Rocca Imperiale- 22/05/2024: Pubblico comizio della lista n.1 # RoccacheCambia3.0 / Al microfono Martina Fanelli, Marino Buongiorno e Giuseppe Ranù

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Rocca Imperiale: 22/05/2024

Pubblico comizio della lista n.1 # RoccacheCambia3.0

Al microfono Martina Fanelli, Marino Buongiorno e Giuseppe Ranù

I candidati al Consiglio Comunale e il Candidato Sindaco Giuseppe Ranù, della lista n.1 # RoccacheCambia3.0, hanno dato appuntamento, alle ore 22,00, ai loro numerosi sostenitori in Piazza Giovanni XXIII, per la competizione elettorale in via di svolgimento. Si vivacizza giorno dopo giorno il confronto dialettico con la lista n.2 “Rocca nel cuore” con candidato sindaco Ferdinando Di Leo. E la giovanissima e determinata Martina Fanelli, tra i tanti passaggi, ha esternato che: “Il mio sogno è quello di migliorare Rocca Imperiale e come dice l’emblema della spensieratezza se vuoi sognarlo puoi farlo, ma è ancora più incredibile che puoi farlo quando hai una squadra come la mia”. E ancora: Per un bravo amministratore necessitano onestà, lealtà ed empatia. Ascolterò tutti a prescindere dalla razza, dalla religione e dal sesso è questa si chiama empatia. Quando il 10 giugno faremo la sfilata per le Olimpiadi di Parigi -come sostengono gli avversari-altri potranno candidarsi alla statuetta come migliore sceneggiatore del “muro del pianto”. ‘Qualcuno’ sottovaluta il progetto della Ciclovia della Magna Grecia con delle petizioni irragionevoli: “Mancano le biciclette!” Ha ancora parlato di incentivare il turismo inclusivo. E ha continuato parlando di altri e nuovi progetti che intende realizzare nel prossimo futuro e ha ringraziato la forza pubblica per la sicurezza che garantisce tutto l’anno e i giornalisti che non fanno mancare le notizie. Per Marino Buongiorno è facile parlare di commercio, di limoni, ecc., ma per attrarre gli imprenditori è necessario pensare anche alle infrastrutture e noi abbiamo pensato a fornire strade percorribili. Come può un imprenditore arrivare a comprare prodotti se non può raggiungere nemmeno i fondi? Noi abbiamo dato dignità alla nostra città. Abbiamo una visione precisa per Rocca Imperiale: solidale, digitale, istruita e libera, ad economia circolare e ne ha spiegato i contenuti. Sulla visita del Presidente Occhiuto ha detto: ”Il presidente di una Regione dovrebbe essere di tutti. I treni comprati viaggiano per tutta la Calabria, ma non sulla nostra tratta. ”Siamo i dimenticati della Regione Calabria!”. Abbiamo preso una terra a terra, abbiamo imparato a camminare per riprenderla, abbiamo imparato a correre per realizzare i progetti e ora non ci basta più perchè vogliamo volare! E il 10 sarà un bel Buongiorno!- Poi il leader Ranù ha subito chiosato: ”Quando gli avversari fuggono bloccano le piazze!-Questa sera è giunto da Marte il Presidente Occhiuto!-Noi siamo quei sindaci che rispettano le regole, che agiscono nell’interesse della comunità. Stasera ci è stata presentata una Calabria antica: ”Se ci sarà lui sindaco io sarò più disponibile”. I giovani sono per la meritocrazia e non per le raccomandazioni. Il nostro principio è che bisogna sostenere chi è capace di dare risposte ai problemi e non favorire gli amici. “Ha svenduto la Calabria ai poteri forti romani!”. Mario Oliverio è venuto a Rocca Imperiale, ma con progetti e finanziamenti e Occhiuto non ha portato nulla. E ancora ha parlato del ruolo di Commissario alla Sanità che non ha aperto gli ospedali. Del suo sostegno all’autonomia differenziata che porterà ulteriori problemi per noi calabresi. Avrebbe dovuto, Occhiuto, puntare sulla Prevenzione e invece le liste d’attesa aumentano e anche la mobilità passiva. E’ venuto qui per prendere voti per le elezioni europee!. E poi Ranù ha continuato con altre problematiche: penuria di acqua per gli agricoltori e per il limone Igp, chiusura del Consorzio di bonifica, abbandono della zona industriale rocchese, albergo diffuso, porto turistico, ecc. ecc. “La nostra è una sfida per lo sviluppo del nostro territorio”.

Franco Lofrano