Trebisacce-12/02/2018:L’unità di apprendimento ( di Pino Cozzo)

Pino Cozzo

L’unità di apprendimento

di Pino Cozzo

 

 

Nella prospettiva della riforma, la finalità primaria assegnata ad ogni attività educativa e didattica, a qualunque titolo predisposta dalla scuola e dai singoli docenti per i propri alunni, è quella di scoprire e valorizzare le potenzialità di ciascuno e di portarle a maturazione, trasformandole nelle sue competenze. E’ solo a partire da questa visione pedagogica che diventa possibile comprendere il posto occupato dalle UU.AA. nel progetto di riforma e la funzione che esse sono chiamate a svolgere.  Nelle Indicazioni nazionali è detto che: “Il cuore del processo educativo si ritrova, quindi, nel  compito delle istituzioni scolastiche e dei docenti di progettare le Unità di Apprendimento caratterizzate da obiettivi formativi adatti e significativi per i singoli allievi…e volte a garantire la trasformazione delle capacità di ciascuno in reali e documentate competenze.” Si potrebbe dire che le UU.AA rappresentino lo strumento necessario per presidiare il processo di personalizzazione, ossia di crescita e maturazione della persona e che, pertanto, la loro sia una funzione formativa. Naturalmente, il processo di trasformazione delle capacità in competenze personali non può prescindere o essere separato dal processo di acculturazione, ossia di acquisizione delle conoscenze e delle abilità proprie delle diverse discipline di studio e dell’educazione alla Convivenza civile. In effetti, non ci può essere funzione formativa, se non come sintesi concreta di istruzione ed educazione. Una definizione può essere la seguente: “L’Unità di apprendimento è un evento formativo, cioè un’esperienza di apprendimento unitaria e integrale, che si realizza nel rispetto di un insieme coerente di indicazioni metodologiche e si avvale di alcuni strumenti progettuali e di lavoro.” Va da sé che in quanto oggetto pedagogico, l’Unità di apprendimento ha un debito culturale nei confronti di almeno due correnti di pensiero, variamente rappresentate a livello nazionale e internazionale. La prima è costituita da quegli autori che hanno inteso improntare il lavoro didattico a criteri di razionalità, efficacia ed efficienza, insistendo in particolare sulle ragioni della programmazione e dell’organizzazione; a questa corrente, l’UA deve l’idea di unità intesa sia come segmentazione e delimitazione rispetto ad tessuto continuo di apprendimenti, sia come riferimento ad un centro polarizzante. Non si parlerebbe di UA, se con le Unità didattiche non si fosse inaugurato la stagione delle “unità di lavoro”, polarizzate attorno ad un centro costituito da obiettivi di un qualche tipo. Il secondo filone è rappresentato, invece, da quella linea di pensiero, trasversale a diverse aree culturali, tesa ad affermare la centralità della persona, dei suoi bisogni, delle sue motivazioni, dei suoi tempi, nel processo formativo; a questa corrente l’UA deve la  centratura sull’apprendimento e la tendenziale apertura alla personalizzazione dei percorsi. La funzione propria delle Unità di apprendimento non è ascrivibile solo all’istruzione o solo all’educazione; essa è formativa nel senso tecnico, secondo cui la funzione propria di ogni Unità di apprendimento è quella di promuovere la trasformazione delle capacità di ciascun alunno nelle sue competenze di vita, mediante la valorizzazione delle conoscenze e delle abilità, afferenti alle discipline ed alla Convivenza civile. In quanto funzionale alla promozione delle competenze, intese in senso personalistico come fare/agire/essere personalizzato, l’unità propria delle Unità di apprendimento è di natura pragmatica (nel senso appunto che il nucleo unificante è costituito da un fare/agire/essere competente) e non tematica (il nucleo unificante è un tema o argomento per lo più disciplinare). Le Unità di apprendimento sono caratterizzate da un’unità transdisciplinare, nel senso che unificano e raccolgono in unità apprendimenti propri alle diverse discipline, tuttavia non in modo arbitrario e artificioso, ma strettamente funzionale alla promozione di quella particolare competenza. In quanto centrate su un fare/agire/essere competente hanno un’unità multidimensionale, nel senso che mobilitano e raccolgono in unità apprendimenti che si riferiscono alla persona dell’alunno, in tutte le sue dimensioni (cognitiva, verbale, motoria, etica, estetica), non in modo arbitrario e artificioso. Le UU.AA non si fondano su obiettivi didattici completamente determinati e determinabili da parte del docente, puntuali e statici, ma su obiettivi di apprendimento ampi, dinamici, apprendimenti unitari o obiettivi formativi unitari.