Calabria-02/08/2025: Tutte e tutti a Messina il 9 agosto!
COMUNICATO STAMPA
Tutte e tutti a Messina il 9 agosto!
Il Movimento No Ponte Calabria rilancia la mobilitazione e chiama alla partecipazione collettiva alla manifestazione del 9 agosto a Messina, con appuntamento alle ore 18.00 a Piazza Cairoli, per ribadire con forza e determinazione che Calabria e Sicilia non si toccano!
Ci avevano detto che sarebbe stata “l’ultima estate senza ponte”. Sono passati due anni da quei proclami e ancora non si vede neanche un cantiere, ma le risorse vengono già bruciate dalla Stretto di Messina S.p.A. e da Webuild, in un vortice di progettazioni inutili, consulenze d’oro, spot pubblicitari e finti dibattiti. Mentre rubano futuro a intere generazioni, i governi nazionali e le Regioni giocano con la propaganda, tagliano le opere davvero necessarie e concentrano i fondi su un progetto fallimentare.
È di questi giorni la notizia che, con i tagli al PNRR, l’alta velocità Salerno-Reggio Calabria è stata affossata, insieme a molte infrastrutture davvero utili al Sud. Intanto i 14 miliardi del ponte restano blindati, scippati alle vere priorità delle nostre comunità. E non ci raccontino più la favola dell’Europa: la Commissione Europea ha già chiarito che non intende finanziare il ponte e che il progetto è fuori da ogni logica di sostenibilità.
Nel frattempo, in Sicilia e Calabria si raziona l’acqua, con reti colabrodo, dighe abbandonate e interi quartieri a secco. Nella sola Messina, ogni giorno, i cantieri del ponte porterebbero via 5 milioni di litri di acqua, pari al 20% del fabbisogno cittadino. Siamo alla follia. Invece di investire su invasi, acquedotti, trasporto pubblico, scuole, ospedali, aree interne, il governo alimenta un’opera inutile e dannosa, che serve solo ad arricchire pochi e a militarizzare lo Stretto.
Sì, perché il ponte è ormai dichiaratamente un’opera di interesse militare, inserita nei disegni di guerra nel Mediterraneo. Lo dice lo stesso governo Meloni: dietro il progetto si nasconde una strategia dual-use – civile e militare – che rende ancora più centrale il ruolo di avamposto bellico di Sicilia e Calabria.
Per questo chi dice NO AL PONTE dice NO ALLA GUERRA. E chi rifiuta la logica del riarmo e della distruzione deve battersi oggi contro questa follia cementizia e bellica.
Come se non bastasse, anche il passaggio al CIPESS – il comitato che dovrebbe valutare la fattibilità economica dell’opera – rischia di trasformarsi da atto tecnico a passaggio politico forzato, pur di far avanzare un progetto che non ha i requisiti, non ha i fondi europei, non ha senso.
Lo diciamo con chiarezza:
Vogliamo acqua, non cemento. Servizi, non armi. Lavoro utile, non cantieri inutili.
Rifiutiamo un modello di “sviluppo” che devasta i territori per arricchire i soliti noti.
Il 9 agosto a Messina ci saremo con una delegazione calabrese, con i nostri striscioni, le nostre ragioni e la nostra rabbia.
Invitiamo tutte e tutti a partecipare: comitati, realtà sociali, cittadini, sindacati, associazioni.
Costruiamo insieme l’opposizione popolare al ponte e alla guerra.
Il futuro dello Stretto lo decidiamo noi, non i generali, non le multinazionali, non Salvini.
NO Ponte Calabria