra cui il dono della bilocazione e gli eventi straordinari legati agli ultimi anni di vita ed alla sua dipartita terrena in occasione della quale una folla oceanica si è raccolta spontaneamente e ben 80 concelebranti, anch’essi convenuti spontaneamente, hanno officiato i suoi solenni funerali che in realtà si sono rivelati una vera e propria festa di popolo. Già allora il suo Superiore aveva preconizzato per Padre Bernardino un percorso di beatificazione, come dimostra del resto l’interesse già concretamente dimostrato dai Padri Postulatori impegnati a scandagliare la vita di Padre Bernardino prima e dopo essersi fatto Frate Francescano. Quando, si spera al più presto, potrà fregiarsi di aver dato i natali anche a un Santo, la città di Trebisacce potrà veramente menare vanto di essere realmente… patria di poeti, di navigatori e di Santi. Ma per coronare questo sogno, nel quale, come ha spiegato l’attuale Superiore nel corso della solenne celebrazione eucaristica, sono impegnati i Frati della Porziuncola che per la verità confidano di ricevere da parte dei trebisaccesi tutto il sostegno possibile e tutte le testimonianze dirette di chi l’ha conosciuto e ne ha apprezzato le virtù umane, la carità cristiana, l’umiltà e la semplicità. Virtù, queste, che hanno caratterizzato il Poverello d’Assisi a cui lui si ispirava. Nel corso della solenne messa di suffragio Padre Claudio Durighetto, attuale Superiore dei Frati della Porziuncola, ha ricordato in questi termini la figura di Padre Bernardino Maria De Vita: «Oggi, 26 agosto 2018 è il XII anniversario del pio transito di Padre Bernardino De Vita. E’ dunque doveroso da parte nostra ricordare l’indimenticabile Padre Bernardino: un uomo di Dio tutto bontà, pazienza, umiltà e misericordia. Un frate minore che il Signore ha chiamato a sé all’età di 80 anni, ma il cui ricordo è intatto nel cuore di molti. Ha esercitato presso la Porziuncola l’umile servizio di confessore per ben 28 anni, dispensatore generosissimo e misericordioso del perdono di Dio. Era molto ricercato, quasi braccato da uno stuolo di penitenti: in lui si raccoglievano infatti doni di sapienza e di conoscenza, capacità di scrutare i cuori e di confortarli. Il tutto però su una base di semplicità e bontà che lo rendeva amabilissimo, sollecito verso tutti, tenero, gioioso e limpido. Padre Bernardino, prima che confessore, è stato uomo di preghiera, un uomo che si sprofondava nella preghiera, un mistico. Pregava di notte, pregava specialmente in Porziuncola, dove restava a lungo come assorto… La sua vita era veramente consacrata a Dio, totalmente e radicalmente donata. Si era offerto più volte come vittima d’amore per la protezione del Papa e per l’unità della Chiesa. Il 21 marzo 1981 (due mesi prima dell’attentato a Giovanni Paolo II) aveva rinnovato l’offerta di sé, specificando: «Ti raccomando – o Vergine Immacolata – in modo particolare il Santo Padre, Giovanni Paolo II, di proteggerlo e di custodirlo nel corso della sua vita. Salvalo da ogni minaccia mortale. In cambio, tu lo sai, ti offro per il Papa tutta la mia vita». Dopo due mesi, il 13 maggio, scriveva: «Signore, il Santo Padre è stato attentato e ferito con arma da fuoco. Signore, perché a lui e non a me? Non ho offerto la mia vita per la sua salvezza e protezione? Gesù e Maria, vi prego con tutta la forza del mio cuore, salvatelo, guaritelo subito, perché la Santa Madre Chiesa ha urgente bisogno della sua attiva e abile presenza. Perciò, come prima, oggi e per sempre, vi ripeto ancora una volta che sono sempre pronto ad offrire con tanto amore e senza timore la mia vita per la salvezza e protezione della vita del Papa Giovanni Paolo II». Padre Bernardino ha avuto come cattedra il confessionale, da dove si è fatto scriba instancabile della bontà misericordiosa di Dio. Prima ancora, ha avuto come cattedra la Croce… Così dice infatti nel suo testamento: «Eletto per volontà di Dio al Sublime Dono della sofferenza e desideroso di compiere in me la Passione di Cristo, ancora una volta consacro a Lei, Madre dei dolori e di ogni consolazione, tutta la mia persona e tutte le mie pene, affinché le deponga materialmente sull’Altare del Figlio suo Diletto come umili ostie di propiziazione». Al confessionale (n. 15) o in portineria, in sacrestia o all’infermeria, o anche nella sua cella… sempre e dovunque disponibile ad ascoltare le confessioni. Ed era veramente fraterno e amabile con tutti. E se non stava confessando, stava sicuramente pregando, recitando il rosario o davanti al Santissimo Sacramento, o stava partecipando, e magari servendo, l’ennesima santa Messa. Padre Bernardino, un grande dono di Dio, un vero servo di Dio, buono e fedele!».

Pino La Rocca