Trebisacce:20/04/2016 Diritti Universali nella Carta della Cgil per affermare la libertà e la legalità.

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Trebisacce:20/04/2016

Diritti Universali nella Carta della Cgil per affermare la libertà e la legalità.

La nuova “Carta  dei diritti Universali del Lavoro”, la proposta di legge di iniziativa popolare creata dalla CGIL Nazionale, è stata presentata questa mattina nell’aula Magna “Silvana Palopoli” dell’I.T.S. “G. Filangieri” di cui è dirigente scolastica la dottoressa Domenica Franca Staffa. Nel seminario di studio organizzato dalla CGIL –Pollino-Sibaritide-Tirreno, si è discusso di Lavoro, di Legalità, di Futuro e delle tre iniziative referendarie della Cgil. Una giornata di studio impegnativa, ma ricca di stimolanti contenuti. Tante e a tema le domande poste dagli studenti che hanno partecipato attivamente ai lavori e che si sono confrontati con le istituzioni, con i dirigenti sindacali e con l’associazione “Libera” impegnata, ormai da 20 anni, nella difesa dei diritti e della legalità. Questa giornata di studio si è realizzata grazie alla grande sinergia  tra la dirigente scolastica Staffa che si è resa subito disponibile e la Cgil che ha fatto tappa al Filangieri di Trebisacce, ma che da tempo è impegnata ad incontrare i cittadini e i gli iscritti sull’intero territorio nazionale. Infatti la Cgil  sta proponendo una grande sfida che oltre alla proposizione della “Carta”  vede la promozione di tre quesiti referendari volti alla cancellazione dei Voucher, alla rafforzamento della responsabilità solidale negli appalti ed alla maggior tutela in caso di licenziamenti illegittimi. La scelta fatta dalla Cgil con la proposta della Carta dei diritti universali del lavoro, di dare valore ai saperi, di tutelare la professionalità, di estendere i diritti rispettando le peculiarità del lavoro autonomo e di ampliare la partecipazione democratica, vuole rinnovare il lavoro tutelandone la qualità e i diritti. La Cgil si rivolge al lavoratore inteso come persona che costruisce un progetto di vita e che ha bisogno di un ragionevole pacchetto di tutele quando lavora e quando cessa la propria attività lavorativa”; quando cerca un lavoro o ancora quando resta temporaneamente privo di occupazione, il che è sempre più ricorrente in un mercato del lavoro ricco di criticità occupazionale. Una Carta dei Diritti Universali del Lavoro, quindi, come Patrimonio di Libertà, per dare diritti al lavoro subordinato, precario e autonomo, per estenderli e riconoscerli a tutti. In sostanza la Carta dei Diritti Universali prevede una nuova normativa a favore di un’occupazione stabile, rimuovendo le forme di lavoro precario, garantendo un equo compenso, il diritto alla formazione permanente, il diritto alla reintegra per chi è stato colpito da un ingiusto licenziamento. Di questo nuovo Statuto dei Lavoratori ne hanno discusso con interventi pregnanti la dottoressa Domenica Franca Staffa (dirigente scolastica del Filangieri), Angelo Sposato (Segretario Generale CGIL Territoriale), Monica Manera (Avvocato CGIL del Foro di Castrovillari), Don Ennio Stamile (Referente Libera Calabria),  Rosanna Mazzia (Sindaco di Roseto Capo Spulico), Giuseppe De Lorenzo (referente  Cgil Territoriale), Antonio Di Franco (Responsabile Camera del Lavoro Cgil Alto Jonio), Sandrino Fullone (Presidente direttivo regionale Cgil). Le conclusioni sono state affidate a Gianna Fracassi (Segretaria CGIL Nazionale). Eccovi gli studenti che si sono alternati a porre le domande e riflessioni: Brogna Adele, Francesco Fornito, Angelo Pittelli, Berardi Domenico, Giulia Tufaro, Furiato Angelo, Antonella Spagna, Sposato Maria Teresa, Valentini Caterina, Varlaro Francesca, Budo Flavia, ecc. La dirigente scolastica Staffa, in apertura dei lavori, ha sottolineato che al Filangieri si punta sulla formazione e bisogna fare lezione con serietà e impegno. Nelle scuole occorre il rispetto delle regole. Uso lo slogan: ”La forza sta nella mente” e dobbiamo continuare a lottare per affermare l’onestà. Così facendo si tutelano i diritti dei minori e la Cgil è con noi, oggi, per arricchire il nostro lavoro educativo e formativo. Da qui è partito un video con un sunto sul film: “Pane e Libertà” che ha offerto, ai numerosi presenti, l’opportunità di rivivere storicamente la violenza sui minori, lo sfruttamento minorile, la mancanza di dignità che genera l’assenza di rispetto e la capacità rivoluzionaria e di riscatto dei “Cafoni” che uniti riescono a portare lo storico Di Vittorio in parlamento a difesa dei diritti dei più deboli, oltre ad essere stato uno dei padri della Costituente. Così Angelo Sposato ha ricordato la figura carismatica di Di Vittorio e la sua lotta per la conquista della Libertà. Ed è prossimo il 25 Aprile che lo ricorda a tutti noi. Ha parlato del progetto sperimentale della Cgil che aggiorna i diritti sul lavoro, sulla legalità e sul futuro. Antonio Di Franco, ricoprendo anche il ruolo di coordinatore dell’evento, ha inviato ai giovani, tra l’altro, il messaggio di non smettere di coltivare un sogno che è quello di essere classe dirigente in questa società. Monica Manera come avvocato della Cgil, già vice sindaco di Trebisacce, ha sottolineato che l’istruzione è il presupposto di tutte le libertà. La Carta dei diritti è una risposta al Jobs Act e si è soffermata sulla formazione continua come diritto ad essere informati costantemente. Dal sapere nasce la consapevolezza e l’affermazione dei propri diritti. Con l’unione di tutti i lavoratori cresce la forza per ottenere i diritti. Monica Manera in collaborazione con il Prof. di Diritto  del Filangieri, Matteo Del Gaudio, sono riusciti a far intervenire in modo ordinato gli studenti che hanno impreziosito l’evento con i loro contributi molto pertinenti. Da questa sinergia tra colleghi è nato anche un nuovo emendamento che è stato apprezzato dai relatori che è quello di far riconoscere il diritto al lavoratore di operare sul proprio luogo di lavoro  che è stato definito: ”Diritto alle radici”, perché un lavoratore deve operare dove sono i suoi interessi personali e familiari. Il messaggio inviato agli studenti da Monica Manera: ”E’ nobile e doveroso battersi per i diritti dei lavoratori. Dobbiamo essere i protagonisti per sollevare le sorti del futuro”. E intanto scorre il video con la canzone di Checco Manera: “Sveglia Italia”. Di Franco, intanto, annuncia la raccolta delle firme per la tutela dei lavoratori a 360°. Don Ennio Stamile (referente Libera Calabria) partendo dall’enciclica di Giovanni Paolo II ha sottolineato, tra l’altro, che le norme esistono, ma manca la coscienza. Continuano le raccomandazioni per un posto di lavoro che è una logica mafiosa. Le persone si rivolgono a noi preti: ”Se volete voi..” che è una logica mafiosa che privilegia taluni a danno delle competenze. Noi dobbiamo creare le condizioni affinchè ciò non si verifichi. Troppe persone sono costrette a lasciare i propri luoghi, le nostre bellezze. Cosa possiamo fare per sconfiggere ciò? Sono ormai 130 anni che se ne parla di combattere contro le mafie e la subcultura. Chi ha gestito il potere politico ha lasciato fare. Fare antimafia significa rafforzare le procure, mancano i magistrati, chiudono i tribunali. Collusioni, connivenze e cuncussioni. La lotta alle mafie si fa dicendo dei NO secchi! Ma anche questo momento con i giovani va bene! Un gesto concreto è rappresentato da “Libera” che grazie alla confisca dei beni quest’ultimi ritornano ai cittadini. Giuseppe De Lorenzo ha spiegato cosa si cela dietro lo sfruttamento in agricoltura dei migranti. Con questa crisi l’imprenditore pagando meno i lavoratori sfruttano meglio e massimizzano il profitto. Il caporalato nella nostra zona è presente. Dietro il silenzio e l’omertà c’è l’istituzione che dice e non fa. Il caporalato che risponde ad un capo bastone e l’istituzione non fa ciò che dovrebbe. Per Rosanna Mazzia il sindaco è una figura di collegamento tra lo Stato e i cittadini. Per fortuna la nostra zona è un’isola felice per la lotta alla criminalità. Ed è una zona che dobbiamo continuare a tutelare. Il passaporto per lottare contro la criminalità è quella di allontanarsi dalla sub cultura, quella mafiosa. Oggi parliamo di diritti per liberare i lavoratori dal precariato. Se ci sono i diritti esistono i doveri. Ci sono persone senza competenze e noi dobbiamo pensare alla loro formazione. Il mondo ci chiede di essere preparati per una sfida globale. Sandrino Fullone spiega dell’importanza della figura di Di Vittorio e che la maturità si dimostra aprendo le scuole al territorio per confrontarsi. La scuola deve puntare ancora sulla ‘Memoria’ e deve essere Intergenerazionale perché deve cogliere il presente e guardare al futuro. Per Gianna Fracassi l’incontro ha riguardato una ricca lezione di storia e di legalità con attiva partecipazione, cosa che non capita spesso. Il diritto all’istruzione è fondamentale e ‘Peppino’ nel film ha voluto comprare il libro delle parole e poi è diventato un padre della Costituente. Conoscere, capire è un’azione democratica per contribuire al processo sociale in modo attivo. Oggi ancora, purtroppo, esistono bambini che non si trovano nelle condizioni di frequentare una scuola e non godono del dritto all’istruzione, diritto ai saperi, all’apprendimento permanente, alla formazione permanente per avere le competenze di base che consentono di affrontare tutte le sfide. Gli studenti hanno chiesto quali sono le condizioni di lavoro oggi. Ed io rispondo: precariato, disuguaglianza tra lavoratori a prescindere dal tipo di lavoro che si svolge. Il Voucher per camuffare il lavoro nero (oggi è diventato il sostituto del lavoro a tempo determinato). Per l’azione referendaria sugli appalti dico che manca il controllo sulle ditte che accettano il sub appalto e si perde in qualità. Lavorare sotto il sole per pochi euro ha visto morire lavoratori e non solo immigrati, ma anche italiani. Compito del sindacato è verificare sui campi di lavoro. Oggi bisogna combattere per la dignità e libertà. Dignità significa non dover chiedere favori, ma è il diritto ad un lavoro decente. Ad un lavoro assistito da diritti. I cafoni del film non avevano dignità perché non avevano diritti. Libertà e dignità significano non togliersi il cappello, non abbassare la testa, ma significa combattere. I diritti, Peppino del film, li ha lasciati a noi e noi li lasciamo a voi giovani.

Franco Lofrano