Trebisacce-18/02/2023: Terzo megalotto, si procede alacremente ma lavorano solo le macchine

Gallerie s.s. 106
Viadotto-Satanasso

TREBISACCE Terzo Megalotto della S.S.106: i lavori procedono tanto alacremente che, specie nelle gallerie, si lavora anche di domenica…ma, a quanto pare, sembra lavorino solo le macchine, con scarsa ricaduta, invece, sulla mano d’opera e, in particolare, su quella locale. Eliminate le cosiddette “interferenze” con il tracciato della nuova S.S. 106, tra cui quella tuttora in corso dell’acquedotto comunale di Trebisacce, i lavori infatti procedono secondo il previsto crono-programma che metterà la parola fine ai lavori nel 2026, ma delle tanto decantate ricadute sull’occupazione non si è accorto nessuno, tranne pochi lavoratori e tranne i proprietari dei terreni massacrati dalle ruspe e immolati al cemento. Così, dell’avvio dei lavori non si sono accorte nè le maestranze (si è parlato dell’assunzione di migliaia di operai e invece lavorano solo le macchine e qualche centinaio di operai specializzati peraltro provenienti da tutta la Calabria!) e, per di più, non si sono accorti neanche i Sindaci degli 8 Comuni interessati al passaggio della nuova arteria a 4 corsie con spartitraffico, a cui sono stati promessi ben 14milioni di “opere compensative” tuttora al palo e tuttora avvolte da una spessa cortina di mistero. Per la verità al momento di avanzare le proposte, i Sindaci, lungi dal convergere su una proposta complessiva e condivisa, hanno recitato a soggetto, presentando una serie di progetti tutti di ambito comunale, tutti molto costosi, tutti difficilmente compatibili con le regole d’ingaggio vigenti per le opere pubbliche finanziate dallo Stato e quindi difficilmente realizzabili. Il compito di mettere d’accordo i sindaci e farli convergere su una proposta di respiro sovra-comunale (per esempio un fronte-mare con pista ciclabile da Cassano Jonio a Roseto Capo Spulico) era stata affidata alla Regione che comunque, sia con la Giunta-Oliverio che con la Giunta-Occhiuto, non ha inteso farsi carico della questione. Sarebbe quindi il caso, secondo il sentire comune, che i sindaci tornassero a far sentire la propria voce ora che i lavori sono in pieno svolgimento. Intanto, nella loro fase di avvio la Webuild che esegue i lavori come General Contractor, nel rispetto degli accordi sottoscritti con i Comuni, sta procedendo all’eliminazione delle suddette “interferenze” che incontrano sul tracciato. Per quanto riguarda il comune di Trebisacce, a seguito dello schema di Convenzione sottoscritto con la controparte, la Società Sirjo sta procedendo, a proprie spese, allo spostamento di un tratto dell’acquedotto comunale “Giordomenico” la cui tubazione interferisce con il tracciato della nuova S.S. 106. Che fine farà, invece, il serpentone che sovrasta la frazione Pagliara, che secondo una prima ipotesi doveva essere demolito e sostituito da collegamenti con il Bivio di Albidona? Che fine ha fatto, a questo proposito, il Bivio bidirezionale lato-nord di Trebisacce, di Albidona e di Alessandria del Carretto scomparso dai radar con grave danno per il Comune di Trebisacce che passerà dalle attuali 3 uscite-entrate a un solo Bivio, peraltro monodirezionale, lato-sud, che dovrà servire sia Trebisacce che Villapiana? Domande legittime, queste, che i Sindaci dovrebbero porre con urgenza sia all’Anas sia al General Contractor, anche per evitare che del miliardo e 300milioni di euro spesi per realizzare l’opera nell’Alto Jonio non restino neanche le briciole tranne un nastro di asfalto comodo solo per i fruitori della S.S. 106 che la utilizzeranno per raggiungere la direttiva adriatica.  

Pino La Rocca