Trebisacce-13/11/2020: Il Comitato L’Urlo dello Jonio chiede la riattivazione immediata dell’Ospedale Chidichimo

Struttura commissariale per l’attuazione del piano di rientro dai

disavanzi del settore sanitario della Regione Calabria

 Presidente del Consiglio dei ministri

 Ministro della Salute

 A.S.P. di Cosenza Presidente f.f. Regione Calabria

 Oggetto: richiesta di  riattivazione immediata dell’Ospedale “G. Chidichimo” di Trebisacce “secondo uno standard minimo di efficienza che garantisca almeno un accettabile livello dei LEA nel territorio di interesse”, in esecuzione della quarta sentenza n. 87/2020 del Consiglio di Stato, mediante assunzioni di personale, medico e sanitario, nonché attraverso l’immediato affidamento dell’appalto dei lavori per la realizzazione delle sale operatorie, anche al fine di istituire un eventuale polo covid.

 

Il “Comitato l’Urlo dello Jonio”, nella persona del Presidente pro tempore, con il presente documento, intende manifestare le proprie legittime richieste, per come di seguito illustrate.

Premesso che:

  • come noto, il Presidente della Giunta Regionale della Calabria pro tempore, in qualità di Commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dei disavanzi del settore sanitario della Regione Calabria, con decreto 22 ottobre 2010 18, aveva disposto la riconversione dell’Ospedale generale (di base) “Guido Chidichimo” di Trebisacce in C.A.P.T. (Centro di Assistenza Primaria Territoriale) o “casa della salute”, senza l’attribuzione di 50 posti letto, mentre il Pronto soccorso era stato trasformato in P.P.I.R. (Punto di Primo Intervento Rafforzato) e ne era stata sospesa l’attività di cardiologia;
  • a seguito del ricorso spiegato dal Comune di Trebisacce, il Consiglio di Stato, in grado di appello, con la sentenza 2151 del 27 aprile 2015, ha annullato, in parte qua, il succitato decreto 22 ottobre 2010 n. 18 ivi impugnato e ha accertato il lamentato deficit strutturale delle reti di trasporto nel territorio di riferimento, l’orografia e i correlati tempi di accessibilità ai distretti limitrofi,  ritenendo,  in  definitiva,  “ben  poc o  credibile  ch e  la  cont estata  rico nv ersion e dell’Ospedal e “G uido C hidichim o” con sen ta la «concr eta possibil ità del rispetto del livello essen ziale di assistenza concernente la c.d. golden hour», poiché per la maggior parte del bacino di utenza è verosimilmente stimabile un tempo di percorrenza maggiore di 60 minuti verso i presidi ospedalieri di Rossano e Corigliano, ma anche verso quello di Castrovil lar i e di C osenza” ;
  • la prefata statuizione, tuttavia, è rimasta inattuata, ovvero è stata sostanzialmente elusa dal Commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario della Regione Calabria, sicché il Comune di Trebisacce ha proposto ulteriore ricorso al fine di ottenere l’ottemperanza della medesima;
  • con la successiva sentenza 5763 del 18 dicembre 2015, il Consiglio di Stato, in sede di ottemperanza, ha preso atto dell’inerzia delle pubbliche amministrazioni coinvolte e, comunque, del contenuto sostanzialmente elusivo degli atti successivamente adottati (segnatamente, le DCA nn. 9/2015 e 46/2015) e ha accertato l’obbligo, per la Regione Calabria e per il Commissario, di adottare le consequenziali misure idonee a ripristinare la piena tutela del diritto costituzionale alla salute degli abitanti del Comune di Trebisacce e del relativo distretto, nel rispetto degli standard sanitari a tutela dei cc.dd. LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), i quali con riferimento alla tempestività e prossimità dei ricoveri fissano in 60 minuti i tempi di percorrenza per raggiungere il più vicino presidio ospedaliero (HUB, Spoke ovvero ospedale generale);
  • con successiva istanza del 17 gennaio 2017, il Comune di Trebisacce, stante la protratta inerzia del Commissario e dell’Azienda nei sessanta giorni assegnati, ha nuovamente adito l’Autorità Giudiziaria al fine di ottenere la nomina del commissario ad acta per l’attuazione del giudicato, sicché il Consiglio di Stato, con la sentenza 3277 del 31 maggio 2018, ha disposto la nomina del richiesto commissario ad acta;
  • stante la perdurante ed inaccettabile inerzia delle autorità intimate, con successiva istanza depositata il 2 aprile 2019, il Comune di Trebisacce ha rappresentato al Consiglio di Stato che il Commissario ad acta per l’attuazione del Piano e l’Azienda non aveva dato attuazione ai tre giudicati e ha, pertanto, insistito per la nomina giudiziale del commissario ad acta;
  • in accoglimento dell’istanza da ultimo citata, il Consiglio di Stato, con la quarta sentenza 87 del 7 gennaio 2020 [!] ha statuito quanto segue: “nonostante i molti mes i trascorsi, a

 tutt’oggi il Commissar io ad acta per l ’attuazione del Piano di rientr o dai disavanzi del

servizio sanitario della Regione Calabria non sembra avere posto in essere tutti gli  interventi strutturali necessari alla immediata riattivazione dell’Ospedale,   quantomeno con riferimento al Pronto Soccorso, come del resto risulta anche dalla nota prot. n. 244619 del 18 luglio 2018 dello stesso Commissario, ormai risalente  anch’essa a quasi un anno e mezzo fa. Si d eve quindi procedere senza indugio alla   nomina del commissario ad acta nella persona del capo di gabinetto del Ministero  della Salute, con facoltà di subdelega a dirigente da lui designato, per la completa  attu az ione dei giudica ti, di cui s i è detto, e c omunque quan tomen o, e nell’ im med iato,  per riattivare l’Ospeda le di Trebisac ce sec on do uno standard mini mo di efficienza che garantisca almeno un accettabile livello dei LE A n el territorio di i nte resse” ;

– giova precisare, inoltre, che prima della succitata pronuncia del Consiglio di Stato, già il Decreto n. 64/2016 della Regione Calabria, rubricato “riorganizzazione delle reti assistenziali – Modifica ed integrazione DCA n. 30 del 3/03/2016”, aveva previsto, in sede di programmazione sanitaria  –  ergo,  solo  sulla  carta  –  la  “ricon figurazi one  della  Ca sa  della  Salu te  di

 Trebisac ce in Ospedale di zona disagiata. Tale decisione tien e conto dell’ambito   territoriale che comprende n. 17 comuni con una popolazione di circa 54.000 abitanti. Alcuni di questi comuni distano più di 60 Km dallo spoke di Castrovillari, né in  quell’area dell’alto io nio cosentino, a differen za che nella parte tirrenica, insist ono   altre strutture ospedaliere pubbliche o private accreditate integrate nella rete della Emergenza Urgenza. Tenendo conto inoltre che nel periodo estivo la viabilità crea problemi  alla  circolazione  notevolmente  rallentata  dal  traffico,  si  è  ritenuto  di ripro gram mare  l ’attivaz ione  di  un  ospedale  di  zona  disagiata  onde  garantire  un’attività   di   Pronto   Soccors o   presidia to   da   un   organ ico   med ico   dedicato  all’emergenza -urgenza e integrata alla struttura complessa del DEA di Castrovillari  che garantisce il serv izio e l’a ggio rna men to relati vo. Il presidio sarà inoltre dotato  delle specialità e serv i zi prev isti dal DM Sal ute n. 70/2015 per tali tipolo gie di pres idi” ; considerato che:

  • ad oggi, il “G. Chidichimo” di Trebisacce conta unicamente i reparti di radiologia, analisi, dialisi e di lungodegenza; non ha il personale medico e sanitario necessario per la sua completa riattivazione e per garantire un accettabile livello di LEA; mancano gli anestesisti e non è stato affidato l’appalto per la realizzazione delle sale operatorie propedeutiche alla riattivazione di un reparto di chirurgia, imprescindibile all’esistenza di un pronto soccorso;
  • l’attuale situazione di emergenza epidemiologica Covid-19 non può certo far dimenticare la necessità di provvedere, immediatamente, alla riattivazione dell’Ospedale “G. Chidichimo” di Trebisacce secondo uno standard minimo di efficienza che garantisca almeno un accettabile livello dei LEA nel territorio di interesse, per come più volte statuito dal Consiglio di Stato;
  • il Governo, peraltro, con il decreto legge 9 marzo 2020, ha previsto misure straordinarie per l’assunzione di medici, infermieri e personale sanitario, compreso il richiamo dei sanitari in pensione e altre disposizioni per il potenziamento del Servizio sanitario nazionale, anche facendo ricorso agli idonei in graduatorie in vigore o mediante conferimento di incarichi di lavoro autonomo a personale medico e infermieristico, collocato in quiescenza, anche ove non iscritto al competente albo professionale in conseguenza del collocamento a riposo;
  • le predette misure straordinarie permetterebbero di acquisire il personale, medico e sanitario, necessario per la riattivazione del “G. Chidichimo” di Trebisacce;
  • giova precisare, infatti, che la paventata possibilità di istituire un polo Covid presso il “G. Chidichimo” di Trebisacce, ovvero l’eventuale attivazione di posti letto di terapia intensiva presso il medesimo, alla luce dell’aumento dei contagi da Covid-19 anche in Calabria, potrà essere presa in seria considerazione SOLO DOPO LA CONCRETA ED EFFETTIVA

 RIATTIVAZI ONE DELL’OSPE DALE.

***Tanto premesso e considerato,

CHIEDIAMO

alla Struttura commissariale per l’attuazione del piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario della Regione Calabria, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Salute, all’A.S.P. di Cosenza e alla Regione Calabria, ciascuno per quanto di competenza, di provvedere, in attuazione della sentenza n. 87 del 7 gennaio 2020, nonché in forza del Decreto n. 64/2016 della Regione Calabria, alla riattivazione dell’Ospedale “G. Chidichimo” di Trebisacce, secondo uno standard minimo di efficienza che garantisca almeno un accettabile livello dei LEA nel territorio di interesse, anche al fine di ivi istituire, solo successivamente, un Polo Covid per fronteggiare l’emergenza epidemiologica in atto.

A tal fine, chiediamo di provvedere immediatamente:

  • all’assunzione di personale, medico e sanitario, da destinare presso il “G. Chidichimo” di Trebisacce” anche facendo ricorso agli idonei in graduatorie in vigore o mediante conferimento di incarichi di lavoro autonomo a personale medico e infermieristico, collocato in quiescenza, anche ove non iscritto al competente albo professionale in conseguenza del collocamento a riposo;
  • all’affidamento dei lavori per la realizzazione delle sale operatorie presso il “G. Chidichimo” di
  • Con la speranza che la presente diffida possa essere condivisa all’unanimità da tutti i soggetti, pubblici e privati, al fine di poter ottenere la massima diffusione, nonché il tempestivo ed auspicato accoglimento da parte delle autorità competenti.

Distinti saluti

Trebisacce, 13 novembre 2020

Comitato l’Urlo dello Jonio

Il Presidente