Albidona-21/08/2015: Tutti presenti a manifestare affetto e solidarietà al sindaco Aurelio e famiglia.

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Albidona:21/08/2015

Tutti presenti a manifestare affetto e solidarietà al sindaco Aurelio e famiglia.

Grande partecipazione ha fatto registrare la manifestazione di affetto e di solidarietà promossa per il sindaco Salvatore Aurelio e famiglia che ha subito la notte tra il 14 e 15 agosto, un vero e proprio attentato a causa di un incendio doloso all’abitazione del primo cittadino che avrebbe potuto trasformarsi in tragedia perchè avrebbe coinvolto l’intera famiglia, figli e nipotini compresi.Per fortuna il figlio del Sindaco Dario,svegliato dal fumo che intanto entrava in casa, è riuscito a dare l’allarme e a evitare il peggio per la famiglia. Presenti alla manifestazione del 21 agosto, all’interno dell’asilo comunale, tutti i sindaci dei comuni dell’alto jonio, consiglieri regionali, autorità civili, religiose e militare. Chi non è potuto essere fisicamente presente ha comunque inviato un messaggio o un telegramma di solidarietà, di stima e di affetto. Nel ruolo di moderatore il giornalista del quotidiano del Sud Franco Maurella, che dopo aver ricordato ai presenti il triste episodio dell’attentato ha affermato che ciò che rimane è l’atto vile e odioso di un gesto criminale che di democratico non ha nulla. Durante i lavori gli occhi dei numerosi presenti si posano sul  sindaco Aurelio, seduto tra i relatori, che mostra un viso visibilmente affranto dal dolore, emozionato e stanco. Così come emozionati e con gli occhi umidi sono i cittadini albidonesi presenti che non usano parole, ma i loro gesti esprimono tutto l’affetto del mondo al loro sindaco come politico e come persona educata, gentile e cordiale. Sono lì, tutti pronti in massa a condannare l’atto vile, di violenza e di criminalità che si è consumato e a sottolineare con forza che tali atti non abbiano più a ripetersi. E’ intervenuto su questo tenore il vice sindaco Urbano che con forza ha sostenuto che simili atti violenti non trovano giustificazione alcuna e vanno puniti.  Subito dopo il moderatore Maurella ha dato lettura dei messaggi giunti da S.E. il Vescovo Savino, dal Presidente della Regione Oliverio, dal Prefetto Tomao , da Carlo Guccione, da Ernesto Magorno,ecc.Tantissimi gli amministratori e le autorità presenti la cui lista completa sarebbe lunga:Mario Franchino, Michele Viceconte,il comandante dell’arma dei carabinieri di Trebisacce Vincenzo Bianco,il parroco di Albidona don Massimo Romano,Rosanna Mazzia(sindaco di Roseto Capo Spulico),Franco Fiordalisi (sindaco di Montegiordano),Giuseppe Ranù (sindaco di Rocca Imperiale),Antonio Cersosimo (sindaco di San Lorenzo Bellizzi), il vice sindaco di Villapiana Luigi Cavaliere, l’assessore di Amendolara Domenico Falsetti,ecc. Una capillare e sentita vicinanza al sindaco e alla famiglia Aurelio. Il segretario della locale sezione del PSI, Giovanni Munno, ha sottolineato che trova spazio la protesta, lo sciopero, l’occupazione ma non la violenza. La speranza è che Albidona possa ritornare a vivere serenamente perché i cittadini devono guardare avanti e alla democrazia e non rassegnarsi alla violenza. Il consigliere regionale Mauro D’Acri invita a una pubblica riflessione: Chi può essere stato? E poi continua chiarendo di come sia difficile oggi fare l’amministratore che ogni giorno deve combattere e affrontare mille problemi. Sulla sicurezza ha ricordato che si sta impegnando con il governo Oliverio e, come figlio di agricoltore, ha pazienza perché è abituato a preparare il terreno, a seminare e a raccogliere i frutti. E così si raccoglieranno i frutti sulla sicurezza con i progetti regionali messi in campo che guardano verso la tutela dei cittadini. Il consigliere regionale Aieta ricorda che è lunga la lista degli amministratori che subiscono la violenza e che spesso operano in solitudine facendo ambulatorio nel ricevere ogni giorno cittadini che presentato tanti e variegati problemi. Queste persone che compiono questi atti vili non si rendono conto delle difficoltà di amministrare e soprattutto colpiscono all’impazzata senza tener conto che coinvolgono anche la famiglia delle vittime. Il termometro della vicinanza dei cittadini al sindaco lo testimonia questa sala stracolma di persone. “Noi vogliamo una Calabria libera e democratica!”, ha concluso Aieta. Per il già assessore regionale Luigi Incarnato la nostra è una terra difficile e complessa e in nessun caso questi atti vanno giustificati. Bisogna fare in modo di isolare chi compie questi atti e metterli nelle condizioni di avere paura. Incendiare la porta dell’abitazione del sindaco è un gesto pericoloso e le istituzioni devono fare squadra e applicare la democrazia. Per il sindaco di Cassano all’ jonio, Gianni Papasso, questo atto criminoso non ha colpito solo il sindaco galantuomo Aurelio, ma l’intera cittadina. Si tratta di un atto vergognoso. Io ci sono passato, ma non mi sono piegato al loro volere. Abbiamo un mandato da portare avanti e dobbiamo contribuire a estirpare la delinquenza che dilaga sul territorio. Esprimo la mia solidarietà e quella dell’intero territorio che è stato colpito con questo atto e affermo che è stata colpita l’intera Istituzione. L’On.le Antonio Mundo, punto di riferimento politico, considerato da tutti, il pilastro della politica sul territorio, dopo aver salutato tutti i presenti, ha sottolineato che l’attentato ha offeso l’intera comunità albidonese che negli anni è sempre stata tranquilla anche nei momenti in cui si è vissuto un confronto politico acceso. Questo attentato poteva trasformarsi in tragedia e chi ha compiuto questo gesto è un criminale. Non possiamo rinunciare al valore della democrazia se vogliamo un futuro migliore. Seppure in presenza di uno smisurato tasso di disoccupazione e mentre speriamo in un segnale utile a riguardo da parte della Regione Calabria, ogni cittadino per il proprio ruolo e per le proprie capacità deve attivarsi per contribuire a costruire un futuro migliore. E’ giunto il momento delle conclusioni che spettano al sindaco Salvatore Aurelio che molto commosso al microfono esterna: ”Non so se trovo la forza di dire tutto ciò che ho ne cuore” e  saluta tutti i cittadini albidonesi a cui dice: ”Senza il vostro aiuto, la vostra comprensione non avrei la forza per andare avanti”. E’ gravissima l’offesa che ho ricevuto e non nascondo che vivo un tormento interiore: dimettermi o continuare? La notte non dormo, o se riesco a chiudere gli occhi l’agitazione che vivo me li fa riaprire. Ma devo continuare ad andare avanti e a completare il mandato. (…un nodo alla gola e delle lacrime che solcano il suo viso gli impediscono di continuare. Un attimo di pausa, raccoglie le forze, e supera il momento di emozione e riprende). Invita i giovani ad avvicinarsi alla politica perché solo grazie al loro impegno alla loro passione sarà possibile costruire un futuro migliore. Intanto le indagini per smascherare il colpevole o i colpevoli procedono con la speranza di consegnarli alla giustizia allo scopo di dare più sicurezza a tutti i cittadini. Grazie, Grazie a tutti. Ora tutti in piedi e un plauso corale in segno di vicinanza invade la sala.

Franco Lofrano