TREBISACCE-03/03/2017: Non è stato bocciato l’adeguamento della S.S. 106 ma è stato bocciato quel progetto ..
TREBISACCE Non è stato bocciato l’adeguamento della S.S. 106 ma è stato bocciato quel progetto perché, così com’era, massacrava il territorio, comportava un enorme spreco di denaro pubblico ed era quindi ampiamente prevedibile che, soprattutto per quest’ultima ragione, la Corte dei Conti ne ritirasse la Delibera. A sostenerlo, smentendo quanti hanno sostenuto il contrario, è stato l’avv. Rinaldo Chidichimo portavoce del Comitato Civico che da sempre si oppone all’attuale tipologia di progetto sostenendo invece la tesi del raddoppio dell’esistente. Ipotesi, questa, fortemente sostenuta, soprattutto per ragioni di tutela ambientale, anche dalla R.A.S.P.A. (rete delle associazioni per l’autotutela). «Nessuno può pensare – ha dichiarato l’avv. Chidichimo – che la S.S. 106 arrivi fino a Montegiordano e riprenda poi da Sibari con quattro corsie e nell’Alto Jonio possa essere mantenuta nelle condizioni pietose in cui si trova oggi ma, per adeguarla agli standard europei, basta realizzare tre gallerie per bypassare i tre paesi di Trebisacce, Amendolara e Roseto e poi raddoppiare il tracciato esistente così come, del resto, è stato fatto in Basilicata e come si sta facendo sulla S.S. 534 Sibari-Firmo. Così facendo si salvaguarda l’ambiente, si risparmiano preziose risorse pubbliche e, siccome le risorse stanziate sono sufficienti, si accelerano le procedure e si offrono subito opportunità lavorative a centinaia di lavoratori». Alla domanda del cronista relativa al fatto che correggere l’attuale progetto possa comportare una dilatazione dei tempi, l’avvocato Chidichimo ha replicato affermando che, se c’è la volontà politica di realizzare l’opera, basta confermare l’affidamento dell’appalto all’attuale impresa e chiedere alla società affidataria di redigere, in 60 giorni, il nuovo progetto. Del resto lo stesso portavoce del Comitato Civico ha rivelato che, se al progetto fosse stato dato il via libera, su incarico del suddetto Comitato era già stato confezionato, con l’ausilio di illustri avvocati, un apposito ricorso al TAR che avrebbe ottenuto, secondo Chidichimo, lo stesso effetto provocato dalla molto condivisibile decisione della Corte dei Conti.
Pino La Rocca