Trebisacce-14/10/2018:CASO LICEO. IL PRESIDE D’ALFONSO SOLLECITA L’URGENTISSIMO INTERVENTO DEL PREFETTO

D’Alfonso

COMUNICATO STAMPA

CASO LICEO. IL PRESIDE D’ALFONSO SOLLECITA L’URGENTISSIMO INTERVENTO DEL PREFETTO. Non accenna a quietarsi il braccio di ferro tra la Dirigenza dei Licei di Trebisacce, assistita dal Prof. Avv. Giovanni Brandi Cordasco Salmena di San Quirico ed il Sindaco della Città. Pressata dalla ennesima provocazione, la quale ha costretto la Professoressa Maria Rosaria D’Alfonso, a leggere sui media atti riservatissimi del suo ufficio, con evidente lesione del relativo segreto ma anche della privacy dei soggetti che vi sono menzionati, la stessa senza ulteriore indugio ha insistito nella già inoltrata richiesta rivolta già da qualche giorno al Prefetto, Sua Eccellenza il Dottore Commendatore PAOLA GALEONE. Quale cittadina naturalizzata americana ha inoltre chiesto l’intervento di Sua Eccellenza il Console Generale USA di Napoli Sig. ra Mary Ellen Countryman. Questi i fatti che la dirigente ha denunciato, secondo quanto riferito dal suo legale, il quale onde evitare qualsiasi glossa interpretativa, riporta testualmente le doglianze della propria assistita, sottoposta ad un mobbing che non conosce precedenti nella storia delle scuole trebisacesi: – “ … Ho preso possesso dell’Istituto che dirigo nel passato settembre 2018; – Prima di allora, lo stesso è stato retto dalla collega Professoressa LAURA GIOIA, la quale in piena estate, e comunque due giorni prima del mio previsto arrivo, ha assunto una determina di assegnazione dei docenti alle classi che ho ritenuto di annullare a favore di altra mia determina; ciò, soprattutto, poiché la stessa non teneva conto dei circa tredici docenti che sono stati messi in ruolo contestualmente alla mia presa di servizio e che componendo solo in quel momento il c.d. organico di fatto non potevano essere conosciuti dalla predetta collega; – Inoltre la Reggente, sempre in piena estate e pochi giorni prima del mio arrivo a Trebisacce, ha deciso di sospendere cautelativamente una docente, … dalla classe … del Liceo Linguistico spostandola in altra classe; la ratio riposerebbe in una lettera firmata da alcuni studenti e dai loro genitori presentata sulla base di lamentele che non hanno trovato riscontro nella mia istruttoria, effettuata ascoltando più e più volte gli stessi studenti ed i genitori, i quali nulla hanno saputo dire sulle effettive conflittualità che li contrappongono alla docente interessata; né gli assunti di questi alunni sono stati confortati dal resto della classe. Anzi interrogati gli altri alunni della classe è emerso esattamente il contrario, ovvero sono emersi fatti gravissimi perpetrati da taluni firmatari della lettera in danno dei non firmatari. Inoltre è emerso che la docente interessata sia stata sottoposta ad un vero e proprio mobbing attraverso un piano premeditato di cui sono emersi i dettagli con prove tangibili ed inconfutabili. Ho ascoltato anche alcuni docenti presenti ai fatti denunciati dagli studenti firmatari, i quali parimenti hanno confermato la versione della docente; – Ma non solo; per eccesso di zelo ho consultato attentamente tutti i verbali dei consigli di classe e di istituto nonché i resoconti dei numerosi colloqui scuola famiglia dove nulla risulta essere stato accennato durante l’anno scolastico delle lamentele espresse, esaurendosi le doglianze al laconico testo prodotto solo all’esito degli scrutini e della comunicazione dei voti, evidentemente non graditi ai medesimi; per contro è risultato che prima degli scrutini la classe … ha proficuamente collaborato con la docente, persino maturando esperienze formative in sedi prestigiose quali la Dante Alighieri di Salerno; – Essendomi dunque rifiutata di confermare il provvedimento cautelare adottato dalla Reggente (e di ristabilire la determina annullata) che non trova nessuna ragione di essere, anzi risulta ingiusta e vessatoria ed assunta immotivatamente inaudita altera parte (la Professoressa alla data della prevista audizione del 24 agosto 2018 non ha presenziato per gravi motivi di salute), solo alcuni degli alunni firmatari la ridetta lettera hanno chiesto il nulla osta a favore di altro Istituto, guarda un po’ il caso, quello retto dall’anzidetta collega GIOIA, il quale, comunque, dopo lungo discernimento è stato loro accordato; – Non avendo ceduto alle pressioni impostemi, i suddetti firmatari, purtroppo guidati da alcuni membri del corpo docente, si sono rivolti ad sindaco di Trebisacce, Avv. FRANCO MUNDO, il quale da subito, in spregio di qualsiasi protocollo, che non può vedere un’ istituzione dello Stato contro un’altra, ha cominciato a porsi a gamba tesa in un contesto che non gli è proprio e quindi nella mia Scuola; lo stesso ha cominciato a chiamarmi ripetutamente intimandomi: 1) di annullare la mia determina di assegnazione dei docenti alla classe; 2) confermare il provvedimento cautelare contro la Professoressa …. Per il caso contrario sarebbe scoppiata una “rivoluzione”. Cosa che è stata; – In tal modo, e per il solo tramite politico, le istanze di pochi facinorosi, autori peraltro degli atti gravissimi di cui si è detto in danno di loro compagne di classe, vanamente comunicati dalle stesse alla Reggente GIOIA, hanno incentivato un clima di disordine e di rivolta che rende impossibile una serena prosecuzione delle attività didattiche; – A tacere d’altro, il Sindaco ha strumentalmente diramato, inaudita altera parte, un comunicato stampa al Garante dell’Infanzia ed ai media, dove la Professoressa viene accusata di avere chiamato “capre, ignoranti e balordi gli studenti di cui sopra e di averli presi a calci nel culo” quando invece nella lettera ridetta non si fa affatto cenno a questi episodi; né in nessuna altra sede. Sulla base di tali menzogne, continuano ad essere pubblicati ogni giorno articoli di giornali sempre più diffamatori e come tali causa di tensioni esacerbate; – Negli ultimi giorni la questione è diventata veramente ingestibile, poiché il Sindaco, unitamente ad alcuni esponenti del suo staff (l’Assessore ROBERTA ROMANELLI ed il Presidente del Consiglio Comunale FRANCESCA ALOISE) si è recato proprio in Istituto a capeggiare la rivolta degli studenti che egli stesso fomenta anche accordandogli un locale comunale utilizzato quale quartiere generale della rivolta; molti studenti in realtà non sono neanche dei Licei, ma reclutati all’uopo presso altri Istituti: al FILANGIERI, dove esercita il ruolo di Reggente la madre dell’Assessore ROMANELLI ed all’ALETTI, dove esercita il ruolo di primo collaboratore del Dirigente, il marito del Presidente ALOISE; – Fatto sta, che gli studenti si stanno abbandonando a manifestazioni scomposte ed illegali, nella convinzione di avere la protezione del primo cittadino e di alcuni docenti che ne sostengono le illegittime attese; nella giornata del passato giovedì abbandonate senza autorizzazione le classi hanno dato luogo ad una vera e propria sommossa: alcuni di essi … si sono recati nell’aula della Professoressa … dove la stessa faceva regolarmente lezione interrompendone il servizio ed aggredendola verbalmente e fisicamente con forti spintoni contro la porta che la stessa vanamente tentava di richiudere a difesa degli alunni della classe sottoposti alla sua custodia. La stessa cosa si è ripetuta per altri docenti ed in altre classi per cui lo stesso mio staff, impaurito da questi inauditi comportamenti è stato costretto a dimettersi, cominciando dalla Professoressa … la quale peraltro è già provata da gravi problemi di salute; – Nella giornata di venerdì mattina, all’esito di altri moti scomposti degli studenti, per i quali molti impedivano ai più giovani di entrare a scuola, ostruendo il cancello, cosa che ha reso necessario l’intervento dei Carabinieri, pressata in presidenza dai già detti Avvocato MUNDO, Assessore ROMANELLI e Presidente ALOISE, i quali appena prima si trovavano con i manifestanti e l’addetto stampa del Comune, MAZZOTTA, nel già detto quartiere generale, ho pensato, di abbozzare, persino in loro presenza, un provvedimento che potesse in qualche modo sedare gli animi, magari nel tempo di una mia assenza di circa dieci giorni dovuta ad un grave intervento chirurgico che non posso più procrastinare; bozza sulla quale non ho posto alcun sigillo o timbro ed a cui non ho dato alcun esito o comunicazione, attesa la ferma volontà di rivederne con ponderazione il fondamento ed il contenuto quando fossi rimasta finalmente da sola; cosa che ho fatto ponendola nel nulla. Cestinata una bozza di tal fatta, e relegatala, secondo il parere di esperti della materia che non ho mancato di interpellare, ad un monstrum giuridico, ho visto comunicati sui giornali ad opera dell’addetto stampa del Comune tutti i miei atti riservati con evidente violazione della privacy degli interessati, dei controinteressati e mia; altra documentazione riservata risalente addirittura al 2017 è stata menzionata nel comunicato del sindaco; – Durante questo fine settimana, il Sindaco, anche in orari notturni, ha continuato a chiamarmi incessantemente, prendendosi persino la briga di commentare una mia sosta privata in autogrill, e continuando ad intimare i ridetti provvedimenti, ivi compreso quello di “cacciare” la Professoressa … ove non voglia che gli studenti continuino a scioperare sine die; allo stesso modo mi minaccia sollecitando interventi ispettivi che io stessa con dovizia di fonti e di materiale ho sollecitato, muovendomi sulla base di consigli dei Provveditori Regionale e Provinciale cui ho esposto i fatti; – Attese infine, anche le mie condizioni di salute, gravemente pregiudicate, in vista del delicato intervento che debbo subire tra pochi giorni, dal pesante stress che mi sta provocando la vicenda …”. All’esito di questi gravi fatti il Dirigente ha chiesto che con estrema urgenza il Prefetto adotti tutti i provvedimenti di sua competenza e che immediatamente faccia cessare l’ingerenza del Sindaco di Trebisacce nei Licei della Città, trattandosi di ambiti e contesti che non gli sono affatto propri. A tal uopo, essendo cittadina americana, e venendo in essere fatti che prima facie sembrano realizzare gravi ipotesi di reato in suo danno (estorsione, minaccia, abuso d’ufficio, rilevazione di atti d’ufficio, omissione di atti d’ufficio, apologia di reato, interruzione di pubblico servizio, calunnia, diffamazione ed altre) la stessa ha chiesto la protezione del Console USA a Napoli. Solo il rispetto che l’istituzione che rappresenta deve mantenere nei confronti delle altre, l’ha trattenuta, per il momento, dall’adire la Magistratura penale; cosa che farà senz’ altro se le turbative in suo danno non cesseranno senza ulteriore indugio. Rimane il rammarico della Professoressa D’Alfonso per l’essere stata costretta a chiedere un intervento a tutela della sua persona che serve con onore la Repubblica Italiana e gli Stati Uniti d’America per i quali il 3 di ottobre 2018 ha sostenuto il FSOT presso l’Ambasciata Americana di Roma. “Last but not least tutta la vicenda in sé non costituisce certamente un buon esempio per i giovani studenti i quali invero devono investire la loro fiducia nelle istituzioni”. La vicenda non accenna a scemare, se nel frattempo il già detto Presidente Aloise ha convocato il Consiglio Cittadino ponendo la questione Liceo come punto straordinario all’ordine del giorno. Ah benedetta Provincia … !

Maria Rosaria D’Alfonso