Sibaritide-12/02/2022: Accontentarsi di un ufficio di prossimità significherebbe abdicare ad un destino già scritto…….  

 

 

 

 

 

Accontentarsi di un ufficio di prossimità significherebbe abdicare ad un destino già scritto…….

 Solo alcuni giorni fa commentavo sarcasticamente la circolare governativa riguardante la disposizione geografica dei nuovi Uffici di prossimità.

https://twitter.com/Domenic…/status/1490989963126530049…

Pur non avendo nulla contro la loro istituzione, ho ritenuto che questi, date le peculiarità per cui pensati, avrebbero dovuto essere allocati in quelle Comunità di cintura ad alto indice di vulnerabilità. Lo spirito con cui sono stati pensati, infatti, è stato quello di configurarsi come presidi di prossimità amministrativa per quegli ambiti d’utenze, geograficamente, distanti dai classici tribunali.

Pertanto condividendo pienamente la loro allocazione in diversi Comuni dell’Arco Jonico, dato l’elevato IVSM degli stessi, mal comprendo come possa essere stata scelta anche Corigliano-Rossano come sede d’esercizio per siffatti uffici.

A riguardo ebbi a scrivere che la scelta di Corigliano-Rossano quale ambito allocativo di un Ufficio di prossimità è la prova provata di aver indennizzato con un ronzino qualunque il furto di un purosangue di razza.

Viepiù, ho colto retorica nelle dichiarazioni della Presidenza regionale quando, in sede di presentazione, tali uffici sono stati accolti come compensazione agli scippi subiti a seguito della soppressione dei tribunali avvenuta 10 anni fa.

A tal riguardo è d’obbligo ricordare che appare beffarda l’esposizione al plurale. E la burla si configura poiché l’unico tribunale a sparire dalla mappa giudiziaria calabrese fu quello dell’ex foro di Rossano che, guardacaso, restava, geograficamente, più distante dal primo Presidio prossimo.

Mi ha meravigliato, al contempo, il sostanziale silenzio di quasi tutta la categoria dell’avvocatura dell’ex foro sibarita, che non ha storto neppur il naso ad un simile trattamento a pesci in faccia.

Casualmente ho avuto modo di leggere di una proposta di legge redatta dal Consigliere Giuseppe Graziano, sulla necessità di istituire un nuovo presidio di legalità nella città di Corigliano-Rossano al fine di dare sollievo alla domanda di giustizia di cui tutto l’ambito necessita.

https://www.cariatinet.it/graziano-tribunali-soppressi…/

Trattasi, nello specifico, di una proposta di provvedimento amministrativo mirata ad apportare modifiche al decreto legislativo 7 settembre 2012, n.155: “Nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico Ministero”.

Il provvedimento nato dalla collaborazione attiva e fattiva dell’avvocato #DoraMauro, componente del Comitato di Coordinamento Nazionale per la Giustizia di Prossimità, se accolto all’unanimità dall’intera Assemblea regionale, rappresenterà istanza formale al Governo affinché preveda, in attesa di una più ampia e generale riforma della geografia giudiziaria e nell’ambito di un’apposita convenzione, l’apertura del tribunale di Corigliano-Rossano.

Non sarebbe il primo caso, del resto! Anche in atto chiusura dei 31 tribunali, fu istituito il nuovo tribunale di Napoli Nord in Aversa. Quale occasione migliore, dunque, per chiedere la istituzione del nuovo tribunale della Sibaritide con sede in Corigliano-Rossano. D’altronde è chiaro, finanche, ai meno avveduti che lungo i 250km circa che distanziano Crotone da Taranto, i termini giustizia, legalità, sicurezza, siano stati estromessi dal comune vocabolario in atto chiusura, sic et simpliciter, dell’ex Presidio bizantino.

Questo in attesa che il Governo voglia attuare realmente una revisione della geografia giudiziaria, poiché a guardare i fori (e non solo quelli calabresi) qualche perplessità nasce spontanea. Ne cito una su tutte: gradirei che qualcuno mi spiegasse la logica con cui l’area dell’Alto Jonio (da Sibari a Rocca Imperiale), ancor prima dell’accorpamento dell’ex foro di Rossano al Pollino, sia stata inclusa nel foro di Castrovillari. Atteso che il territorio in questione distava e dista un tiro di schioppo da Corigliano-Rossano, mentre Castrovillari è allocato in tutt’altro contesto.

Magari, la solita manina centralista che, da sempre, ama giocare al dividi et impera, già in tempi non sospetti tramava come meglio assottigliare le competenze joniche nella più completa indolenza locale.

A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.

Domenico Mazza