Lamezia Terme-23/01/2020: Al via il primo corso di “Dementia Care Mapping” (DCM TM

 

 

 

 

 

Comunicato Stampa                     

 

Dott. Michele Garo

via R. Fortina, 1
Lamezia Terme
Calabria
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In questi giorni, presso la sede dell’ANASTE Calabria  a Lamezia Terme, si sta  tenendo il primo corso di “Dementia Care Mapping” (DCM TM), un innovativo strumento di valutazione della relazione tra persona con demenza e operatore sanitario per la realizzazione di cure centrate sulla persona  nelle strutture residenziali. Il Corso è stato organizzato dalla dottoressa Alba Malara, responsabile scientifico della “Fondazione ANASTE-Humanitas”, in collaborazione con la prestigiosa università Bradford, nel West Yorkshire, in Inghilterra, che  ha  fornito il trainer, la dottoressa Lindsey Collins, esperta affermata nello sviluppo e nella formazione sulla cura della demenza,  e consulente senior del “Center for Applied Dementia Studies di Bradford” per il “Dementia care Mapping”. Il corso è rivolto a 15 professionisti tra geriatri, psicologi, infermieri, operatori socio-sanitari ed educatori professionali,  provenienti da diversi centri, come quello di “San Domenico” e dalla Casa Protetta “Madonna del Rosario” di Lamezia Terme; dalla RSA di “Villa Elisabetta” di Cortale e dalla “Casa Amica” di Fossato Serralta, oltre alla Casa di Riposo “Villa Marinella” di Amantea, dalla RSA “La Quiete” di Cosenza e dalla  Casa Protetta “Villa Azzurra” di Roseto Capo Spulico.  Saranno i primi Mapper di DCM ad essere formati in Calabria  e potranno  utilizzare  il DCMTM all’interno delle proprie strutture residenziali  per  implementare  la cura della demenza centrata sulla persona, un’applicazione pratica in grado di monitorare la qualità delle cure fornite e la qualità della vita delle persone con demenza.  “Si tratta di  una vera innovazione culturale nell’assistenza  alle persone con demenza – afferma la dottoressa Malara –  una sfida impegnativa ed entusiasmante  per tutto lo staff assistenziale delle strutture residenziali  che applicheranno questa metodica,  perché implica un cambio di prospettiva sia nella coscienza di ciascun professionista che nella qualità dell’assistenza. Accanto ai tradizionali indicatori di qualità assistenziale si profilano nuovi e imperativi indicatori quali il benessere, la funzione, la relazione e la comunicazione. Nonostante le attuali difficoltà del nostro settore, siamo pronti al cambiamento convinti, a discapito di tutto,  che tanto ancora si possa e si debba fare per qualificare l’assistenza alle persone con demenza.”