Trebisacce-19/06/2019: Pronto Soccorso ancora senza anestesisti

Osped. Trebis.

TREBISACCE Da ben quindici giorni al Pronto Soccorso di Trebisacce mancano gli Anestesisti-Rianimatori, con il risultato che il servizio di emergenza-urgenza a favore delle popolazioni dell’Alto Jonio risulta gravemente compromesso. E’ scaduta infatti dalle ore 20.00 del 6 giugno scorso la Convenzione stipulata con i Medici-Anestesisti dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza che, a fronte di un lauto compenso (700 euro al giorno), da oltre un anno si sono resi disponibili a coprire la turnazione h/24 presso il “Chidichimo” garantendo almeno un piccolo segmento di quella che viene definita medicina d’urgenza. Scaduta infatti la Convenzione e interrotto di conseguenza il flusso economico, gli Anestesisti hanno interrotto il servizio in tempo reale e a nulla sono valsi finora i reiterati solleciti della Direzione Sanitaria e le vibrate proteste della FIALS l’unico Sindacato ad aver alzato la voce contro la pigrizia-indolenza del management pro-tempore dell’Azienda Sanitaria e dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza che, non si sa per quali arcani misteri, finora non hanno dato seguito al rinnovo della Convenzione disattenendo, tra l’altro, le disposizioni impartite dal Commissario Gen. Saverio Cotticelli che, informato della grave e rischiosa lacuna creatasi presso il Presidio Sanitario di Trebisacce, ha subito dato seguito agli adempimenti formali di competenza della struttura commissariale autorizzando i burocrati dell’Asp e dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza a rinnovare la Convenzione per altri tre mesi. “E’ veramente assurdo – è tornato a urlare il Segretario Aziendale della Fials Antonio Paolino – il prolungato e inspiegabile silenzio dei vertici, seppure provvisori, della sanità provinciale che, sottovalutando forse la responasabilità dell’interruzione di un pubblico servizio, continuano a giocare con la vita delle persone aspettando forse – ha aggiunto Paolino invitando i 17 Sindaci del Comprensorio a reagire ed a fare massa critica contro la perenne mortificazione a cui sono assoggettate le popolazioni locali – che ci scappi il morto prima di svegliarsi dal loro torpore e assumersi le proprie reposbailità”. Come è allora credibile, si chiedono tanti cittadini che non fanno mistero del proprio scetticismo, la proclamata riapertura dell’Ospedale che richiede una serie di adempimenti a partire dal ripristino delle Sale Operatorie per non parale dell’organico medico ormai ridotto al lumicino, se non si riesce neanche a garantire al Pronto Soccorso la presenza degli Anestesisti-Rianimatori e dei Cardiologi h/24 che, insieme al 118, nel deserto sanitario sanitario dell’Alto Jonio rappresentano l’unico presidio di sicurezza nei ricorrenti casi di emergenza-urgenza? Fino a quando, perciò ci si chiede, le popolazioni locali avranno la forza di resistere senza ribellarsi e senza ricorrere a iniziative eclatanti?

Pino La Rocca