Trebisacce-22/12/2017: Petta Andrea rinuncia alle deleghe

Petta Andrea

Al Sig. Sindaco del Comune di Trebisacce

Avv. Francesco Mundo

 

Ai Sigg. Consiglieri

Oggetto: rinuncia deleghe.

 

Con nota, protocollata lo scorso 3 agosto, avevo chiesto il rispetto delle deleghe conferitemi dal Sindaco con apposito provvedimento formale, in materia, ex coeteris, di Bilancio e di Cultura.

In quella nota lamentavo la circostanza della mancata consultazione e concertazione nell’ambito delle funzioni delegate, con particolare riferimento alla lievitazione esponenziale delle spese per la programmazione estiva e all’inserimento nel relativo cartellone di eventi culturali senza che il titolare della delega ratione materiae venisse nemmeno minimamente informato.  

Chiedevo, pertanto, al Sindaco, qualora avesse avuto intenzione di proseguire il rapporto di collaborazione con la mia persona, un radicale cambio di passo e un sostanziale mutamento di atteggiamento.

Chiedevo, in particolare, di concordare preventivamente qualsiasi decisione che concernesse le materie di mia competenza.  

In questi mesi nulla è mutato.  

Sono state impegnate spese senza nemmeno che il titolare della delega al Bilancio venisse informato (ex  plurimis, e solo da ultimo Determinazione dell’Area Polizia Locale n. 921 del 01.12.2017). 

Sono state adottate Deliberazioni di Giunta sulle questioni afferenti al mio settore, senza che il sottoscritto sia stato convocato, avendo egli il diritto, come previsto dalla Legge, di presenziare, senza naturalmente diritto di voto non essendone membro, alle riunioni dell’organo esecutivo che abbiano per oggetto questioni relative alle materie di propria competenza.

In particolare, con Deliberazione di Giunta Comunale n. 254 del 09.11.2017, senza alcuna consultazione con il sottoscritto, sono stati istituiti due Uffici di Staff, con l’individuazione e nomina intuitu personae, – quindi con l’assoluta discrezionalità valutativa del Sindaco senza il previo esperimento di procedure selettive e/o concorsuali – di due unità di personale con il ricorso a professionalità esterne.

Si tratta evidentemente di un impiego di pubbliche risorse, non legittimato da alcuna oggettiva necessità, potendosi trovare nella dotazione organica dell’Ente le risorse umane all’uopo necessarie.

E’ stata, altresì, organizzata la stagione teatrale senza che il sottoscritto sia stato coinvolto nell’organizzazione della stessa, essendo stato invitato soltanto al primo incontro, meramente preparatorio e interlocutorio.

E l’elenco, purtroppo, potrebbe continuare con altri provvedimenti, di competenza della Giunta ed aventi ricadute dirette o indirette sulla gestione economico – finanziaria, di cui sono stato tenuto all’oscuro.

Sono decisioni – come è del tutto evidente – che avrebbero dovuto presupporre raccordo e concertazione.  Nel caso di specie, non c’è stata nemmeno un’informativa!

Ed ancora. In occasione delle mie due assenze dalle sedute del Consiglio Comunale, avevo formalizzato delle note nelle quali giustificavo la mia mancata partecipazione ai lavori dell’assise. Ora, nel primo caso, non è stata data pubblica lettura della mia nota, nonostante ne avessi fatto espressa richiesta, nel secondo è stata addotta una giustificazione della mia assenza non corrispondente alla verità dei fatti, esplicitata nella missiva inviata al Presidente del Consiglio Comunale.

Ma vi è di più.  

Avevo chiesto che i comunicati stampa a firma dell’Amministrazione Comunale venissero preventivamente concordati nell’ottica di una gestione democratica, condivisa e partecipata dell’attività amministrativa.

Avevo chiesto, in particolare, al Sindaco di rinunciare all’indennità di fine mandato, vale a dire alla corresponsione a fine consiliatura, di una somma pari ad un’indennità mensile spettante per ciascun anno di mandato, per un importo complessivo di € 12.000 lordi.

In un momento storico di perdurante grave crisi economica, in cui tante famiglie versano in difficoltà, nella difficile situazione economico-finanziaria in cui notoriamente versa il Comune di Trebisacce, in cui l’opinione pubblica è particolarmente e giustamente sensibile alla tematica dei costi della politica, la rinuncia all’indennità di fine mandato, la cui soppressione era stata, tra l’altro, prevista nel piano di revisione della spesa pubblica, predisposto dal Commissario Carlo Cottarelli, avrebbe costituito decisamente un gesto di responsabilità.

Avevo chiesto la sostituzione del Responsabile dell’Area Tecnica, perché, oramai, costituisce un principio universalmente riconosciuto e concretamente applicato nelle prassi operative per il buon andamento, l’imparzialità e l’efficienza delle Pubbliche Amministrazioni provvedere alla rotazione delle figure dirigenziali a contratto.

La rotazione negli incarichi direttivi e/o di responsabilità è considerata dalla stessa Autorità Nazionale Anticorruzione quale misura organizzativa preventiva, finalizzata a limitare il consolidarsi di relazioni che possano alimentare dinamiche improprie nella gestione amministrativa, conseguenti alla permanenza nel tempo di determinati dipendenti nel medesimo ruolo o funzione, soprattutto in settori particolarmente delicati quale quello nel quale si vengono a porre in essere le procedure di affidamento e di aggiudicazione degli appalti pubblici negli Enti Locali.

La stessa Corte dei Conti ha avuto modo di dichiarare, expressis verbis, la tendenziale incompatibilità del rinnovo degli incarichi dirigenziali con il fondamentale principio di trasparenza al quale deve inderogabilmente uniformarsi l’operato della Pubblica Amministrazione.  

Niente. Vox clamans in deserto. Tutte le mie richieste, assolutamente legittime e fondate, tra l’altro supportate da argomentazioni solide e robuste ed esclusivamente funzionali al miglioramento dell’azione amministrativa ed all’adozione di scelte che andassero nell’esclusivo interesse dei cittadini, sono rimaste inascoltate. Non c’è stata nemmeno una risposta, che esplicitasse le motivazioni del diniego opposto.

E’ evidente, pertanto che, rebus sic stantibus, non sussistono più le condizioni per la prosecuzione del rapporto di collaborazione con la maggioranza che guida la città, non essendo nei fatti considerato più utile il mio modesto contributo all’azione amministrativa della stessa.

Non essendosi il Sindaco assunto la responsabilità politica di revocarmi gli incarichi assegnati, come è nelle sue prerogative, mi trovo, mio malgrado, io stesso costretto a rimettere le deleghe de quibus.  

Continuerò a fare politica, probabilmente in maniera più incisiva ed efficace di quanto sia riuscito a farla finora, libero finalmente da condizionamenti di sorta, da vincoli di appartenenza e da logiche di schieramento, esprimendo di volta in volta, in assoluta autonomia e indipendenza, le mie posizioni, mosso soltanto ed esclusivamente dall’ansia di Verità e di Giustizia.

Continuerò a fare parte del Consiglio Comunale, l’organo direttamente ed immediatamente rappresentativo della comunità cittadina e della volontà popolare, per non venire meno al mandato ricevuto da tanti elettori, all’interno del quale costituirò un gruppo autonomo secondo le indicazioni che avrò modo di fornire.

Valuterò caso per caso i provvedimenti sottoposti all’approvazione dell’organo consiliare, obbedendo soltanto alla mia coscienza ed alla mia intelligenza ed avendo come linea-guida della mia azione soltanto il perseguimento del progresso morale e materiale della città.

 

Cordiali saluti.

 

Trebisacce, 21 dicembre 2017

Il Consigliere Comunale

Andrea Petta