Trebisacce-11/08/2016:La dimensione europea dell’educazione (di Pino Cozzo)

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La dimensione europea dell’educazione

Di Pino Cozzo

È del 2000 l’incontro del Consiglio Europeo che ha determinato una svolta significativa nella storia della cooperazione europea nell’area dell’istruzione e della formazione. Approvando l’obiettivo strategico di trasformare l’Unione entro il 2010 nell’«economia della conoscenza più competitiva e dinamica del mondo», il Consiglio Europeo ha riconosciuto per la prima volta il ruolo dell’istruzione come fattore fondamentale dello sviluppo economico e sociale dell’Europa. Per comprendere appieno il rilievo del dopo Lisbona, è importante evidenziare la storia e lo sviluppo di questo processo. Europa e istruzione: una storia recente. Contrariamente a quanto si pensa, la cooperazione comunitaria nel settore dell’istruzione è giovane. Il primo programma di attività approvato risale appena al 1976. Le aree di intervento,  a suo tempo individuate, identificarono sostanzialmente le principali linee di azione su cui si è fondata per più di venti anni la cooperazione educativa. È questa la fase pionieristica e non strutturata delle azioni pilota e delle iniziative sperimentali.

  • La prima è quella che comprende tutte le azioni finalizzate al miglioramento della corrispondenza tra i sistemi di istruzione e quindi fra le altre la raccolta di documentazione, le iniziative di cooperazione in senso lato, gli scambi;
  • la seconda è quella collegata all’interazione con il mercato del lavoro e orientata alla formazione professionale, e include quasi tutti i progetti che beneficiano dei finanziamenti più cospicui;
  • la terza area è comprensiva di tutte le iniziative finalizzate alla realizzazione di una politica di pari opportunità educative per tutti.

Si può, inoltre, distinguere, trasversalmente alle prime tre aree, il settore della lingua straniera che per taluni aspetti di strumentalità ha connessioni più accentuate con la prima area. Con più specifico riguardo al comparto dell’istruzione è duplice la linea di azione comunitaria nei confronti delle politiche nazionali: l’incentivazione della cooperazione tra gli Stati membri; l’integrazione della loro azione. Tale integrazione – va sottolineato – avviene nel pieno rispetto della responsabilità di ogni Stato membro, per quanto riguarda i contenuti dell’insegnamento e per quanto attiene all’organizzazione dei sistemi educativi, nonché nel pieno rispetto delle diversità culturali e linguistiche. I principi cui si ispira l’azione comunitaria, sussidiarietà e rispetto delle diversità, sono pertanto confermati in continuità con le linee di orientamento precedenti.

L’azione della Comunità è indirizzata al raggiungimento dei seguenti obiettivi:

  • sviluppare la dimensione europea dell’istruzione, segnatamente con l’apprendimento e la diffusione delle lingue degli Stati membri;
  • favorire la mobilità degli studenti e degli insegnanti, promuovendo fra l’altro il riconoscimento accademico dei diplomi e dei periodi di studio;
  • promuovere la cooperazione tra gli istituti d’insegnamento;
  • sviluppare lo scambio di informazioni e di esperienze sui problemi comuni dei sistemi di istruzione degli Stati membri;
  • favorire lo sviluppo degli scambi di giovani e di animatori di attività socio educative;
  • incoraggiare lo sviluppo dell’istruzione a distanza.

Ma il modello base della cooperazione non muta: promozione di progetti transnazionali che facilitino la conoscenza reciproca e lo scambio di esperienze nel rispetto della diversità.