Alto Jonio-02/03/2020: Reddito di cittadinanza: i percettori comune per comune

ALTO JONIO Reddito di cittadinanza: sono circa 1.100 (esattamente 1.094) i destinatari del reddito di cittadinanza nei 16 Comuni dell’Alto Jonio e, tra questi, secondo i dati resi noti dall’Inps, è Trebisacce il Comune con il più alto numero di percettori del reddito di cittadinanza (377) fortemente voluto dal Movimento 5Stelle; al secondo posto Villapiana (178), mentre il Comune col minor numero di percettori è Castroregio con appena 6. La differenza sostanziale tra questi 3 dati è per lo più determinata dal numero degli abitanti, che sono circa 10mila quelli di Trebisacce, poco più di 5mila quelli di Villapiana e meno di 300 quelli di Castroregio. Infatti, in ragione del numero degli abitanti, i percettori del reddito di cittadinanza di Cosenza sono 2.828, quelli di Corigliano-Rossano sono 2.350, quelli di Castrovillari 877, quelli di Cassano Jonio 643… Questi comunque i dati relativi agli altri 13 comuni del Comprensorio: Albidona (23), Alessandria del Carretto (7), Amendolara (103), Canna (18), Cerchiara di Calabria ((71), Francavilla Marittima (85), Montegiordano (34), Nocara (11), Oriolo (42), Plataci (15), Rocca Imperiale (58) e San Lorenzo Bellizzi (9). Considerato che la media del reddito di cittadinanza, sempre secondo i dati resi noti dall’Inps, si aggira attorno a 500euro mensili, complessivamente nell’Alto Jonio l’Inps distribuisce ogni mese circa 55mila euro di risorse pubbliche destinate, secondo le buone intenzioni di chi ha proposto il beneficio del reddito di cittadinanza, ad alleviare il disagio di tantissime famiglie che, anche a causa della perdurante crisi economica e della carenza di lavoro, non ce la fanno ad andare avanti al punto che che in tanti, sia giovani che meno giovani, sono stati costretti a fare la valigia. Per i paesi delle aree interne, poi, il reddito di cittadinanza risulta essere l’ultima medicina possibile per evitare l’incalzante spopolamento che rischia di fare di questi piccoli centri, un tempo popolati e ricchi di vita, dei paesi-fantasma. Buone perciò, se si fa eccezione per i soliti furbetti, le intenzioni di chi ha scommesso sul reddito di cittadinanza a favore di chi vive veramente sotto la soglia della povertà. Ma che fanno – si chiedono in tanti – tutti costoro, per rendersi utili e per legittimare le indennità percepite? Che fanno i Comuni, che secondo le ultime disposizioni hanno anche facoltà di controllo? Perché non si attivano per rendere produttivi questi percettori di un reddito che grava sulle spalle dei contribuenti? Perché questi lavoratori, visto che l’avvio al lavoro resta sempre una chimera, non vengono utilizzati nel settore dell’igiene urbana, o per la cura del verde, o in altre mansioni compatibili? A Trebisacce, tanto per fare un esempio che sicuramente succede in tutti gli altri paesi, il Comune ha fatto ricorso a un Bando pubblicato di recente dalla CUC per assegnare, mediante procedura negoziata, la cura del verde pubblico a privati, impegnando per i prossimi 21 mesi ben 152mila euro di risorse di bilancio, perchè non utilizzare, almeno parte dei 377 percettori del reddito di cittadinanza? Ben 1.100 percettori del reddito di cittadinanza in tutto l’Alto Jonio, quasi il doppio degli ex operai addetti alla forestazione oggi ridotti a poche unità, costituiscono una massiccia forza-lavoro, equivalente all’organico di una grande industria automobilistica che, se utilizzata al meglio, potrebbe risolvere tanti problemi negli organici dei Comuni e giustificare il grosso investimento che lo Stato fa per assicurare un reddito decoroso a chi ne ha bisogno.

Pino La Rocca