Trebisacce-08/02/2018: Potere al Popolo si presenta

Potere al Popolo (Corigliano)

TREBISACCE La spinosa questione relativa alle “trivellazioni” nel mare Jonio al centro di un incontro-dibattito in programma venerdì pomeriggio alle ore 18.00 presso il Centro Polivalente di via XXV aprile di Trebisacce. A promuoverlo è “Potere al Popolo” un partito giovane che su questo scabroso argomento, e su altri argomenti che afferiscono soprattutto la salvaguardia ambientale, vuole dire la sua rispetto al governo nazionale giudicato troppo indulgente e permissivo rispetto alle lobby del petrolio. Nell’occasione il nuovo partito, in vista delle Politiche del 4 marzo, presenterà i candidati destinati a rappresentare la Sibaritide e l’Alto Jonio. Si tratta, a differenza dei partiti storici nelle cui fila si registra un legittimo risentimento a causa delle scelte operate dall’alto, di candidati scelti liberamente dal basso e quindi non imposti dall’alto. Questi, come è ormai noto dopo la presentazione della squadra avvenuta qualche giorno addietro a Corigliano, i candidati di “Potere al Popolo”: Francesco Campolongo, Franco Coricello, Peppino Delia, Mario Gallina, Pina Sangineto, Attilio Scola e Antonella Spadafora con i quali il nuovo soggetto politico intende eleggere «un “Parlamento della strada” che nasce – si legge – dalle proteste e dalle lotte quotidiane che sono cuore e anima di una vera attività politica che non si sveglia solo in occasione delle scadenze elettorali». Attraverso l’incontro-dibattito, secondo una breve nota-stampa, “Potere al Popolo” intende focalizzare ancora una volta come, sul tema delle trivellazioni, il rapporto tra gli enti locali e il governo centrale, al di là delle consuete alleanze strumentali, si sia del tutto inaridito. «Lo Stato – si legge nella nota-invito – continua a concedere permessi di ricerca in mare, lungo le coste del nostro Sud, e a terra, in Calabria, in Basilicata, nelle Marche, in Sicilia, ovunque. Lo potremmo definire semplicemente un colpo di mano se invece – conclude amaramente la suddetta nota – non si trattasse di una cosa molto più seria, estesa e grave che si chiama strategia energetica nazionale».

Pino La Rocca