Trebisacce-29/03/2022: SORDITA’ INFANTILE: DA COSA E’ CAUSATA E QUALI SONO LE POSSIBILI SOLUZIONI

SORDITA’ INFANTILE: DA COSA E’ CAUSATA E QUALI SONO LE POSSIBILI SOLUZIONI

 

Un problema di grande rilevanza clinica e sociale è la sordità infantile, una disfunzione dell’apparato uditivo che comporta la perdita parziale o totale dell’udito del neonato o bambino in questione.

Questo deficit neurosensoriale può avere cause ereditarie, batteriche o acquisite. Il 65-70 % è dovuto a cause genetiche, difetti del DNA che il bambino eredita da uno o da entrambi i genitori, il 25-30 % da cause acquisite, patologie, infezioni o infiammazione dell’orecchio, traumi acustici e cranici, disturbi neurologici ed infine una piccolissima percentuale da cause sconosciute.

Il grande filosofo Aristotele afferma che “l’orecchio è l’organo dell’apprendimento“. Se io non sento non posso parlare. E’ solo attraverso l’udito che un bambino impara a parlare. A causa di questa patologia,  comunicare, approcciare e relazionare risulta difficile, ecco perchè parliamo di problema sociale oltre che clinico. 

A che età un bambino inizia a parlare? Vediamo insieme le fasi dello sviluppo del linguaggio: a 9 mesi mostra di comprendere alcune parole semplici e basilari come “mamma” o “pappa“, a 10, inizia ad emettere i suoi primi suoni vocali e a collegare le sillabe fra loro, a 24 è in grado di pronunciare parole comprensibili e dai 3 anni in sù ha già un vocabolario pieno di parole. Ma come ci accorgiamo della sordità? Nessuna reazione a suoni forti, non muove gli occhi in direzione dei suoni, non si gira in direzione del suono, non riconosce le voci dei genitori, ha difficoltà di riprodurre i suoni basilari ed emette dei versi ma nulla di comprensibile.

Tutti ci chiediamo com’è la vita di un bambino sordo.

Affrontare i problemi quotidiani non è facile per nessuno, figuriamoci per un bambino sordo. La sordità lo porta a vivere in una bolla, isolato da ciò che gli accade attorno. Il non poter reagire agli stimoli esterni lo rende incapace di svolgere semplicissimi azioni, come quella di parlare con un amico a scuola, azione per noi banalissima. Questo lo fa sentire diverso dagli altri che a sua volta, percependo la sua diversità, lo escludono spesso, da ogni attività sociale. Fortunatamente nel 2022 esistono delle soluzioni possibili. Prima di tutto, sottoporre i neonati ad uno screening audiologico universale, avere la diagnosi entro i 3 mesi per iniziare l’eventuale percorso di terapia e riabilitazione entro i 6 mesi. Agire subito può fare la differenza. Chi prende in cura un bambino sordo? In primis l’audiologo, poi un gruppo di specialisti fra cui: pediatra, neuropsichiatra infantile, logopedista e psicomotricista. Questi specialisti sapranno individuare bene il problema, le capacità del neonato o bambino al fine di programmare la giusta terapia riabilitativa per portarlo il più vicino possibile a una vita normale come tutti gli altri. Se la sordità non viene corretta fin dalla nascita, o comunque immediatamente dopo averlo scoperto, porta inevitabilmente a una grave disabilità. Nel 2022, grazie alla bravura dei medici specializzati nel settore e grazie alla tecnologia è possibile far vivere una vita “normale” a questi bambini. Perchè parliamo di tecnologia? Perchè esistono apparecchi acustici in grado di diminuire la sordità, apparecchi retroauricolari ed endoauricolari in particolare. Queste protesi acustiche cambiano naturalmente da paziente a paziente, ne esistono di diverse tipologie e sottotipi in base al problema. Grazie a tutto ciò, questa patologia può essere curata, i modi sono tantissimi. Ognuno dei 5 sensi è fondamentale, il nostro corpo è una macchina perfetta, se qualcosa non funziona ne risente subito un’altra parte. 

Finalmente questi bambini possono ritornare a riascoltare e a condurre una vita normale.

MILENA ANGELILLO