Acri-19/02/2012:INCONTRO CULTURALE
INCONTRO CULTURALE
Fra Leonardo Petrone è nato il 17 Gennaio 1937 a Policaretto di Acri. Nevicava quella sera del 5 febbraio 2012, quando nel salone “P. Giacinto” presso i frati Cappuccini è stata presentata la II edizione del volume “Savana e Foresta”. Il superiore del convento, fra Pietro Ammendola, ha parlato di fra Leonardo e della sua esperienza missionaria, esprimendo stima e ammirazione per una vita così movimentata. A presentare “Savana e Foresta” è stata Franca Julia, con una relazione splendida e profonda che ci ha fatto rivivere tante emozioni, rievocando luoghi e avvenimenti capitati a fra Leonardo durante i suoi lunghi anni in terra africana. Solo un avventuriero come fra Leonardo ha saputo subito integrarsi nella vita e nelle abitudini degli africani. Il 28 Gennaio 1980 inizia l’esperienza missionaria di padre Leonardo nella Repubblica Centrafricana, precisamente a Paoua. Si dedica all’assistenza di 25 villaggi, dispersi nell’immensa Savana. Il più distante a 75 km, raggiungibile solo nella stagione secca, in 4 ore di fuori-strada. In 16 anni si sono costruite 7 chiese, la cappella delle suore, l’ospedale di Bedaya, il “Centro Handicappati”, il “Centro radiologico”, oltre ad alcune casette per poveri. In questa attività doveva improvvisarsi ingegnere, impresario, capo cantiere ed operaio specializzato. Ne è venuto fuori un rispettabile villaggio con fogne, acqua e luce. Tante soddisfazioni, ma anche tante prove, a causa di guerre civili e altri avvenimenti incresciosi. Ma fra Leonardo non si è mai scoraggiato, affidandosi a Dio e alla sua protezione. Padre Leonardo il 14 Ottobre del 96 parte per il Kongo per offrire anche là la sua testimonianza di missionario impegnato nel sociale. Lo chiamano il cappuccino coraggioso che ritorna dopo 300 anni. Infatti nel 1600 di cappuccini in Congo ne approdarono tanti: portoghesi, francesi, italiani. Ma ben presto il Congo venne chiamato “la tomba dei cappuccini”. Veri uomini della foresta sono i Pigmei che vivono della generosità della foresta e non accumulano niente. Anche i vestiti sono offerti dalla foresta. Nella comunità pigmea non ci sono capi, tutti hanno uguale autorità. Vivono nella povertà e nella privazione dei beni più elementari, perché le loro ricchezze naturali – (oro,legname, cacao…) sono sfruttate dalle multinazionali. A conclusione, fra Leonardo spiega il motivo della seconda edizione del libro. Nella prima edizioni erano troppi gli errori tipografici. E poi mancavano dei racconti che erano andati persi nel computer. La nuova edizione risulta quindi abbellita e corretta. Nel libro fra Leonardo ci ha resi partecipi di ciò che ha visto, sentito e gustato. Ci ha fatto conoscere un popolo ancora felice, perché vivono “la civiltà del poco” e non quella dell’opulenza.
Io concludo dicendo: leggi e rifletti.
Anna Maria Algieri