Trebisacce-16/07/2019: Il Diggì Cataldi impugna il licenziamento

*Cataldi Biagio

Trebisacce, 15.7.2019

di FRANCO MAURELLA

Si rivolge allo Studio legale degli avvocati associati Ferrari & Ponte per impugnare la delibera della Deputazione amministrativa del Consorzio di Bonifica con sede in Trebisacce, contenente il suo licenziamento in tronco, il direttore generale, ingegnere Biagio Cataldi. Comunica la trasmissione al Consorzio dell’atto di “Impugnazione al licenziamento – offerta della restazione lavorativa – diffida e costituzione in mora”, e ne rende partecipe il Presidente della Regione Calabria, e l’intera struttura del Dipartimento n° 8 Agricoltura e Risorse Agroalimentari, informando Giacomo Giovinazzo, Dirigente Generale, Giuseppe Oliva, della Struttura di Controllo sugli Atti dei Consorzi di Bonifica il consigliere regionale con delega all’agricoltura, Mauro D’Acri, il dirigente Regionale Reggente Filippo De Cello del Dipartimento Bilancio, Finanza, Patrimonio e l’avvocato Gianclaudio Festa, reggente dell’Avvocatura Regionale. Nell’atto di impugnazione del licenziamento, firmato dal professore avvocato Flavio Vincenzo Ponte e controfirmato dallo stesso Biagio Cataldi, si legge che  dalla contestazione disciplinare “è documentalmente dimostrato che i fatti addebitati non sussistono o, addirittura, non sono imputabili all’ing. Cataldi che, comìè noto, si è limitato ad eseguire la volontà della Deputazione e del Presidente Blaiotta”. Nell’impugnativa si legge che “la datrice di lavoro non solo non ha minimamente tenuto in considerazione quanto osservato dall’ing. Cataldi ma non ha neanche apprezzato la evidente bontà degli argomenti esposti nelle giustificazioni”. Ed ancora, l’avvocato Ponte sostiene che il licenziamento impugnato “è clamorosamente viziato dal punto di vista formale: è stato adottato in assenza del prescritto parere”. A tal proposito si richiama l’assenza del parere della Commissione  che si è astenuta dall’esprimerlo a seguito di richiesta del Consorzio. Inoltre, nell’atto di impugnazione si fa presente che “la Deliberazione con la quale è stato chiuso il provvedimento disciplinare è totalmente sprovvista degli elementi minimi di validità: non reca i prescritti pareri; è confezionata con la partecipazione di un Segretario  individuato in palese contrasto con quanto previsto dallo Sttuto; è totalmente priva di motivazione”. “Pertanto – conclude l’atto di impugnazione -, l’ingegnere Cataldi impugna il recesso ed offre la prestazione lavorativa dichiarandosi immediatamente disponibile a riprendere il servizio, previa revoca e/o annullamento del licenziamento illegittimamente irrogato”.